Nuovo successo per la ricerca del San Raffaele di Milano: il progetto MINerVA è tra i vincitori dell’ERC Synergy Grant 2025

Nuovo successo per la ricerca del San Raffaele di Milano: il progetto MINerVA è tra i vincitori dell’ERC Synergy Grant 2025

PUBBLICATO IL 06 NOVEMBRE 2025

Nuovo successo per la ricerca del San Raffaele di Milano: il progetto MINerVA è tra i vincitori dell’ERC Synergy Grant 2025

PUBBLICATO IL 06 NOVEMBRE 2025

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Lo European Research Council (ERC), organismo dell’Unione europea che sostiene la ricerca di eccellenza, ha annunciato i vincitori degli ERC Synergy Grant 2025: tra loro il dottor Dario Bonanomi, responsabile del gruppo dell’Unità di Neurobiologia Molecolare dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, che ha ottenuto il prestigioso finanziamento per il progetto MINerVA, dedicato allo studio della barriera emato-nervosa.

Il progetto è stato presentato da un team internazionale composto da 4 ricercatori e ricercatrici di eccellenza: oltre a Dario Bonanomi, Isabelle Brunet, dell’Institut National de la Santé et de la Recherche Médicale (Francia), Tambet Teesalu, dell’Università di Tartu (Estonia) e Ellie Tzima, dell’Università di Oxford (Regno Unito).

Il programma di ricerca ha ottenuto un finanziamento del valore complessivo di 10 milioni di euro, il massimo previsto dal programma, e sarà finanziato per una durata di 6 anni.

Questo riconoscimento premia non soltanto la capacità del gruppo di integrare competenze complementari, ma anche la proposta di un approccio innovativo allo studio della barriera emato-nervosa, con potenziali ricadute trasformative per la medicina neurovascolare.

“Sono profondamente grato per l’opportunità di guidare un’iniziativa così ambiziosa e innovativa come MINerVA, resa possibile dal finanziamento ERC Synergy - commenta il dottor Dario Bonanomi -. Questo progetto non è solo una sfida scientifica, ma anche un’opportunità per creare un ambiente di ricerca interdisciplinare, dove giovani scienziati possano crescere e contribuire a sviluppare nuove soluzioni terapeutiche per chi convive con dolore cronico e neuropatie ancora prive di cure efficaci”.

Con questo riconoscimento, l’IRCCS Ospedale San Raffaele e l’Università Vita-Salute San Raffaele raggiungono 37 progetti ERC finanziati dal 2007, confermando la propria tradizione di eccellenza e competitività internazionale nella ricerca biomedica.

 

In cosa consiste il Progetto “MINerVA”

MINerVA intende esplorare una struttura neurovascolare ancora poco conosciuta: la barriera emato-nervosa, che protegge la rete di nervi periferici responsabile del movimento, della sensibilità e della funzione degli organi.

Questa barriera garantisce un ambiente controllato, proteggendo le fibre nervose da tossine e agenti patogeni. Tuttavia, a causa della complessa anatomia dei nervi, le sue proprietà sono rimaste finora poco conosciute e studiate.

“Studiare la barriera emato-nervosa è cruciale perché rappresenta una linea di difesa fondamentale per i nervi periferici – afferma il dottor Bonanomi -. La sua integrità è essenziale per garantire il corretto funzionamento del sistema nervoso periferico, che regola movimenti, sensibilità e funzioni vitali degli organi. Quando questa barriera viene compromessa, come accade in diverse condizioni patologiche, si possono sviluppare disturbi gravi e invalidanti.

Tra questi, il dolore neuropatico indotto da chemioterapia è una delle manifestazioni più diffuse e debilitanti: si stima che possa colpire più del 70% dei pazienti oncologici trattati con farmaci neurotossici”.

 

Gli obiettivi del progetto

Gli obiettivi  del progetto sono quelli di:

  • riuscire a caratterizzare la composizione cellulare e molecolare della barriera;
  • analizzare la risposta alle sollecitazioni meccaniche quotidiane;
  • studiare le alterazioni in condizioni patologiche, come il dolore neuropatico indotto da chemioterapia.

Grazie a queste conoscenze, il team potrà sviluppare una nuova classe di peptidi sintetici per attraversare la barriera e favorire la somministrazione diretta di farmaci, aprendo nuove prospettive terapeutiche per disturbi dei nervi periferici.

“La mancanza di conoscenze approfondite sulla barriera emato-nervosa limita lo sviluppo di trattamenti efficaci e impedisce di intervenire in modo mirato. MINerVA nasce proprio per colmare questo vuoto: comprendere la struttura e il funzionamento della barriera significa aprire nuove strade terapeutiche per milioni di pazienti che oggi convivono con sintomi invalidanti e poche opzioni di cura – conclude Bonanomi -. Il progetto si propone di trasformare questa interfaccia neurovascolare da enigma biologico a bersaglio terapeutico”.

 

Chi è il dott. Dario Bonanomi

Dario Bonanomi, nato a Bergamo nel 1976, dal 2015 è responsabile dell’Unità di Neurobiologia Molecolare. Dopo aver studiato Biologia all’Università di Milano, ha conseguito un dottorato in Biologia Cellulare e Molecolare presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele, dove, sotto la supervisione della prof.ssa Flavia Valtorta, ha studiato il traffico di membrana nei neuroni e il traffico delle vescicole sinaptiche. Ha poi svolto attività di ricerca post-dottorato al Salk Institute for Biological Studies (La Jolla, California), nel laboratorio del prof. Samuel Pfaff, occupandosi dello sviluppo dei motoneuroni, della navigazione assonale e della formazione dei circuiti neuromuscolari.

Ha successivamente ricevuto un finanziamento ERC Starting Grant e il Career Development Award dalla Fondazione Giovanni Armenise–Harvard, che gli hanno permesso di fondare il suo laboratorio presso il San Raffaele come responsabile del gruppo dell’Unità di Neurobiologia Molecolare. La sua attività di ricerca si concentra sulle interazioni neurovascolari durante lo sviluppo e la rigenerazione nervosa, e sui meccanismi patologici coinvolti nei disturbi neurodegenerativi, come la sclerosi laterale amiotrofica (SLA).

Nel corso della sua carriera ha ricevuto altri riconoscimenti, tra cui la Borsa di studio della Fondazione Italiana Sclerosi Multipla (2002) e il Premio Antonio Marzullo per la ricerca universitaria conferito dall’Università di Trieste (2000).