Aneurisma ventricolare: come riconoscerlo?

PUBBLICATO IL 16 SETTEMBRE 2022

L’aneurisma ventricolare è una dilatazione distrettuale di una porzione della parete ventricolare, costituita da tessuto fibroso. In termini più semplici, è una situazione patologica caratterizzata dal fatto che parte del muscolo cardiaco viene sostituito da una cicatrice. Essendo una delle più temibili complicanze dell’infarto, è necessario saperne riconoscere i segnali e rivolgersi immediatamente a uno specialista per il trattamento più adeguato. 

Ce ne parla il Professor Francesco Alamanni, cardiochirurgo presso l’Unità Operativa di Cardiochirurgia dell’IRCCS Ospedale Galeazzi - Sant’Ambrogio.

 

Le cause dell’aneurisma ventricolare: come si manifesta 

“Nel mondo occidentale - spiega il professor Alamanni - la forma più comune dell’aneurisma ventricolare è la forma ischemica e rappresenta una delle peggiori complicanze dell’infarto miocardico, non propriamente trattato. Il più comune è quello riguardante il ventricolo sinistro.

In passato, questa forma di aneurisma si sviluppava in circa il 10-30% degli infarti miocardici acuti; oggi, la sua prevalenza sembra essersi ridotta, grazie ai miglioramenti nel trattamento dei pazienti con questo tipo di patologie. 

Se non adeguatamente curato, l’infarto può causare la formazione di una cicatrice molto estesa nel tessuto cardiaco e, nel tempo, dare vita alla presenza di un tessuto denominato discinetico.

La parete cardiaca si estende oltre il profilo del cuore, creando, sistole dopo sistole, una deformazione della sua forma. La presenza dell’aneurisma dà origine, quindi, a un’alterazione della curvatura e dello spessore del ventricolo che si assottiglia, determinando un rimodellamento e una alterazione della performance ventricolare”.

 

I sintomi dell’aneurisma ventricolare

Gli aneurismi di piccole dimensioni tendono a essere asintomatici. Qualora il tessuto cicatriziale fosse di dimensioni più importanti, i sintomi che si sviluppano più comunemente sono: 

  • astenia;
  • dispnea;
  • dolore toracico;
  • palpitazioni;
  • sincope.

 

Quali sono le conseguenze dell’aneurisma ventricolare

Le complicanze più frequenti sono, invece: 

  • aritmie ipercinetiche del ventricolo ventricolari;
  • scompenso cardiaco;
  • tamponamento cardiaco;
  • tromboembolizzazioni sistemiche (in piccola percentuale).

 

Come diagnosticare un Aneurisma ventricolare

Gli strumenti diagnostici maggiormente impiegati nella diagnosi di Aneurisma ventricolare sono:

  • anamnesi e studio della documentazione relativa all’infarto pregresso;
  • ecocardiografia colordoppler;
  • risonanza magnetica con mezzo di contrasto cardiaca, che permette di identificare l’aneurisma, i limiti tra cicatrice e muscolo sano e valutarne quindi l’estensione;
  • ventricolografia, che permette di evidenziare aree di acinesia e discinesia e la presenza di trombi all’interno dell’aneurisma;
  • valutazione aritmologica.

 

Come trattare l’aneurisma del ventricolo sinistro 

“Per gli aneurismi di piccole dimensioni e per quelli asintomatici, è possibile procedere con il solo monitoraggio nel tempo, con una sopravvivenza a 5 anni pari al 90% - continua lo specialista -.

Il trattamento degli aneurismi del ventricolo sinistro può essere medico o chirurgico. La terapia medica mira al trattamento dei sintomi e alla prevenzione delle complicanze della patologia.

L’intervento chirurgico rappresenta la strategia di scelta per il trattamento degli aneurismi ventricolari sintomatici o che mettono a rischio la funzione del cuore nel tempo: è efficace nel miglioramento della performance cardiaca e aumenta l’aspettativa di vita dei pazienti. L’indicazione all’intervento cardiochirurgico viene posta in base a: 

La stretta collaborazione con il cardiologo che si occupa di imaging e con i cardiologi elettrofisiologi, che studiano le disfunzioni elettriche del cuore - conclude Alamanni -, permette di finalizzare gli sforzi a una riuscita ottimale dell’intervento. L’approccio che utilizzo maggiormente è quello dell’intervento in circolazione extracorporea e a cuore battente che va a escludere le zone cicatriziali, rimettendo in contatto le zone funzionanti del muscolo cardiaco e ristabilendo la forma conica originaria del cuore”.

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