I sintomi del tunnel carpale e come si cura
PUBBLICATO IL 14 OTTOBRE 2024
La sindrome del tunnel carpale, che interessa soprattutto i soggetti femminili, è una condizione causata dalla compressione del nervo mediano del polso, all'interno di un canale chiamato tunnel carpale, formato dalle ossa del carpo e dal legamento anulare del carpo.
Questo nervo, responsabile della sensibilità delle prime 3 dita e di parte del quarto dito, può essere compresso a causa di infiammazione o restringimento del tunnel, causando dolore e altri sintomi. Le cause possono essere molteplici e se diagnosticata in tempo e da uno specialista può essere trattata in maniera tempestiva ed efficace.
Ne parliamo con il dott. Mattia Carozzo, Responsabile dell’Unità operativa di Chirurgia della Mano all’IRCCS Ospedale San Raffaele e presso l’Istituto Clinico Villa Aprica.
Come si manifesta la sindrome del tunnel carpale
“La sindrome del tunnel carpale, al suo esordio - spiega il dott. Carozzo -, può essere caratterizzata da diversi sintomi, tra cui:
- intorpidimento e formicolio: in particolare nel pollice, indice, medio e parte del quarto dito, spesso peggiorando di notte;
- dolore: che può irradiarsi dalla mano al braccio e alla spalla;
- debolezza muscolare: difficoltà nell'afferrare oggetti o svolgere movimenti fini;
- atrofia muscolare: in stadi avanzati, i muscoli della base del pollice possono ridursi.
I sintomi peggiorano con il tempo se non trattati, influenzando la capacità di svolgere attività quotidiane”.
Le cause della sindrome del tunnel carpale
Tra le principali cause responsabili dell’insorgenza della patologia troviamo:
- infiammazione dei tendini flessori, che ispessisce le guaine tendinee e restringe il tunnel carpale;
- condizioni mediche: diabete, ipotiroidismo e artrite reumatoide contribuiscono all'infiammazione;
- fattori ormonali: ritenzione idrica durante la gravidanza o menopausa;
- predisposizione anatomica: alcune persone hanno un tunnel carpale naturalmente più stretto.
La sindrome del tunnel carpale colpisce soprattutto le donne tra i 40 e i 60 anni e le persone che eseguono movimenti ripetitivi con le mani, come digitare, usare strumenti o lavorare su linee di produzione. Anche condizioni mediche come diabete, ipotiroidismo, artrite reumatoide e cambiamenti ormonali (gravidanza, menopausa) possono aumentare il rischio.
Come si diagnostica
“La diagnosi della patologia del tunnel carpale - continua lo specialista - si basa sui sintomi clinici e test specifici:
- Segno di Tinel: percussione sul nervo mediano che provoca formicolio;
- Test di Phalen: piegamento dei polsi verso il basso che può scatenare i sintomi.
Oltre a questi, vi sono anche alcuni esami strumentali che possono contribuire a una diagnosi esaustiva. Tra questi:
- elettromiografia e studi di conduzione nervosa, che valutano l'attività nervosa;
- ecografia, che misura l'area del nervo e rileva eventuali segni di compressione”.
Come si tratta
Il trattamento viene stabilito in base alla gravità dei sintomi e può essere di 2 tipi:
- conservativo
- chirurgico.
I trattamenti conservativi includono:
- tutori notturni: mantengono il polso in posizione neutra, riducendo la pressione sul nervo;
- terapia occupazionale: corregge i movimenti dannosi e include esercizi specifici per migliorare lo scorrimento del nervo (neurogliding);
- integratori neurotrofici: vitamine del gruppo B e altre sostanze per supportare la salute nervosa.
Se i sintomi non migliorano, si ricorre alla chirurgia, che viene eseguita in anestesia locale e che può essere:
- a cielo aperto: il legamento anulare viene sezionato attraverso una piccola incisione sul palmo, liberando il nervo;
- endoscopica: una mini-incisione al polso permette l'inserimento di una telecamera e di uno strumento per tagliare il legamento, con un recupero più rapido.
Come prevenire
“La prevenzione della sindrome del tunnel carpale – conclude Carozzo - si basa sulla modifica delle abitudini lavorative e quotidiane attraverso:
- pause frequenti, soprattutto durante attività ripetitive e uso di strumenti ergonomici;
- mantenimento del polso in posizione neutra nelle attività manuali;
- esercizi di stretching e rafforzamento per migliorare la flessibilità del polso”.