Fractional flow Reserve CT derived con AI: al Galeazzi-Sant’Ambrogio, l’analisi non invasiva della malattia coronarica

PUBBLICATO IL 19 OTTOBRE 2023

La FFR-CTA, grazie ai miglioramenti dati dall’AI, permette di valutare e misurare il flusso coronarico in modo non invasivo, senza dover ricorrere alla coronarografia

Una nuova applicazione avanzata di tecniche d’intelligenza artificiale alla pratica medica è la FFR-CT, Fractional Flow Reserve CT- derived (derivata dalla TAC), una valida alternativa agli esami diagnostici più invasivi per una delle più comuni patologie cardiovascolari, la cardiopatia ischemica. 

Ad approfondire le possibilità di analisi avanzata della malattia coronarica offerte da questo nuovo strumento il professor Daniele Andreini, Responsabile dell’Unità Operativa di Cardiologia Clinica ed Imaging Cardiaco e di Cardiologia dello Sport presso l’IRCCS Ospedale Galeazzi - Sant’Ambrogio e che collabora a Palazzo della Salute Wellness Clinic.

 

FFR-CT, cos’è e cosa misura

FFR-CT è uno studio aggiuntivo sulle classiche immagini delle Tac Coronarica condotto da un analizzatore esterno capace di misurare in modo non invasivo il flusso coronarico, indagando il significato funzionale della malattia che potrebbe condurre il paziente ad una ischemia miocardica.

“Nato da un algoritmo e un prototipo sperimentato più di 20 anni fa, l’FFR-CT è stato migliorato e affinato nel corso degli anni attraverso l’intelligenza artificiale - approfondisce il prof. Andreini - . L’acquisizione dell’A.I. di decine di migliaia di esami ha migliorato sensibilmente la performance e accuratezza di questo metodo nei confronti dello standard diagnostico invasivo”.

La nuova tecnologia FFR-CT serve dunque a valutare il circolo coronarico in modo non invasivo e senza ricorrere alla coronarografia, in termini di:

  • presenza/assenza di placche aterosclerotiche
  • valutazione del restringimento del lume, quindi la così detta percentuale di stenosi dell’arteria
  • caratterizzazione delle placche aterosclerotiche

“La finalità dell’FFR-CT è capire se una stenosi, ovvero l’ostruzione anatomica data dalle placche aterosclerotiche, ha una ripercussione funzionale - spiega il prof. Andreini –. La FFR-CT è, infatti, in grado di diagnosticare se il flusso del sangue all’interno delle coronarie viene ridotto dalla stenosi e se quindi si possa generare una ischemia miocardica in quel territorio specifico”.

 

I vantaggi clinici dell’FFR-CT

I vantaggi clinici dell’adozione del FFR-CT sono molteplici:

  • riduzione delle coronarografie invasive;
  • riduzione degli interventi inappropriati per i pazienti negli ospedali che si dotano di questo tipo di tecnologia;
  • consente di rendere gli interventi molto più precisi con riduzione della mortalità cardiovascolare del 14% dimostrata quando questo metodo è stato adottato a livello di sistema sanitario nazionale, come in Inghilterra.

“L’FFR-TC non richiede nessun esame addizionale per il paziente: il cardiologo, inviate le immagini della tac all’analisi addizionale dell’FFR-CT, interpreta i risultati e include nel referto questa valutazione. Infine - conclude lo specialista – l’utilizzo di questa tecnologia avanzata, impiegata presso il nostro ospedale in regime di solvenza, garantisce grandi vantaggi riducendo e minimizzando i rischi legati all’invasività di alcune procedure”.

Ricerca