
Prurito: cause, rimedi e quando preoccuparsi
PUBBLICATO IL 16 DICEMBRE 2025
Il prurito è un sintomo comune, ma spesso difficile da interpretare, perché può avere cause molto diverse: dalla semplice secchezza cutanea fino a condizioni dermatologiche, allergiche o sistemiche più complesse. Capire da dove nasce questa sensazione fastidiosa è fondamentale per individuare il trattamento più efficace e riconoscere quando è necessario rivolgersi a uno specialista.
In questo articolo analizziamo che cos’è il prurito, quali sono le cause più frequenti, quali zone del corpo possono essere più colpite e quali rimedi possono aiutare a ridurlo. Ne parliamo con la dottoressa Amelia Locatelli, dermatologa presso l’Istituto Clinico Villa Aprica.
Cos’è il prurito e come si manifesta
“Il prurito è una sensazione complessa causata dall’attivazione di specifiche fibre nervose della pelle. Il segnale viene elaborato dal midollo spinale e dal cervello e coinvolge diverse molecole - spiega la dr.ssa Locatelli -.
La più nota è l’istamina, rilasciata dai mastociti, ma non è l’unica responsabile: sostanze derivate dal metabolismo uremico, prodotti della bile e vari neuropeptidi possono scatenare prurito anche in assenza di un rilascio significativo di istamina. Questo spiega perché non tutti i pruriti rispondono ai comuni antistaminici.”
Quali sono le cause più comuni del prurito
Il prurito è un sintomo molto diffuso e può essere associato a numerose condizioni, dermatologiche e non. Le cause possono variare da situazioni banali, come la pelle secca che necessita di maggiore idratazione, fino a patologie più complesse.
Tra le cause dermatologiche più frequenti troviamo:
- pelle secca (xerosi): provoca prurito diffuso, soprattutto negli anziani o dopo esposizione a sole e mare;
- dermatiti irritative e allergiche: malattie infiammatorie della pelle che possono causare un prurito anche molto intenso;
- dermatite atopica: patologia di origine allergica, tipica dell’infanzia ma presente in tutte le età, caratterizzata da prurito continuo che può interferire con il sonno e la qualità di vita;
- scabbia: infezione parassitaria con prurito tipicamente più intenso di notte.
Altre cause
“Esistono forme di prurito legate a condizioni internistiche più complesse – continua - che richiedono una valutazione accurata:
- prurito uremico: nei pazienti con grave insufficienza renale o in dialisi, le sostanze derivanti dal catabolismo uremico possono scatenare un prurito resistente agli antistaminici. In questi casi la pelle è spesso molto secca e il trattamento deve essere personalizzato;
- patologie ematologiche: il prurito può essere anche una delle prime manifestazioni di malattie del sangue, come i linfomi. In questi casi, è spesso un prurito intenso, persistente, che non risponde ai trattamenti abituali;
- reazioni a farmaci o cosmetici: alcuni farmaci (per via orale o topica) e prodotti cosmetici possono provocare prurito e aumentare gli eosinofili nel sangue. La sospensione del prodotto responsabile porta solitamente alla risoluzione dei sintomi;
- patologie cutanee bollose dell’anziano: in alcune malattie della pelle tipiche dell’età avanzata, è frequente il riscontro di prurito intenso con aumento degli eosinofili. Il trattamento con cortisonici specifici aiuta a normalizzare il quadro.”
Quali sono le zone del corpo più colpite dal prurito
Non esiste una zona più colpita in assoluto. La localizzazione dipende dalla causa scatenante.
Spesso il prurito inizia in un punto preciso, per poi estendersi a tutto il corpo, diventando generalizzato. Questo può generare forte ansia e peggiorare ulteriormente la percezione del sintomo. Ecco le principali:
- braccia e gambe: sono tra le aree più frequentemente interessate dal prurito, soprattutto in caso di pelle secca, dermatiti o allergie da contatto. La pelle di queste zone tende a disidratarsi più facilmente;
- tronco (schiena e addome): il prurito al tronco è comune sia nelle dermatiti che nelle forme di prurito sistemico, come quello legato a insufficienza renale, malattie del fegato o condizioni ematologiche;
- cuoio capelluto: una delle sedi più sensibili: può prudere per dermatite seborroica, psoriasi, allergie a shampoo/tinte, stress o eccessiva secchezza della cute;
- mani e piedi: spesso interessati in caso di allergie, dermatiti irritative (saponi, detergenti, disinfettanti), infezioni fungine o scabbia;
- zone flessorie (gomiti, ascelle, retro delle ginocchia): tipicamente colpite in disturbi come dermatite atopica o dermatiti allergiche;
- genitali e area perianale: zone soggette a irritazioni, infezioni fungine o batteriche, dermatiti da contatto, condizioni infiammatorie o anche stress;
- prurito generalizzato: in molte condizioni il prurito può partire da un punto ma diffondersi rapidamente a tutto il corpo, diventando generalizzato. Questo accade soprattutto quando la causa non è locale ma sistemica (allergie, insufficienza renale, problemi epatici, linfomi, reazioni a farmaci).
Come alleviare il prurito: i rimedi
“I trattamenti dipendono sempre dalla causa alla base del prurito. Per i pruriti passeggeri, legati a secchezza o irritazioni lievi, è possibile intervenire autonomamente – approfondisce la specialista -. Ma se il prurito persiste, è essenziale una valutazione più approfondita.
Tra i principali rimedi:
- antistaminici: utili se il prurito è legato a un’eccessiva produzione di istamina, come nel caso di orticaria o dermatiti allergiche;
- creme emollienti e idratanti: fondamentali nei casi di pelle secca poiché ristabiliscono la barriera cutanea e riducono la sensazione di prurito;
- cortisonici topici: indicati in caso di dermatiti infiammatorie. Possono essere associati a emollienti o idratanti;
- terapie specifiche per infezioni: per pruriti infettivi, come la scabbia, servono trattamenti antiparassitari specifici.”
In qualsiasi caso, queste terapie devono sempre essere prescritte dallo specialista.
Quando preoccuparsi e rivolgersi al dermatologo
È consigliato consultare un dermatologo nel momento in cui:
- il prurito dura a lungo e non migliora con emollienti o antistaminici
- il prurito interessa più membri della famiglia (possibile scabbia)
- sono presenti febbre, stanchezza, gonfiore dei linfonodi
- compaiono lesioni cutanee, bolle o arrossamenti importanti
- la pelle è molto secca nonostante creme emollienti e detersione delicata
“Se i sintomi persistono - conclude Locatelli - la valutazione dermatologica è fondamentale per una diagnosi tempestiva e un trattamento adeguato.”
Valutazioni diagnostiche
Se il prurito non migliora con i trattamenti standard, si procede con esami come:
- esami del sangue (creatinina, azotemia, emocromo);
- valutazione degli eosinofili, in caso di sospetta reazione a farmaci;
- ecografia linfonodale, se si sospettano patologie linfatiche non evidenti dall’emocromo.



