Cos'è l'herpangina e quanto dura
PUBBLICATO IL 12 GENNAIO 2024
Con il termine Herpangina (parola composta da lat. herpes -ētis, gr. ἕρπης -ητος, der. di ἕρπω ‘strisciare’ e angina dal lat. angīna, che è dal gr. ἀγχόνη ‘angoscia’) si intende genericamente un’infiammazione della gola.
Si tratta per lo più di un’infezione da virus Coxsackie A e B o Enterovirus, agenti patogeni che proliferano e si diffondono maggiormente durante le stagioni calde: non è raro che questa patologia insorga soprattutto in primavera e in estate. Colpisce prevalentemente i bambini e si manifesta con un gran mal di gola, oltre a febbre alta e piccole vesciche in bocca.
Ma è contagiosa? Come si può trattare? Ce ne parla la dottoressa Orietta Calcinoni, specialista in otorinolaringoiatria presso l’Istituto Clinico San Siro.
Cause e contagiosità
“Come detto, l’herpangina è una malattia insidiosa che prende di mira soprattutto i bambini molto piccoli, dai lattanti fino alla prima età infantile, e si trasmette principalmente tramite il canale bocca-saliva-feci.
Terreno fertile per la diffusione del virus è senz’altro la scuola, dove i bambini, venendo spesso a contatto tra loro tramite mani sul viso e starnuti, possono creare una catena di contagi che può colpire anche gli adulti - spiega la dr.ssa Calcinoni -.
Se pensiamo a gesti considerati ‘normali’ (come appunto una semplice carezza o il prendere dal piatto di un altro del cibo) in bambini di 1-2 anni, è abbastanza facile che ci sia un contatto bocca-saliva e contagio con altri, proprio perché non vi è ancora quell’atteggiamento di educazione sociale che regola le azioni in soggetti così piccoli. Importantissima a questo proposito l’educazione a non toccare feci o pannolini e lavare bene le mani in quel caso.
Oltre a questo canale di trasmissione, c’è anche quello relativo allo scambio delle goccioline, cosiddette droplets, che si diffondono grazie a tosse e starnuti e che possono contagiare se non si mantiene una corretta distanza l’uno dall’altro”.
I sintomi dell’herpangina
Una volta avvenuto il contagio, in genere, nel giro di 2 giorni compaiono:
- febbre alta (oltre i 39°C);
- mal di gola;
- piccole vesciche in bocca (simili alle afte) che, oltre a essere dolorose e fastidiose, sono anche numerose (posso arrivare anche fino a una ventina tutte insieme).
Soprattutto nel bambino capita che, a causa del dolore, questo smetta di mangiare e rimetta le mani in bocca per cercare di calmare il dolore, peggiorando così la situazione.
Come si diagnostica
La diagnosi è essenzialmente clinica: dai sintomi e dalle vescicole in genere si riconosce l’herpangina.
Le vescicole di questa malattia si distinguono dalle semplici afte proprio per la numerosità. Non hanno a che fare con le ‘macchie di Koplick’, i puntini bianchi che si diffondono nella bocca dei bambini con morbillo, né con la ‘lingua a lampone’ della scarlattina.
Come si tratta
“Essendo l’herpangina una patologia di carattere virale, non esistono farmaci specifici per curarla se non per curare i sintomi - continua -:
- in caso di febbre alta, si utilizzerà sotto consiglio del Pediatra del paracetamolo o ibuprofene,
- in caso di mal di gola e di vesciche nel cavo orale qualcosa che possa abbassare la sensazione di fastidio (es. colluttorio antinfiammatorio nei più grandi o un gel nei più piccoli) e alleviare l’irritazione della bocca.
Sconsigliato l’utilizzo di antibiotici perché non sono adatti allo scopo. Molto importante è cercare di far alimentare il bambino (i rischi più grandi sono appunto quello della disidratazione e dell’insufficiente alimentazione), soprattutto se sono bambini molto piccoli, con qualcosa di fresco e che sia tollerabile da mandare giù, ad esempio, latte, yogurt e gelati.
Data la contagiosità tramite saliva e mani - continua Calcinoni - è importante mantenere un’igiene personale adeguata, evitando per quanto possibile di mettersi le mani in bocca per alleviare il fastidio delle vesciche.
Pulire e disinfettare bene tutte le superfici o oggetti con i quali il bambino entra in contatto (es. giocattoli) e, se in presenza di altri bambini (es. fratelli o sorelle), utilizzare le mascherine, per evitare il contatto con salive ed eventuali droplet”.
Quanto dura l’herpangina
In genere, l’herpagina scompare nell’arco di 5-7 giorni arrivando, nei casi più complessi, anche a 10 giorni. “Si consiglia, quindi, riposo assoluto poiché è una malattia che può diventare anche molto spossante e stancante”, conclude la specialista.