Intervento di protesi al ginocchio: come si svolge al Policlinico San Donato e i tempi di recupero

PUBBLICATO IL 26 LUGLIO 2024

L'intervento di protesi al ginocchio rappresenta una delle procedure chirurgiche più efficaci e comuni per trattare il dolore cronico e la disfunzione articolare. Questa operazione, nota anche come artroplastica del ginocchio, prevede la sostituzione delle parti danneggiate dell'articolazione del ginocchio con componenti progettati per ripristinare la funzionalità e alleviare il dolore. 

Il paziente tipo è un paziente artrosico over 70, sia uomo che donna. Nella donna però, essendoci più incidenza di osteoporosi, i casi aumentano. 

Ne parliamo con il primario dell’Unità di Ortopedia dell’IRCCS Policlinico San Donato, il dott. Augusto Dagnino che, insieme al dott. Carlo Enrico Fiorentini, operano in prima linea su questa problematica.

 

Quando è il caso di mettere una protesi al ginocchio

La decisione di ricorrere a una protesi al ginocchio è associata a quella che viene definita gonalgia, ovvero il dolore al ginocchio. Può derivare da una varietà di cause, tra cui lesioni, infiammazioni o condizioni croniche e, se persistente, può compromettere significativamente la qualità della vita e la capacità di svolgere le attività quotidiane.

La più frequente causa che porta alla protesi di ginocchio è l’artrosi, cioè l’usura della cartilagine, il danno della superficie interna che riveste le ossa e che ne permette lo scorrimento. Si parla di gonartrosi, una condizione degenerativa che provoca la progressiva usura della cartilagine articolare con possibili deformità articolari.

Il paziente prima di essere operato lamenta oltre al dolore, il movimento ridotto quindi una limitazione funzionale. Diventa stressante eseguire attività considerate normali come camminare, fare le scale o andare in bicicletta. 

Se questa condizione non è curabile con i sistemi conservativi, ovvero infiltrazioni di varie sostanze quali cortisone, acido ialuronico, staminali o PRP, fisioterapia, calo di peso e abitudini alimentari o trattamento farmacologico, si passa a sistemi non conservativi o chirurgici come l’intervento di protesi al ginocchio.

La decisione di ricorrere alla protesi al ginocchio dovrà essere presa in esame da un ortopedico, che valuterà la condizione clinica del paziente, i sintomi, le immagini radiologiche e le preferenze personali. L'obiettivo principale della protesi è quello di alleviare il dolore, migliorare la funzionalità e la qualità della vita del paziente.

 

I tipi di protesi 

Esistono diversi tipi di protesi al ginocchio:

  • protesi totale del ginocchio (PTG): sostituisce tutte le parti dell'articolazione del ginocchio.
  • protesi parziale del ginocchio o monocompartimentale (PMC): sostituisce solo la parte danneggiata del ginocchio.

 

Le protesi monocompartimentali

Con una protesi parziale o monocompartimentale, il chirurgo non va a toccare le strutture principali del ginocchio, ma riveste solamente il piccolo pezzo danneggiato rispetto al resto che è ancora sano. Possono quindi essere:

  • interne (mediali);
  • esterne (laterali);
  • della rotula (femoro-rotulee).

La protesi parziale spesso viene scelta per dare la possibilità al paziente di affrontare la totale più in là nel tempo, evitando stress prematuri. L'intervento è più contenuto e si recupera più velocemente, il paziente è contento e ha una sensazione di un ginocchio naturale e sano.  

Essendo un intervento meno invasivo e più conservativo, quindi meno stressante per la parte cardio circolatoria, è possibile eseguirlo anche su pazienti a rischio elevato.

 

Come si svolge l’intervento di protesi al ginocchio in Policlinico San Donato

Prima dell'intervento, il paziente verrà sottoposto a una serie di valutazioni e preparazioni, la cosiddetta fase preoperatoria. Viene eseguita una procedura che comprende una serie di step necessari per inquadrare al meglio il paziente, ottimizzare e ridurre i rischi operatori. 

Parte la fase di pre-ospedalizzazione con la valutazione medica, gli esami del sangue, l’imaging (TAC, radiografia o risonanza), la consulenza specialistica se necessario (ad esempio, la visita cardiologica) e la parte di educazione all’intervento con la spiegazione delle dinamiche, del recupero e delle aspettative. Il paziente viene poi ricoverato e si procede all’intervento in sala operatoria.

L'intervento può essere eseguito sotto anestesia generale (il paziente è completamente addormentato) o anestesia spinale/epidurale (il paziente è sveglio, ma la parte inferiore del corpo è insensibile). Quest’ultima è preferita perché dà dei vantaggi dal punto di vista generale. Il paziente anche in questo caso può essere addormentato farmacologicamente senza ricorrere all’anestesia generale che è molto più impegnativa, soprattutto nei pazienti anziani o nei casi delicati. 

Dopo l’anestesia viene preparato il campo chirurgico e si procede quindi a rimuovere la parte danneggiata della cartilagine. Una volta rimossa viene sostituita con la protesi

In caso di protesi al ginocchio parziale, se la parte disfunzionale è bilaterale su entrambe le ginocchia, si può eseguire un solo intervento e una sola anestesia per operarle entrambe.

 

L’innovazione tecnologica a supporto dell’intervento

Esistono diverse tipologie di protesi per modello, forma e dimensione che si adattano alle esigenze del paziente. In casi particolari, viene fatto uno studio prima dell’intervento e con l’ausilio di una TAC si riesce a ricostruire il ginocchio in anteprima e a programmare una protesi in anticipo

Queste procedure, insieme alla robotica e alla realtà aumentata, sono tutti sistemi che dal punto di vista chirurgico si utilizzano largamente in situazioni complesse, dove le tecniche standard mini-invasive abituali devono essere affiancate per ottenere un risultato migliore in tempi più rapidi.

 

Il percorso post-operatorio in Policlinico San Donato

Il percorso si distingue nei casi di protesi parziale o totale, perché sebbene il programma di riabilitazione sia lo stesso, chi ha la protesi parziale, avendo subito meno traumatismo, riesce a camminare e recuperare abbastanza velocemente e con un dolore molto contenuto.

 

Il percorso post-operatorio in caso di protesi parziale al ginocchio

Durante l’intervento, chirurghi e anestesisti praticano delle procedure per ridurre il dolore post-operatorio. In Policlinico si usa la LIA (Local infiltration analgesia), ovvero delle infiltrazioni locali durante l’intervento, per non far sentire il dolore e ridurre il sanguinamento. Gli anestesisti inoltre, eseguono dei blocchi nervosi ecoguidati, per permettere alla gamba di percepire meno dolore anche dopo l’effetto dell’anestesia spinale.

 

Il percorso post-operatorio in caso di protesi totale al ginocchio

Per chi deve eseguire una protesi totale, il percorso è un po’ più lungo perché il 50% del successo della protesi dipende da come il paziente segue la riabilitazione. Questo perché le ginocchia tendono a irrigidirsi, quindi va iniziata da subito la fisioterapia per recuperare il movimento. 

Per essere sicuri del progredire corretto della cura, l’équipe del Policlinico esegue dei controlli post-operatori già a 2 settimane e a 1 mese/1 mese e mezzo, così da intercettare le eventuali criticità prima che la situazione degeneri.

Uscito dall’ospedale, il paziente dovrà utilizzare le stampelle così da evitare cadute causate dalla sensazione di dolore. Il rischio che si danneggi la protesi è molto raro poiché cementata.

Il fisiatra accompagnerà il paziente nelle successive settimane e il fisioterapista consiglierà gli esercizi più adatti per il recupero e il mantenimento dell’articolazione.

 

Tempi di recupero e riabilitazione

Il successo della protesi al ginocchio dipende da vari fattori, ma significativa è anche la parte riabilitativa post-operatoria, cruciale per il successo a lungo termine. In primis va considerata la tipologia di protesi. 

 

Tempi di recupero per la protesi parziale di ginocchio

La protesi parziale recupera più velocemente perché il ginocchio era minimamente danneggiato. Di media si contano:

  •  2 settimane post-operatorie per togliere le stampelle;
  •  1 mese per tornare a fare un’attività normale. 

 

Tempi di recupero per la protesi totale di ginocchio

Per la protesi totale i tempi sono circa raddoppiati:

  • 1 paio di settimane per cominciare a camminare bene;
  • 1 mese circa per togliere le stampelle gradatamente;
  • 1 mese circa per recuperare bene il movimento. 

A 3 mesi dall’intervento si può dire di essere ritornati a una vita normale. Il movimento risulterà differente dal ginocchio originale per via di una differenza di mobilità, ma sparirà il dolore e il disagio quotidiano.

“L'intervento di protesi al ginocchio è un'opzione molto efficace per alleviare il dolore e migliorare la funzione in pazienti con gonalgia severa e gonartrosi avanzata. Sebbene sia una procedura complessa, ha alti tassi di successo e può migliorare significativamente la qualità di vita quando accompagnata da un adeguato programma di riabilitazione.”, conclude il dottor Augusto Dagnino.

Cura e Prevenzione