Cisti al polso e cisti sulla mano: cosa sapere e come trattarle

PUBBLICATO IL 09 MARZO 2022

Le cisti del polso e le cisti della mano sono neoformazioni benigne. Le cisti del polso derivano dall’articolazione del polso, mentre quelle della mano dalle guaine dei tendini della mano sia estensori, sia flessori. Possono essere sia grandi, sia piccole, a volte compromettendo la funzionalità dei movimenti che eseguiamo quotidianamente. Da cosa sono dovute? Come si trattano?

Ce ne parla il dott. Loris Pegoli, Responsabile dell’Unità operativa di Chirurgia della Mano dell’Istituto Clinico Villa Aprica, Responsabile del Centro della Mano sportiva di Zucchi Wellness Clinic e consulente presso Casa di Cura La Madonnina.

Perché si formano le cisti

 L’origine di queste formazioni, assolutamente innocue, può essere riconducibile a diversi fattori:

  • alla predisposizione della persona; 
  • a un specificato trauma (es. da sforzo eccessivo o dovuto a determinati tipi di attività sportiva);
  • a determinati microtraumi o sollecitazioni ripetute quotidianamente (es. determinati tipi di attività lavorative).

“È dimostrato, infatti, come attività sportive che prevedono l’uso frequente di mano e polso, tra cui pallavolo, pallacanestro, pallamano, siano predisponenti all’insorgenza di queste neoformazioni: le continue pressioni e sollecitazioni delle articolazioni (come estensione e flessione del polso) possono quindi favorire la comparsa delle cisti - spiega il dott. Pegoli -.

Anche alcune attività professionali lo sono: basti pensare a determinati lavori manuali che prevedono un utilizzo importante di carichi da lavoro sul polso, come ad esempio chi lavora nel campo dell’edilizia oppure gli operai in generale”.

I sintomi: come si manifestano

“Il più delle volte queste cisti non provocano alcun tipo di dolore o fastidio, tant’è che possono essere lasciate così come sono, senza intervenire - continua il chirurgo ortopedico -. 

Al contrario, nel caso in cui le dimensioni siano maggiori e tali da creare un fastidio funzionale al paziente, o se dovessero fare male, dare fastidio o limitare la funzionalità di mano o polso, allora vi può essere un’indicazione chirurgica all’asportazione

I motivi per i quali possono dare limitazioni nelle attività quotidiane o lavorative sono legati, per quanto riguarda le cisti del polso, al fatto che hanno origine in profondità dell’articolazione, andando a creare un ostacolo meccanico al movimento. 

Altra indicazione vi è quando le dimensioni della cisti sono troppo grosse o pronunciate e, trovandosi sul decorso del tendine, possono portare a una frizione e a una conseguente infiammazione di quest’ultimo. In tali situazioni, si può ricorrere alla soluzione chirurgica, sempre su consiglio del proprio specialista della mano.

 

La diagnosi

“La diagnosi è sostanzialmente clinica perché si basa sull’anamnesi del paziente e sulla valutazione del medico specialista, in questo caso ortopedico, ovvero il chirurgo della mano. Per una maggiore accuratezza diagnostica, è possibile ricorrere all’esecuzione di una ecografia, che è sufficiente a individuare il tipo di cisti e la sua origine”, aggiunge lo specialista.

 

L’asportazione delle cisti

Per quanto riguarda il trattamento, come detto, se non causano problemi, non necessitano di alcun tipo di trattamento. in caso contrario, si possono asportare. 

“Alcune di queste, soprattutto le cisti del polso, possono essere rimosse tramite l’artroscopia, quindi con una minore invasività chirurgica e con una più rapida ripresa - conclude Pegoli -.

L’intervento viene eseguito in day hospital, addormentando solo il braccio, e ha una durata di circa 15-20 minuti. La ferita viene poi richiusa attraverso l’utilizzo di punti estetici intradermici che si auto-assorbono dopo circa due settimane.

Come sempre, dopo qualsiasi trattamento chirurgico, il protocollo riabilitativo post operatorio, in alcune sedute, permetterà al paziente di recuperare l’articolarità e di gestire le cicatrici per una rapida ripresa. Dal giorno dopo l’intervento, il paziente sarà in grado già di tornare a svolgere le proprie normali attività quotidiane, a guidare l’auto e a praticare l’attività sportiva”. 

Cura e Prevenzione