Influenza 2023 e Covid: quali sono le differenze?

PUBBLICATO IL 15 DICEMBRE 2023

Con l’inverno alle porte e i primi freddi che hanno investito gran parte del nostro paese, anche i virus respiratori hanno fatto ritorno. Ma è possibile distinguere tra influenza stagionale e Covid? I sintomi dei virus respiratori sono davvero così diversi tra loro?

A delineare le caratteristiche dell’influenza stagionale e del Covid e delle precauzioni da adottare per la stagione invernale 2023, il professor Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’IRCCS Ospedale Galeazzi - Sant'Ambrogio e virologo presso l’Università degli Studi di Milano. 

 

Infezioni respiratorie acute: l’influenza stagionale e altri 262 virus

“Siamo attualmente nella classica fase annuale di diffusione delle infezioni respiratorie acute – afferma il Prof. Pregliasco -. È importante ricordare che le infezioni respiratorie acute, oltre al Covid che si è inserito nuovamente quest’anno, sono plurime: si contano 262 virus più l’influenza stagionale”.

Tutti questi virus hanno una manifestazione tipica molto variegata: si parte infatti da quello meno aggressivo come il rinovirus, ovvero il virus che provoca il classico raffreddore, fino all’influenza stagionale che provoca dei sintomi tipici. 

“Sono spesso virus indistinguibili tra loro, salvo esami di laboratorio su campioni di soggetti come sorveglianza che vengono eseguiti in laboratori universitari” spiega lo specialista.

 

Andamento dell’influenza stagionale e del Covid

“L’influenza stagionale e gli altri virus respiratori hanno una ciclicità che arriva al culmine solitamente durante le festività – continua il professor Pregliasco -. Non è ancora chiaro qual è il trigger che fa scattare l’inizio dell’influenza, ma alcuni studi hanno dimostrato che questo avviene maggiormente quando si presenta un periodo con freddo intenso e prolungato. Dunque, siamo attualmente in una fase di crescita dell’influenza”.

Sul Covid, invece, c’è meno predicibilità. “Siamo in una fase dove l’R0 è stato sopra l’1 per molto tempo, temiamo un ulteriore incremento nel numero di casi almeno per 3-4 settimane” afferma lo specialista.

 

Influenza stagionale: come riconoscerla

È possibile affermare di essere in presenza di influenza stagionale quando si assiste a:

  • insorgenza brusca di febbre oltre i 38°;
  • almeno un sintomo generale come dolore muscolare o articolare;
  • almeno un sintomo respiratorio (naso chiuso, naso che cola).

 

Come si riconosce il Covid dall’influenza stagionale?

Al momento non è possibile riconoscere se il virus contratto è influenza stagionale o Covid basandosi esclusivamente sulla sintomatologia.

Il Covid si inserisce trasversalmente in questo contesto di sintomi tipici e ha, inoltre, le così dette forme asintomatiche, ma pur sempre contagiose.

“Il Covid è camaleontico, continua a modificarsi con una notevole frequenza nell’arco di 3-4 mesi con nuove varianti, determinando la possibilità di reinfettare” asserisce il virologo.

 

Come curarsi

“Possiamo però indicare 2 approcci di cura in base alle categorie di appartenenza” specifica il Professore.

Nel giovane e nell’adulto è consigliabile:

  • uso dell’antinfiammatorio;
  • automedicazione responsabile, ovvero usare i farmaci sintomatici con l’accortezza di attenuare i sintomi senza azzerarli;
  • seguire l’andamento della malattia e rivolgersi al medico qualora non si assista a miglioramento dopo 3-4 giorni.

Nell’anziano e il fragile di qualsiasi età, il tampone è necessario: “Il tampone e la conferma eventuale di presenza di Covid permette all’insorgenza dei sintomi di somministrare, con grande efficacia, un farmaco antivirale specifico” afferma il professor Pregliasco.

In ultima istanza è poi sempre consigliato il vaccino, Covid e antinfluenzale: “Ad oggi i vaccinati per entrambe le dosi sono in numero al ribasso. La vaccinazione è un’arma importante per la lotta al virus, soprattutto al Covid che negli anziani e nei fragili causa ancora ospedalizzazioni –  conclude lo specialista -. Purtroppo, noi ci siamo dimenticati del Covid, ma il Covid non si è dimenticato di noi”.

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