Nuovo studio sul legame tra trombosi venosa e tumore
PUBBLICATO IL 06 DICEMBRE 2023
Il dottor Andrea D’Alessio del Policlinico San Marco è tra gli autori di un recente studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale EClinicalMedicine, parte di The Lancet Discovery Science, che ha come obiettivo fornire alla comunità scientifica una serie di indicazioni di buona pratica clinica sulla profilassi e terapia della trombosi venosa in pazienti con tumore maligno.
Il legame tra trombosi venosa e tumore
Il tromboembolismo venoso (TEV), che comprende la trombosi venosa profonda e l'embolia polmonare, è una complicanza frequente nei pazienti affetti da cancro.
“Nei pazienti affetti da cancro il rischio di TEV è circa da 10 a 12 volte superiore rispetto ai pazienti senza cancro - spiega il dottor D’Alessio -. Questo rischio è particolarmente elevato tra:
- i pazienti con specifici tipi di cancro (cancro del pancreas, del cervello, del polmone e dell'ovaio);
- i pazienti ospedalizzati immobili con cancro;
- i pazienti sottoposti a terapia antineoplastica;
- i pazienti con malattia metastatica”.
Terapia anti-coagulante in pazienti oncologici: quanto deve durare?
Ai pazienti affetti da tumore è quindi necessario prescrivere una terapia anticoagulante per ridurre il rischio di TEV. Ma per quanto tempo? E quali sono i rischi dopo la sospensione della terapia anticoagulante?
Sono queste le domande a cui ha cercato di dare una risposta lo studio, dal titolo The risk of recurrent venous thromboembolism after discontinuation of anticoagulant therapy in patients with cancer-associated thrombosis: a systematic review and meta-analysis.
“La durata ottimale della terapia anticoagulante nei pazienti con cancro attivo e tromboembolismo venoso non è nota. Le attuali linee guida cliniche suggeriscono la terapia anticoagulante per 3-6 mesi e la continuazione per tutto il tempo in cui il cancro è attivo.
Tuttavia, non è stata effettuata un’adeguata revisione sistematica sul tasso di recidiva di TEV dopo l’interruzione della terapia anticoagulante”.
Una lacuna, come evidenziato dal panel delle linee guida 2021 dell’American Society of Hematology per la gestione del TEV, per la quale si rendevano necessari dati aggiuntivi, come quelli offerti dalla meta-analisi a cui ha partecipato anche il dottor D’Alessio, insieme a specialisti dei più importanti centri oncologici internazionali.
“Questa meta-analisi dimostra un alto tasso di recidiva di TEV nel tempo dopo l’interruzione della terapia anticoagulante in pazienti con trombosi associata al cancro. I nostri risultati, quindi, supportano le attuali linee guida cliniche per continuare la terapia anticoagulante nei pazienti con cancro attivo” conclude il dottor D’Alessio.