Rimedi e cause della couperose sul viso

PUBBLICATO IL 14 GIUGNO 2022

La couperose si manifesta con venuzze rossastre simili a ragnatele in particolare su guance e naso. Colpisce soprattutto le donne con un esordio tra i 30 e i 40 anni e, pur non essendo una malattia grave, può avere un impatto psicologico importante. Per questo e per il rischio che peggiori nel tempo, la couperose non deve essere sottovalutata, come ci spiega il professor Antonino Di Pietro direttore scientifico dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis con sede anche a Palazzo della Salute Wellness ClinicIstituto Clinico Sant’Ambrogio.

 

Cos’è la couperose

“La couperose è un disturbo cutaneo che riguarda la pelle del viso nell’area in genere più foto esposta, ovvero le guance e il naso, ed è strettamente connesso alla circolazione sanguigna - spiega lo specialista -. 

Dipende dalla dilatazione eccessiva e persistente dei vasi capillari della pelle, piccoli tubicini naturalmente elastici che si dilatano quando serve far fluire più sangue, per poi restringersi. Questa elasticità con il tempo tende a diminuire con il risultato che, una volta dilatati, i capillari non riescono più a ritornare alla condizione iniziale e diventano così visibili assumendo l’aspetto di una rete o ragnatela”. 

 

Le cause e i fattori scatenanti 

I fattori all’origine o che possono scatenare la couperose sono molti e diversi: 

  • predisposizione familiare
  • disturbi della circolazione del sangue
  • infezioni (Demodex follicolorum, Helicobacter pylor, etc.); 
  • stress, emozioni, ansia
  • esposizione ai raggi ultravioletti
  • esercizio fisico
  • sbalzi di temperatura
  • esposizione solare
  • cibo speziato o cibi e bevande calde
  • farmaci
  • alcool.

 

I sintomi 

I sintomi più comuni sono episodi di arrossamento frequenti e prolungati, associati a senso di calore e di bruciore

“In alcuni casi, se trascurata, la couperose può diventare cronica, peggiorare ed evolvere in rosacea, alterazione patologica della pelle che interessa solitamente l’area centrale del viso, con sintomi come: 

  • eritema
  • teleangectasie
  • papule
  • pustole acneiformi”.

 

Chi può essere soggetto a couperose 

Le persone più soggette a problemi di couperose sono quelle con:

  • pelle chiara e sottile;
  • pelle secca

Periodi particolarmente a rischio sono, poi, la gravidanza, soprattutto il terzo trimestre, fasi della vita durante le quali, a causa dei cambiamenti ormonali, si possono verificare anche disturbi a livello di microcircolazione sanguigna.

 

Come curare la couperose: rimedi e trattamenti 

“Trattandosi di un problema cronico è difficile guarire definitivamente dalla couperose - sottolinea il dermatologo -. Ci sono però alcuni accorgimenti che possono aiutare a limitare la comparsa del disturbo e anche terapie specifiche efficaci per rendere meno evidenti i capillari dilatati e le teleangectasie”. 

Per quanto riguarda le ‘buone regole’ da seguire, se si è soggetti a couperose, è consigliabile:

  • avere cura della pelle, utilizzando emollienti per riparare e mantenere la barriera cutanea, dermocosmetici dalla texture fresca e leggera che favoriscono idratazione superficiale e profonda in modo da rendere la pelle più resistente agli stimoli esterni;
  • evitare cosmetici con alcol e mentolo;
  • evitare l’esposizione al sole nelle ore più calde della giornata, nebulizzando acqua spray per rinfrescare la cute;
  • ricordarsi sempre di applicare un’alta protezione quando ci si espone al sole;
  • consumare cibi amici del microcircolo, come mirtilli, lamponi, kiwi e uva rossa ricchi di bioflavonoidi;
  • limitare fumo, alcolici e cibi piccanti che favoriscono la vasodilatazione.

“Nei casi in cui sia presente un rossore antiestetico si possono utilizzare farmaci che restringono temporaneamente i capillari, come la brimonidina e l’oximetazolina - spiega lo specialista -. Il loro effetto però è solo momentaneo. 

Il Laser

Per trattare le teleangectasie con risultati più duraturi si può utilizzare il laser Nd:YAG o la luce pulsata. In entrambi i casi, attraverso l’utilizzo di un raggio di luce e calore si provoca la coagulazione del vaso e il suo conseguente assorbimento.  In questo modo i capillari superficiali diventano meno evidenti, tranne quelli più in profondità che non vengono raggiunti dal raggio di azione della luce pulsata e del laser”, conclude l’esperto. 

Cura e Prevenzione