
Protesi di ginocchio monocompartimentale e totale: differenze, indicazioni e tempi di recupero
PUBBLICATO IL 12 DICEMBRE 2025
La chirurgia protesica del ginocchio rappresenta una soluzione efficace per ridurre il dolore e migliorare la mobilità nei pazienti affetti da artrosi o altre patologie degenerative. Le principali opzioni sono 2: la protesi monocompartimentale e la protesi totale del ginocchio.
Scopriamo in cosa consistono, quali sono le rispettive indicazioni e le differenze tra le 2 opzioni di protesi con l’aiuto del dottor Davide Molisani, responsabile dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia del Policlinico San Marco.
L’anatomia del ginocchio
Per comprendere la differenza tra la protesi monocompartimentale e la protesi totale è utile conoscere un po’ più da vicino l’anatomia dell’articolazione del ginocchio.
Spiega il dottor Molisani: “Il ginocchio è formato da 3 compartimenti:
- mediale (interno);
- laterale (esterno);
- femoro-rotuleo.
Si tratta di una delle articolazioni più soggette a sollecitazioni e con il tempo può andare incontro a degenerazione, anche grave, nella maggior parte dei casi causata da artrosi, che si manifesta con dolore, gonfiore e scarsa mobilità articolare. Questo processo di degenerazione può riguardare:
- tutti i 3 compartimenti dell’articolazione;
- solo 1 dei compartimenti.
In base al grado di coinvolgimento dei compartimenti, quindi, l’approccio chirurgico, qualora lo specialista ritenga necessario intervenire con una protesi per eliminare il dolore e ripristinare la mobilità articolare, cambia e può prevedere:
- la sostituzione di un solo compartimento del ginocchio (protesi monocompartimentale);
- la sostituzione dell’intera articolazione (protesi totale)”.
In cosa consiste la protesi di ginocchio monocompartimentale di ginocchio
Per protesi monocompartimentale si intende una protesi che va a sostituire solo il compartimento danneggiato, più frequentemente il compartimento interno, preservando il resto dell’articolazione, i legamenti crociati e gran parte dell’anatomia naturale del ginocchio, consentendo così un intervento di minor impatto e con un recupero più rapido.
Come si svolge l’intervento
“L’intervento viene effettuato generalmente in anestesia spinale associata a sedazione e dura circa 60 minuti. Il chirurgo ortopedico:
- effettua un’incisione sulla parte anteriore del ginocchio per accedere all’articolazione e, in particolare, al compartimento interessato;
- procede alla bonifica dell'area interessata dall'artrosi e al successivo impianto delle componenti protesiche che sono composte da leghe di metallo con l'interposizione di un inserto in polietilene, un materiale plastico;
- fissa la protesi all’osso con l'ausilio di cemento.
Dopo aver verificato la stabilità, la mobilità del ginocchio e il corretto posizionamento delle componenti si procede alla fase di sutura dei tessuti e della cute” spiega il dottor Molisani.
I vantaggi della protesi monocompartimentale
I principali vantaggi della protesi monocompartimentale sono:
- recupero più rapido rispetto alla protesi totale;
- maggiore conservazione di osso e tessuti, incluse le strutture legamentose;
- minore stress chirurgico;
- possibilità di conversione futura a protesi totale, se necessario.
In cosa consiste la protesi totale di ginocchio
Con la protesi totale, a differenza di quella monocompartimentale, si sostituisce l’intera superficie articolare femoro-tibiale e, se necessario, anche quella femoro-rotulea. È l’intervento di riferimento quando l’artrosi è estesa e coinvolge più compartimenti.
“L’intervento di protesi totale di ginocchio consiste nella sostituzione completa delle superfici articolari del femore, della tibia e talvolta della rotula con componenti artificiali, quando l’articolazione è gravemente compromessa da processi artrosici” spiega lo specialista.
Come si svolge l’intervento
“Durante l’intervento, che si esegue nella stragrande maggioranza dei casi in anestesia spinale associata a sedazione e dura circa 1 ora, il chirurgo ortopedico:
- esegue un’incisione sempre nella parte anteriore del ginocchio, lievemente più estesa rispetto a quella necessaria per la protesi monocompartimentale;accede al piano articolare procedendo a una bonifica di tutta l'articolazione ed eseguendo dei tagli ossei sulla base di una pianificazione digitale precedentemente effettuata. Tutto ciò garantisce il ripristino di un asse corretto dell'arto inferiore che spesso è stato alterato dai processi artrosici;
- procede all'impianto della protesi definitiva con l'ausilio o meno del cemento a seconda della tipologia di protesi scelta e della qualità ossea del paziente.
Oggi infatti abbiamo a disposizione delle protesi con caratteristiche differenti, oltre che misure differenti, che vengono scelte in base al grado di artrosi, grado di deformità e stabilità dell'articolazione, età e richieste funzionali del paziente”.
I vantaggi della protesi totale
Tra i principali vantaggi della protesi totale:
- risolve i problemi legati all’artrosi dell’articolazione del ginocchio, anche quando estesa;
- garantisce stabilità articolare in caso di legamenti compromessi;
- corregge importanti deformità dell'asse dell'arto inferiore;
- riduce in modo significativo il dolore in casi avanzati.
Quando scegliere la protesi monocompartimentale o la protesi totale
“La scelta tra protesi monocompartimentale e protesi totale dipende:
- dall’estensione e localizzazione dell’artrosi;
- dalla stabilità del ginocchio;
- dalle condizioni generali del paziente.
Una valutazione accurata eseguita dallo specialista ortopedico, supportata da esami radiologici e da una visita clinica approfondita, permette di individuare la soluzione più adatta per ottenere un recupero funzionale ottimale e migliorare la qualità della vita” sottolinea il dottor Molisani.
Quando è indicata la protesi monocompartimentale
La protesi monocompartimentale di ginocchio è indicata in caso di:
- artrosi isolata a un singolo compartimento (mediale o laterale);
- legamenti crociati integri;
- buon allineamento dell’arto (assenza di deformità severe).
È adatta sia a pazienti giovani e attivi sia a persone anziane con artrosi localizzata.
Quando è indicata la protesi totale
La protesi totale di ginocchio è indicata in caso di:
- artrosi diffusa a più compartimenti;
- deformità del ginocchio (varo/valgo) significative;
- compromissione dei legamenti o instabilità articolare;
- fallimento di precedenti interventi conservativi o di protesi parziale.
L’importanza della riabilitazione dopo l’intervento di protesi
Qualunque sia il tipo di intervento protesico, monocompartimentale o totale, la riabilitazione rappresenta un elemento fondamentale del percorso di cura per
- recuperare il movimento articolare;
- ristabilire la funzionalità e il tono muscolare;
- ridurre il dolore residuo;
- favorire un ritorno sicuro alle attività quotidiane.
Già a poche ore dall’intervento si inizia con esercizi mirati, supervisionati da fisioterapisti esperti per prevenire rigidità e rinforzare la muscolatura.
Un percorso riabilitativo ben strutturato e tempestivo consente di:
- ottimizzare i risultati dell’intervento;
- migliorare la qualità della vita del paziente;
- ridurre i tempi di recupero.
I tempi di recupero
I tempi di ripresa dall’intervento e di recupero variano in base al tipo di intervento, alle condizioni generali del paziente e alla costanza nella riabilitazione.
Tempi di recupero per la protesi monocompartimentale
- Deambulazione: spesso già nelle prime 24-48 ore.
- Riabilitazione intensiva: 2-3 settimane.
- Ritorno alle attività quotidiane: circa 4–6 settimane.
- Attività sportiva moderata: entro 2–3 mesi, secondo indicazione medica.
Tempi di recupero per la protesi totale
- Deambulazione: entro 48 ore.
- Riabilitazione intensiva: 4-6 settimane.
- Ritorno alle attività quotidiane: 6–12 settimane.
- Recupero completo: 6–12 mesi, variabile da paziente a paziente.



