La fisioterapia e i trattamenti conservativi per la cura del mal di schiena

PUBBLICATO IL 24 FEBBRAIO 2025

La fisioterapia e i trattamenti conservativi per la cura del mal di schiena

PUBBLICATO IL 24 FEBBRAIO 2025

Per la cura del mal di schiena, quando viene indicato un trattamento conservativo, non chirurgico, il riferimento è lo specialista in fisiatria che, in collaborazione con altri specialisti della colonna (ortopedici, neurochirurghi, neurologi e fisioterapisti), può impostare programmi riabilitativi individuali a seguito della valutazione della patologia, con: 

  • cure fisioterapiche strumentali mirate;
  • trattamenti specifici di rieducazione funzionale e posturale.

Parliamo dei principali trattamenti conservativi e dell’importanza di un approccio basato sull’individualità del paziente con il dottor Fedele Giannone, fisiatra e responsabile dell'Unità Operativa di Medicina Fisica e Riabilitativa di Villa Erbosa a Bologna. 

 

Il primo passo: la visita per la diagnosi accurata del mal di schiena

Il mal di schiena è una patologia molto variegata, da affrontare con un approccio multidisciplinare, poiché possono essere molti i motivi che ne causano la comparsa. 

Il primo approccio è “una visita medica, fisiatrica o ortopedica che valuti innanzitutto il dolore e la problematica legata alla lombalgia - spiega il dottor Giannone –. 

La visione del paziente deve essere globale e quindi la visita è molto importante in quanto, unitamente agli esami strumentali (Rx, Risonanza Magnetica, TC), consente una valutazione mirata del problema e una diagnosi differenziale del dolore, ovvero permette di stabilire la natura dell’insorgenza del mal di schiena. Per esempio: le sacroileiti, le patologie artrosiche severe di anca, tutte le contratture muscolari, i crolli vertebrali su base osteoporotica o traumatica possono tutte causare mal di schiena. Per agire sul dolore è importante interpretarne le origini e fare una diagnosi differenziale”.

La valutazione del dolore

Approfondisce il dottore: “Si può suddividere il dolore alla schiena in alcune ampie categorie come:

  • dolore neuropatico, ovvero causato da danni del sistema nervoso, tipo nevralgia o neuropatia; 
  • dolore nocicettivo, derivante da un danno tissutale o da un trauma ai tessuti;
  • dolore infiammatorio, causato da sintomi derivanti da patologie specifiche (artrite, diabete…);
  • dolore cronico.

Data l’ampia gamma di possibili cause di insorgenza del dolore alla schiena è poi fondamentale una visione multidisciplinare dello stato del paziente: “È importante condividere la valutazione con altre figure professionali per impostare un percorso specifico conservativo nei pazienti per cui non è previsto l’intervento, ovvero la maggior parte di chi soffre di mal di schiena” spiega il fisiatra.

Le terapie conservative fisiatriche

“Durante la fase acuta del mal di schiena il primo approccio è quello farmacologico, le terapie conservative fisiatriche subentrano in seconda battuta e hanno l’obiettivo di:

  • ridurre il dolore ancora presente;
  • migliorare la funzionalità articolare/muscolare;
  • migliorare la postura che in seguito a una lombalgia viene alterata”.

Il trattamento conservativo, dunque, può prevedere una serie di metodiche strumentali e di rieducazione posturale per una ripresa globale della condizione del paziente. 

“Queste terapie sono fondamentali a tutte le età per superare il mal di schiena e in alcuni casi possono essere una delle poche alternative rispetto a un trattamento chirurgico, ad esempio, in pazienti fragili o con patologie specifiche. 

Oltre all’importanza nel trattamento del dolore non dimentichiamo, inoltre, che le terapie conservative possono essere anche molto utili per la prevenzione delle ricadute” sottolinea lo specialista.

Le terapie fisiatriche strumentali 

Tra le terapie fisiatriche strumentali troviamo prestazioni non invasive, con utilizzo di energia termica, elettromagnetica e meccanica per determinare uno stimolo biologico riparativo sia sulla forma, sia sulla funzione, per ottenere un miglioramento della malattia e limitare l’evoluzione degenerativa. 

Vengono eseguite con l’impiego di strumentazioni di ultima generazione e indicate per la riduzione del dolore e dell’infiammazione. 

“Possono essere effettuate sia in fase sub-acuta, sia per dolori cronici. Sono prescritte dal fisiatra in sede di stesura del programma riabilitativo e vengono eseguite da personale altamente specializzato, quali i fisioterapisti” spiega il dottor Giannone.

Tra le più utilizzate si possono citare:

  • la laser terapia (Neodimio Yag - Alta potenza - CO2), onde luminose che rigenerano il tessuto muscolare;
  • la tecarterapia, che utilizza onde capaci di stimolare il processo di guarigione dei tessuti;
  • nuove metodiche di terapia antalgica.

La rieducazione posturale 

Le metodiche di Rieducazione Posturale Globale sono approcci basati sul ripristino del corretto equilibrio muscolare. Esse sono solitamente prescritte dal fisiatra ed eseguite dai fisioterapisti; le principali metodiche di rieducazione posturale nel trattamento del mal di schiena sono:

  • metodo McKenzie, che agisce sul dolore di origine meccanica e al ripristino delle posture corrette;
  • metodo Souchard, un trattamento manuale volto a riportare la coordinazione neuromuscolare nel paziente;
  • metodo Mézières, trattamento per i disturbi muscolo-scheletrici, in particolare legati a disallineamenti posturali, dolore e tensioni muscolari.

“Sono metodiche di rieducazione posturale che possono essere utili per ottenere l'obiettivo di ridurre dolore, ma soprattutto di migliorare l'assetto della schiena del paziente, riducendo vizi di postura e contratture muscolari”. 

Altre metodiche fisioterapiche alternative

Sono poi presenti altre metodiche conservative per affrontare il mal di schiena. Tra queste:

  • la Back School, una terapia di gruppo guidata da un terapista, che permette di mantenere l’equilibrio neuromuscolare raggiunto dopo la conclusione dei cicli terapeutici impostati dal fisiatra. “È molto utile per prevenire ricadute e insegnare al paziente le corrette posture che potrà mantenere nel corso della sua vita per evitare l’insorgenza di problematiche dolorose”;
  • l'idrochinesiterapia che, eseguita in una piscina riabilitativa con il fisioterapista e sfruttando l'effetto fisico dell'acqua (fisico-chimico se effettuata in ambito termale), crea un rilassamento muscolare ottenendo importanti miglioramenti funzionali;
  • le infiltrazioni, valutate ed effettuate dallo specialista, sono utilizzate quando la terapia farmacologica e riabilitativa non danno il risultato sperato nel superamento del dolore.

 

L’importanza del percorso di cura mirato e multidisciplinare

La terapia conservativa per il mal di schiena è dunque basata su procedure per il ripristino del naturale equilibrio muscolo scheletrico del paziente. Deve, però, essere un percorso mirato sulle caratteristiche del dolore e sulle peculiarità del paziente, applicando le metodiche più appropriate al singolo caso di insorgenza e compatibili con l'età e con le problematiche preesistenti.  

“Per affrontare un dolore così variegato e dalle molteplici cause di insorgenza come il mal di schiena è preferibile rivolgersi a centri specializzati e a un gruppo multidisciplinare (ortopedici, fisiatri, fisioterapisti, neurologi, centri terapia del dolore e radiologia). 

Visita specialistica mirata, strumentazioni all’avanguardia, corretto inquadramento e iter terapeutico personalizzato possono essere una soluzione efficace alla risoluzione del problema, permettendo anche la prevenzione di ricadute”, conclude il dottor Giannone.