Pidocchi e zecche: come fare per rimuoverli
PUBBLICATO IL 12 SETTEMBRE 2022
Tanto piccoli quanto insidiosi, si presentano soprattutto nei periodi caldi: parliamo di pidocchi e zecche, parassiti fastidiosi e a volte anche pericolosi per l’uomo. In particolare, il morso della zecca non va sottovalutato: nonostante sia quasi completamente indolore, può portare a conseguenze anche gravi per la nostra salute.
Affrontiamo l’argomento con la dottoressa Chiara Lovati, specialista in dermatologia alla Vein & Derma Clinic dell’Istituto di Cura Città di Pavia.
Cosa sono i pidocchi
I pidocchi sono piccoli parassiti che si nutrono del sangue umano e che procurano un fastidioso prurito. Si presentano soprattutto sulla cute del cuoio capelluto, nascondendosi tra i capelli. Non conta la lunghezza o la pulizia della chioma: trovano semplicemente un ambiente ospitale e vi depositano le uova.
Cosa provocano i pidocchi
I pidocchi hanno come unica conseguenza per l’uomo prurito e disagio dal punto di vista sociale.
Come si prendono i pidocchi
Per pediculosi del capo, si intende l’infestazione di pidocchi sul capo o in altre zone del corpo. Non è una malattia, ma appunto un’infestazione che si manifesta molto nei mesi estivi, in quanto i pidocchi si riproducono velocemente e migrano da un essere umano all’altro con grande facilità, ma il grande serbatoio rimangono, attualmente, le comunità scolastiche in modo particolare le scuole d’infanzia e le scuole elementari per la grande propensione dei bambini al contatto fisico.
Come eliminare i pidocchi dai capelli
La pediculosi del capo non è mai di veloce e rapida risoluzione perché la grossa insidia rimangono le uova (lendini). In caso di infestazione da pidocchi accertata si possono utilizzare:
- prodotti sotto forma di shampoo, mousse, gel e spray a base di Malathion che provocano la paralisi respiratoria del parassita e hanno una certa attività pediculocida anche sulle uova;
- prodotti estratti dal piretro, come tetrametrina, permetrina e fenotrina, che sono più attivi sui pidocchi, ma poco sulle lendini;
- prodotti non chimici a base vegetale, come il dimeticone, che uccidono il parassita per soffocamento.
Essenziale è l’associazione di queste terapie locali con l’accurata e quotidiana rimozione meccanica delle lendini con un pettine adeguato che presenta denti molto fitti e non deformabili. Questa rimane la parte cruciale che viene spesso trascurata e che rende tutta la procedura di debellazione della pediculosi estremamente lunga e fastidiosa.
Se la procedura viene eseguita con una certa costanza occorrono in media 10-15 giorni per debellare i pidocchi e le lendini.
Zecche: come riconoscerle e dove si attaccano
Le zecche sono di pochi millimetri, sono di forma ovale e hanno 8 zampette. I maschi sono scuri, di una tonalità tendente al marrone, mentre le femmine sono più grigie. Hanno un apparato boccale che gli permette di pungere l’ospite sul quale si posano e succhiarne il sangue.
Si depositano in particolare su animali come uccelli, roditori, volpi, tassi rettili, ma anche su quelli domestici come cani e gatti, per cui è importante prendersi cura dell’igiene dei propri animali.
A volte però scelgono l’uomo, intaccando:
- testa;
- gambe;
- spazio tra le dita dei piedi.
Se si passeggia per prati dall’erba alta è bene indossare sempre scarpe idonee e indumenti lunghi, così da abbassare il rischio di entrare in contatto con le zecche.
Quali malattie portano le zecche
Le zecche sono portatori di malattie anche importanti come:
- malattia di Lyme, trasmessa dalla zecca dei boschi e si trova soprattutto in montagna, nelle zone boschive;
- meningoencefalite;
- febbri infettive.
La febbre bottonosa del Mediterraneo, invece, viene trasmessa dalla zecca del cane ed è frequente in zone molto calde e secche, in particolar modo nel sud del nostro Paese.
Il vero problema è che essendo completamente indolore, la puntura di zecca spesso non viene riconosciuta e la diagnosi viene fatta tardivamente, portando con sé non poche spiacevoli conseguenze per la nostra salute. Questo perché mentre la zecca morde, emette una sostanza leggermente anestetica che non fa avvertire il morso.
Come togliere una zecca
In caso di un morso di una zecca, è bene rimuovere il prima possibile il parassita dalla propria pelle, senza schiacciarlo, ma aiutandosi con una pinzetta, afferrandolo in modo delicato per evitarne la rottura. Una volta afferrata, potrebbe essere utile ruotare la zecca per estrarla dalla cute in modo che non rimangano parti dell’animale all’interno della nostra pelle.
Non va rimossa con le mani, né con l’aiuto di sostanze disinfettanti. Solo dopo averla tolta, la cute va disinfettata con acqua ossigenata e va consultato il medico. Può essere utile conservare il parassita rimosso in un barattolo chiuso e portarlo presso la sede Ats più vicina per maggiore sicurezza.
Sarà necessario monitorare per un mesetto la morsicatura e verificare possibili cambiamenti della cute nella zona che si manifestano con gonfiore, irritazione o nei casi più importanti con il cosiddetto ‘eritema centrifugo’ e l’eventuale comparsa di febbre. In quest’ultimo caso sarà da valutare la terapia antibiotica sistemica presso il proprio medico di fiducia.
In genere, però, il morso non viene avvertito e dopo qualche ora o giorno in cui l’animaletto succhia il sangue, si stacca dall’ospite senza serie conseguenze.