Sintomi e cause della condropatia rotulea

PUBBLICATO IL 09 FEBBRAIO 2023

Quando si parla di condropatia rotulea, spesso ci si riferisce a quella patologia che interessa la regione anteriore del ginocchio, quindi parliamo di gonalgia anteriore. Il termine condropatia indica un danno alla cartilagine che, in questo caso, è associata sia alla rotula, sia al femore dove la rotula scorre nel movimento di flesso-estensione. Esistono diversi gradi di condropatia, come diverse sono le cause e i trattamenti. Sta nello specialista ortopedico individuare la problematica e a indirizzare il paziente al percorso terapeutico più adatto alle sue esigenze.

Ce ne parla il dottor Nicola Manta, Specialista in Ortopedia e Traumatologia e Responsabile della Chirurgia Artroscopica presso l'Unità Operativa di Chirurgia del Ginocchio 1 all’IRCCS Ospedale Galeazzi - Sant'Ambrogio e consulente presso Palazzo della Salute - Wellness Clinic.

 

I diversi gradi della condropatia 

“Come detto, esistono diversi gradi di condropatia, dalle meno gravi alle più gravi: si passa da condropatie di grado 0 o I, cioè ginocchia che presentano solo una patologia infiammatoria della cartilagine, fino ad arrivare a patologie via via più importanti fino al grado IV, che esitano nella artrosi femoro-rotulea”, spiega il dott. Manta.

 

Le cause della sindrome femoro-rotulea

“La condropatia ha diverse cause. È una patologia frequente, sia nelle persone giovani, sia nelle persone meno giovani, tant’è che più che di condropatia si effettua diagnosi di sindrome femoro-rotulea che ha come esito la condropatia, ma, essendo appunto identificata come sindrome, questa viene condizionata da più fattori che possono essere: 

  • morfologici dell’articolazione, quindi articolazioni che non presentano una forma precisa, displasie;
  • funzionali, cioè legate a come e quanto lavora la nostra rotula”.

La displasia femoro-rotulea

“La displasia femoro-rotulea è una alterazione morfologica (della forma) della articolazione tra femore e rotula. Quest’ultima può essere troppo piatta, decentrata (lateralizzata), troppo alta, eccessivamente inclinata.

Questo influisce sul movimento della rotula stessa all’interno dell’articolazione, determinando il consumo anomalo delle cartilagini. A ciò può associarsi anche un appoggio alterato del piede che, se non corretto, può aggravare la patologia”, prosegue il dottore.

Le malattie dell’apparato muscolare

“Esistono poi patologie legate all’apparato muscolare. Quanti, magari a seguito di un’immobilizzazione prolungata o semplicemente perché a causa Covid si è stati tanto tempo senza fare attività fisica, sviluppano una sintomatologia dolorosa del ginocchio? Se una persona si rimette a fare attività fisica con una situazione muscolare non idonea, si può verificare uno squilibrio nell’articolazione femore-rotulea. Questo è rischioso perché può esitare in una patologia funzionale della rotula, caratterizzata da un dolore legato allo scorrimento della rotula all’interno dell’articolazione”, conclude l’esperto. 

 

I fattori che influenzano la patologia femoro-rotulea e il sintomo del dolore

Essendo una sindrome, ed essendo influenzata da diversi fattori, in primis è necessario andare a risolvere i fattori predisponenti alla condropatia femoro-rotulea. Tra questi:

  • appoggio del piede;
  • muscolatura;
  • rapporto fra muscolatura estensoria e flessoria con il relativo rinforzo muscolare.

“Solitamente la muscolatura mediale (interna) della coscia è quella interessata dalla sindrome, per questo è necessario rinforzarla avendo cura di allungare la muscolatura antagonista - sottolinea il chirurgo ortopedico -. Ovviamente, questo va fatto senza causare dolore, perché un paziente che ha dolore e si mette a fare gli esercizi sbagliati può peggiorare notevolmente il quadro clinico. 

Quindi, come detto, il sintomo principale della condropatia rotulea è rappresentato dal dolore a diversi gradi, legati al diverso tipo di danno condrale che ci troviamo ad affrontare. Quasi tutta la patologia femoro-rotulea deve avvalersi di un buon apporto della muscolatura e qualunque trattamento si voglia poi impostare, senza un buon tono muscolare, è destinato a un fallimento. 

Il dolore si focalizza soprattutto nella parte anteriore del ginocchio e, a volte, si irradia fino alla coscia e può portare al peggioramento di alcune attività: salto, scatto, balzi, camminate in discesa, fare le scale, posizioni accovacciate. Per questo è importante trovare gli esercizi e le attività più idonee a questa fase.

Anche i traumi diretti sono responsabili della sindrome e della sintomatologia dolorosa. Basti pensare al classico trauma da caduta diretta sulla rotula che non porti alla rottura della rotula stessa, ma a una contusione della cartilagine fra femore e rotula che può prima infiammarsi e in seguito sviluppare una condropatia legata proprio al conflitto femoro-rotuleo”.

 

La diagnosi della condropatia femoro-rotulea 

Il sospetto diagnostico è sostanzialmente clinico: il chirurgo esperto di ginocchio riesce a fare la diagnosi grazie alla descrizione dei sintomi da parte del paziente che è abbastanza significativo e ripetitivo.

Poi è necessario trovare un riscontro anche nell’esame clinico del paziente, con test specifici sulla femoro-rotulea e successivamente, quasi sempre, per tipizzare l’entità e la gravità della patologia, vi è la necessità di ricorrere a esami strumentali come Radiografia e Risonanza magnetica che studino in maniera specifica e funzionale, come si muove la rotula all’interno dell’articolazione. Durante l’esame, si fa contrarre la muscolatura in modo da vedere se la rotula assume atteggiamenti alterati di posizione durante la fase di contrazione della muscolatura. 

 

Attenzione a non confondere condropatia e instabilità rotulea

“Il trattamento della sindrome femoro-rotulea viene stabilito in base a quanto emerge dall’esame clinico e da quello strumentale - prosegue lo specialista -. 

Quando si parla di patologia da condropatia femoro-rotulea, bisogna assolutamente differenziarla con un’altra patologia, l’instabilità rotulea, che comporta trattamenti completamenti diversi. La prima è, di fatto, una patologia dolorosa che può dare cedimenti flessori (il ginocchio si piega di colpo per via del dolore avvertito).

L’instabilità rotulea, invece, è una patologia in cui la rotula esce dalla sua posizione e si lussa o sub-lussa ed è quasi sempre di competenza chirurgica. 

Una volta compreso di essere nella patologia dolorosa, dobbiamo correggere assolutamente la muscolatura e risolvere tutti i fattori predisponenti”.

 

I diversi trattamenti della condropatia in base al grado di dolore.

Esistono terapie fisiche molto efficaci che sono legate proprio alla riduzione del dolore, come la fisioterapia strumentale (tecar terapia, laser terapia spesso utilizzate). L’appoggio dei piedi è spesso da correggere con un plantare idoneo per questo è importante capire quali sono le cause che hanno indotto la comparsa del dolore. 

Quando la condropatia non è particolarmente grave, erosiva o non raggiunge gradi di artrosi conclamata, è possibile inoltre ricorrere alla medicina rigenerativa sempre in associazione con la fisioterapia, in base al tipo di patologia. In questo caso, il clinico ha a disposizione la terapia infiltrativa articolare con i fattori di crescita (PRP o cellule staminali mesenchimali) o l’acido ialuronico, con indicazioni differenti a seconda delle situazioni.

“Si ricorre, infine, alla terapia chirurgica per trattare il dolore anteriore del ginocchio, quando tutte le terapie conservative si rivelano fallimentari - conclude Manta -. Quando la patologia è localizzata, può essere indicato un trattamento chirurgico artroscopico in grado di valutare l’entità del danno e trovare corretto approccio chirurgico che può essere sia di trapianto di cartilagine, sia di tecniche di stimolazione alla guarigione del danno cartilagineo.
Si possono inoltre effettuare interventi artroscopici e associabili a chirurgica aperta, di release (rilasciamento) di 1 dei 2 legamenti alari che guidano il movimento della rotula, migliorando parzialmente la posizione e lo scorrimento della rotula”.

Cura e Prevenzione