Quali sono i sintomi dell'uretrite e come si cura

PUBBLICATO IL 22 SETTEMBRE 2022

Con uretrite si intende l’infiammazione acuta e cronica dell’uretra, un piccolo canale che permette il passaggio dell’urina dalla vescica all’esterno. Può essere causata sia da batteri, sia da protozoi, parassiti pluricellulari più difficili da identificare nei soggetti di sesso maschile.

Esistono diverse forme di uretrite: la più frequente e più conosciuta è sicuramente la gonorrea, infezione sessualmente trasmessa. Ma come si riconosce e, soprattutto, come si cura?

Ne parliamo con il dottor Marco Malinverno, responsabile della U.O. di Urologia dell’Istituto Clinico Villa Aprica e con il dottor Alberto Mario Marconi, urologo presso la medesima équipe.

 

Cos’è l’uretra e qual è la sua funzione

“L’uretra è un canale virtuale, una struttura tubolare che permette l’eliminazione dell’urina, la più importante delle escrezioni corporee - spiega il dott. Malinverno -. È dotata di un sistema ingegnoso di paratie (sfinteri) che permettono il controllo delle emissioni. Al suo interno transitano anche altri composti liquidi: lo sperma e l'emissione delle ghiandole di Cowper

Esistono pertanto dei piccoli fori nel canale (otricoli) dai quali queste sostanze vengono emesse e che possono anche essere il punto di accesso di microrganismi patologici che colonizzano le strutture ghiandolari. È qui che possono originare infezioni, come appunto l’uretrite”.

 

Tipi di uretrite 

“Esistono diversi tipi di uretrite, la più nota ha vari nomi: gonorrea, blenorragia, scolo. 

I sintomi della gonorrea

Temibile perché dolorosa, nella maggioranza dei casi, i sintomi sono costituiti da: 

  • intenso bruciore, al punto da rendere difficile la minzione;
  • perdita giallo verdastra, anche molto abbondante (da qui il nome scolo). 

Sintomi meno importanti con secrezione ridotta e biancastra e modesti bruciori sono più tipici di infezioni dovute a microrganismi diversi”.

 

Le cause dell’uretrite 

La gonorrea è causata da un batterio abbastanza caratteristico, formato da 2 strutture ovoidali ravvicinate a formare qualcosa di molto simile a un chicco di caffè e, per questo motivo, viene anche detto diplococco, sempre presente in grande quantità nel pus.

“Nell’ orizzonte delle persone sessualmente attive, si sono fatte strada le uretriti causate da Clamidia e micoplasmi, fra cui l’ureaplasma: sempre più diffuse, si tratta di forme batteriche molto piccole che possono vivere solo all’interno della cellula ospite e molto più subdole - continua il dott. Malinverno -. 

Un’ uretrite meno comune è quella indotta da trichomonas vaginalis che è inevitabilmente più comune nel sesso femminile. Nell’uomo induce sintomi aspecifici, come quelli descritti per le altre uretriti a differenza delle quali, per le modalità di infezione, i rapporti diversi da quelli propriamente vaginali (orali, anali) sono meno incriminati. In questo caso, non si tratta di un battere, ma di un vero e proprio parassita pluricellulare (protozoo).

Bisogna, inoltre, ricordarsi che spesso le infezioni coesistono anche con patologie più gravi, in particolare sifilide, immunodeficienza acquisita (HIV), in quanto le persone infettate da questa malattie sono rese più fragili”.

 

La diagnosi di uretrite

“La diagnosi della gonorrea è relativamente semplice e consiste nel colorare i vetrini pieni di pus con il colorante di Gram che evidenzia tipici diplococchi di Neisser a forma di chicco di caffè, appunto le Neisserie - continuano gli esperti -. 

Va segnalato che la promiscuità sessuale, ha reso la malattia più frequente. Inoltre, l’uso intenso di antibiotici l’ha resa più resistente e subdola, modificando le caratteristiche della emissione purulenta al punto che l’ospite può, per un lungo periodo, continuare le proprie pratiche sessuali senza sapere di essere malato: il 20% dei maschi e il 50% delle femmine sono poco o nulla sintomatici”. 

Per clamidia e micoplasmi, il tampone uretrale è senza dubbio il più attendibile anche se a volte bisogna ricorrere a pratiche di biologia molecolare che identifica il DNA batterico. 

Per quanto riguarda il Trichomonas, è più difficile da identificare nel maschio: spesso è rilevabile nell’esame microscopico del sedimento urinario (esami delle urine). Mentre per la diagnosi nelle donne è utile l’esame microscopico delle secrezioni genitali e uretrali o la visita ginecologica.

 

Come si cura l’uretrite 

“La gonorrea misconosciuta e spesso cronicizzata, in era pre-antibiotica, veniva curata artigianalmente e, spesso, la cura era peggiore della malattia fino alla scoperta dei sulfamidici e successivamente, negli anni ’50-’60, della penicillina - conclude il dott. Marconi -. 

La malattia mal curata può essere anche causa di ostruzione uretrale (stenosi), di infezione dei testicoli, della prostata, delle ovaie, dell’utero e degli occhi dei neonati, infettati al momento del parto

In passato causava cecità fino alla scoperta della profilassi routinaria, prima con soluzione di nitrato d’argento 1%, oggi con antibiotici. Per la cura della malattia, oggi, infatti, abbiamo le cefalosporine e i chinolonici

Per quanto riguarda le altre forme batteriche, efficaci sono le tetracicline e i chinolonici, mentre per il trichomonas ancora oggi si usa il metronidazolo”.

 

Alcune cose da ricordare

Non bisogna dimenticare che le diverse forme di uretrite sono un poco cambiate e spesso i sintomi sono meno eclatanti e possono essere confuse e sottovalutate. Importante è essere in grado almeno di sospettare e rivolgersi allo specialista per trattarle in modo adeguato

Tutte le uretriti descritte possono causare infertilità sia nel maschio, sia nella femmina: quindi meno promiscuità, rapporti protetti e non trascurare i sintomi.

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