A cosa serve l’ecoendoscopia e come funziona
PUBBLICATO IL 10 DICEMBRE 2024
L'ecoendoscopia, nota anche come Endoscopic Ultrasound (EUS), è una tecnica avanzata che unisce l'uso dell'endoscopia e dell'ecografia per ottenere un'analisi estremamente dettagliata e accurata delle patologie che colpiscono l'apparato digerente, le vie biliari e il pancreas.
Approfondiamo l’argomento insieme al dott. Giuseppe Dell’Anna e al dott. Guglielmo Albertini Petroni, gastroenterologi ed endoscopisti di esperienza, referenti della procedura presso il servizio di ecoendoscopia dell’Unità operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva del Policlinico San Donato, che ha riaperto nel novembre 2023 riconfermandosi una risorsa fondamentale per i pazienti.
Ecoendoscopia: a cosa serve
Durante la procedura di ecoendoscopia, un endoscopio flessibile, dotato di una sonda ecografica sulla punta, viene inserito nel tratto digestivo, permettendo al medico di eseguire una ecografia endoscopica.
In questo modo, l'ecoendoscopia offre una visualizzazione chiara e ravvicinata non solo delle pareti di esofago, stomaco, duodeno e retto, ma anche di organi limitrofi come il pancreas, le vie biliari, la colecisti, i linfonodi, superando i limiti della tradizionale ecografia transaddominale, che può essere ostacolata da gas intestinali o da una scarsa penetrazione delle onde ultrasonografiche.
Grazie alla sua elevata risoluzione e alla capacità di avvicinarsi alle strutture da esaminare, l'EUS è diventata una metodica fondamentale nella diagnosi di patologie gastroenterologiche complesse, come:
- i tumori del pancreas;
- le lesioni cistiche pancreatiche;
- le patologie delle vie biliari;
- le lesioni epiteliali e sub-epiteliali della parete gastrica e intestinale.
La precisione di questa tecnica consente, inoltre, di eseguire uno screening dedicato, identificando e caratterizzando piccoli tumori e linfonodi ingrossati, spesso non visibili con altre tecniche diagnostiche, o anche lesioni precancerose (per esempio, cisti mucinose pancreatiche).
Oltre a migliorare la qualità delle diagnosi, l’ecoendoscopia permette di eseguire interventi mirati come:
- biopsie guidate;
- drenaggi di cisti o raccolte liquide;
- creazione di anastomosi mininvasive tra le vie biliari e il tratto digestivo nei casi di ittero ostruttivo o anastomosi gastrodigiunali nei casi di stenosi gastro-duodenali.
Questo fornisce ai pazienti opzioni terapeutiche minimamente invasive e riduce la necessità di interventi chirurgici tradizionali maggiormente provanti per il paziente.
Ecoendoscopia diagnostica ed ecoendoscopia operativa: come si svolgono
L’ecoendoscopia diagnostica è una procedura che si esegue in regime ambulatoriale, il che significa che il paziente non ha bisogno di essere ricoverato e può tornare a casa lo stesso giorno.
Per rendere l'esame più confortevole e ridurre il disagio viene somministrata una sedo-analgesia: una combinazione di sedazione leggera e analgesici che rilassa il paziente e riduce la percezione del dolore.
Questo tipo di anestesia permette al paziente di rimanere in uno stato di semi-coscienza, senza provare ansia o fastidio durante l'esame, ma con un rapido recupero al termine della procedura.
Le procedure operative, invece, richiedono il ricovero e si eseguono in anestesia generale. I pazienti sono tenuti a presentarsi a digiuno e seguire le indicazioni per sospendere eventuali terapie anticoagulanti o antiaggreganti, in accordo al protocollo del centro.
“A distanza di un anno dalla riapertura del servizio il team del Policlinico San Donato ha ottimizzato il flusso di preparazione e gestione del paziente, garantendo tempi di attesa ridotti e un’alta qualità delle cure”, afferma il dott. Dell’Anna.
Ecoendoscopia per la diagnosi dei tumori
Un'agobiopsia ecoendoscopica è una procedura medica che consiste nel prelevare un piccolo campione di tessuto da un organo o da una massa sospetta per poterlo analizzare al microscopio. Viene utilizzata per diagnosticare diverse patologie, tra cui tumori e infezioni.
L’EUS è diventata la metodica di riferimento per l’esecuzione di agobiopsie (Fine Needle Biopsy, FNB) su lesioni difficili da raggiungere, come quelle pancreatiche, biliari, linfonodali o sottomucose.
Grazie all’elevata risoluzione ecografica è stato possibile ottenere tessuti per diagnosi istologiche e valutazioni di biologia molecolare. Questo approccio ha reso più efficace la personalizzazione delle terapie oncologiche e ha contribuito alla ricerca sulle mutazioni genetiche predisponenti.
“Dopo un anno di attività il nostro team ha ampliato le capacità di raccolta e analisi di campioni, migliorando sempre più la precisione delle diagnosi delle patologie gastroenterologiche e delle terapie personalizzate”, afferma il dott. Albertini Petroni.
Ecoendoscopia operativa: mininvasiva e innovativa
Un altro successo dell'ultimo anno riguarda l’ecoendoscopia operativa, che si è dimostrata un'opzione mininvasiva per trattare patologie bilio-pancreatiche complesse, come le complicanze dei tumori del pancreas e delle vie biliari.
Grazie all'ecoendoscopia è stato possibile migliorare notevolmente l'approccio diagnostico e terapeutico per molte patologie complesse. In numerosi casi, questa procedura ha consentito non solo di ottenere una diagnosi accurata, ma anche di intervenire direttamente su sintomi particolarmente gravi e debilitanti. Tra questi:
- l'ittero neoplastico, causato spesso da tumori che ostruiscono i dotti biliari;
- la colecistite;
- l'ostruzione gastroduodenale, che può impedire la normale alimentazione e causare forti disagi al paziente.
Attraverso l'ecoendoscopia i medici riescono a gestire e alleviare questi sintomi, migliorando significativamente la qualità di vita dei pazienti e talvolta evitando interventi chirurgici più invasivi.
Le tecniche innovative hanno incluso il posizionamento di stent metallici avanzati (LAMS, Lumen Apposing Metal Stent), per trattare pazienti con complicanze bilio-pancreatiche in maniera meno invasiva.
Il bilancio di questo primo anno è estremamente positivo, con numerosi casi risolti grazie a questa tecnologia che ha ridotto la necessità di interventi chirurgici più invasivi.
Il servizio di Ecoendoscopia del Policlinico San Donato
Attivato nel novembre 2023 all'interno dell'Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, diretta dal prof. Vito Annese, il servizio di Ecoendoscopia Diagnostica ed Operativa (EUS) ha consolidato il proprio ruolo nella diagnosi e trattamento delle patologie gastroenterologiche.
Sono state eseguite oltre 200 ecoendoscopie diagnostiche e operative. Di queste, circa 80 riguardano il tratto digerente e 120 sono ecoendoscopie bilio-pancreatiche.
Sono state effettuate più di 100 ecoendoscopie con biopsia, alcune delle quali seguite da ERCP per trattare l’ittero neoplastico. Inoltre, il team ha eseguito circa 30 interventi di ecoendoscopia operativa con il posizionamento di LAMS.
Questi numeri testimoniano l’importanza crescente del servizio e la fiducia dei pazienti nei benefici dell’ecoendoscopia all’IRCCS Policlinico San Donato.
L’ecoendoscopia si afferma come strumento indispensabile per la salute gastroenterologica, offrendo ai pazienti soluzioni personalizzate e un percorso terapeutico più rapido e sicuro.