Influenza: quanto dura e i consigli per curarla a casa
PUBBLICATO IL 19 DICEMBRE 2023
Il picco è atteso per Natale, ma sono già moltissime le persone alle prese con l’influenza, febbre, dolori vari e raffreddore. Ma quanto dura? E quali sono i farmaci e i rimedi più indicati per affrontarlo? Lo abbiamo chiesto al professor Fabrizio Pregliasco, virologo, Direttore Sanitario dell'IRCCS Ospedale Galeazzi - Sant'Ambrogio.
Quanto dura e quando si è contagiosi
“L'incubazione dell’influenza dura circa 1 settimana e si è contagiosi da 1 giorno prima della comparsa dei sintomi fino a 4 giorni dopo.
In genere, salvo complicazioni, l’influenza e i suoi sintomi si risolvono nel giro di 1 settimana. Qualora però i sintomi non dovessero migliorare entro 3-4 giorni, è bene consultare il proprio medico di fiducia” osserva il professor Pregliasco.
Come si cura: riposo e tanti liquidi
“In caso di influenza, la prima regola è starsene a casa a riposo per 3-4 giorni. Questo sia per evitare di contagiare altre persone, sia per favorire il recupero - suggerisce l’esperto -. Importante poi è:
- bere molto per reintegrare i liquidi e i sali minerali persi attraverso la sudorazione;
- fare pasti leggeri, ma nutrienti, preferendo frutta e verdura che sono ricchi di vitamine e sostanze che aiutano l’efficienza del nostro sistema immunitario”.
Farmaci per i sintomi: quali prendere e quando
Per contrastare l’influenza sono sufficienti farmaci sintomatici cosiddetti di automedicazione (che cioè non necessitano della ricetta del medico per essere acquistati), tra cui antipiretici, antinfiammatori e analgesici, assunti però in modo corretto e responsabile, a seconda dei sintomi specifici e nelle dosi indicate dal proprio medico curante.
“In tutti i casi, i farmaci di automedicazione dovrebbero essere assunti secondo quanto previsto dal ‘bugiardino’ per attenuare i sintomi senza azzerarli e poter seguire l’andamento della malattia non superando le dosi massime giornaliere.
Consultate il medico o il farmacista per la verifica di eventuali problemi di interazione con altri farmaci assunti per terapie in corso per altre patologie” suggerisce il professor Pregliasco.
Antipiretici
Gli antipiretici, come il paracetamolo e l’acido acetilsalicilico, sono indicati solo in caso di febbre. Attenzione però: la febbre è la risposta dell'organismo all'infezione e quindi non va azzerata, ma bisogna seguire l'evoluzione della malattia, controllando e alleviando i sintomi. Per questo l'antipiretico andrebbe preso per abbassare la febbre quando è alta e superiore ai 38°.
Sia il paracetamolo sia l’acido acetilsalicilico, oltre ad agire sulla febbre, sono efficaci anche contro i dolori.
Il paracetamolo può essere assunto in qualsiasi momento, indipendentemente dai pasti, mentre l’aspirina a stomaco pieno.
Antinfiammatori non steroidei (FANS)
In caso di influenza con febbre sotto i 38° i farmaci più indicati sono antinfiammatori non steroidei (FANS), come l’acido acetilsalicilico, l’ibuprofene o il ketoprofene, efficaci nel ridurre i sintomi di raffreddore, dolore muscolare, mal di testa, poiché spengono l’infiammazione causata dall’infezione virale.
In questo caso si devono assumere a stomaco pieno per evitare effetti collaterali a livello gastrointestinale e renale.
Analgesici
Oltre ai farmaci sopra citati, a seconda dei sintomi specifici, possono essere utili:
- antistaminici in caso di gocciolamento nasale, starnuti, congiuntivite;
- vasocostrittori che sono contenuti negli spray nasali, contro il naso chiuso;
- collutori o pastiglie anti congestionanti o antisettici contro il mal di gola;
- sedativi, fluidificanti e mucolitici contro la tosse.
Gli antibiotici, invece, non sono indicati come primo approccio, ma vanno utilizzati solo:
- dopo aver effettuato una visita medica;
- se i sintomi dell’influenza non passano con i farmaci di automedicazione;
- se, dopo un’apparente guarigione, si manifesta un ritorno di febbre e tosse produttiva.
I rimedi della nonna
A supporto della terapia farmacologica, possono essere utili i cosiddetti rimedi della nonna, in particolare:
- brodo di carne caldo. Alcune ricerche hanno evidenziato l’opportunità di assumere proteine per facilitare la ricostruzione delle cellule danneggiate dall’infezione. Il brodo di carne è in genere il modo migliore per nutrirsi in un momento in cui, a causa dell’infezione, si è inappetenti;
- spremute di arance che apportano vitamina C, che contribuisce a rafforzare il sistema immunitario, ma senza eccedere per non incorrere nell’eventuale effetto collaterale di disturbi gastrointestinali;
- latte bollente con miele, per dare sollievo alle vie respiratorie infiammate, sebbene il latte potrebbe favorire la congestione nasale aumentando la produzione di muco.