Cos'è e come si presenta nell'uomo il Papilloma Virus

PUBBLICATO IL 07 GENNAIO 2022

L’infezione da Papilloma virus riguarda anche gli uomini. Come si trasmette? Come si riconosce? Con quali sintomi si manifesta? Quali conseguenze può provocare e perché può essere utile vaccinarsi? 


Cosa sono gli HPV

Gli HPV costituiscono un insieme di oltre 100 virus a DNA estremamente diffusi nel mondo. Rappresentano, infatti, i più comuni agenti responsabili di malattie sessualmente trasmissibili.

La maggior parte delle infezioni decorrono in modo asintomatico, tuttavia, in alcuni casi l'infezione che permane per tempi anche molto lunghi, può evolvere in patologia di interesse oncologico.

L’HPV fino ad un recente passato era considerato un nemico principalmente del sesso femminile, in quanto rappresenta l'agente patogeno del cancro alla cervice uterina; per contro, poco o nulla era considerata la patologia HPV dipendente nell'uomo. Si è poi osservato che anche nel maschio ci sono manifestazioni associate all’infezione che, in taluni casi, risulterebbero essere anche più frequenti che nella femmina.

Come avviene la trasmissione

La trasmissione del virus può avvenire tramite contatto sessuale diretto (il 95% delle persone infette acquisisce il virus per questa via) oppure attraverso rapporti sessuali penetrativi: l’utilizzo del preservativo, in questi casi, potrebbe ridurre la trasmissione, ma non risulterebbe essere completamente protettivo poiché il contatto potrebbe ugualmente avvenire.

E ancora tramite contatto genito-genitale, mano-genitale e oro-genitale ed, infine, tramite vie non sessuali: dalla madre al neonato (trasmissione verticale) o mediante contatto con oggetti contaminati.

L’infezione da HPV nell’uomo

L’infezione da HPV nell’uomo è per lo più asintomatica e senza lesioni evidenti. Manifestazioni benigne di questa infezione, invece, sono i condilomi (escrescenze simili a verruche), riscontrabili soprattutto nell'ano, sul pene e nel cavo orale.

In assenza di un vero e proprio test di screening dell’infezione (a dispetto di quanto, invece, avviene per le donne con Pap test o HPV-test), possono essere utili esami quali:

  •  l’anoscopia;
  •  il tampone anale;
  •  il test dell'acido acetico;
  •  la peniscopia;
  • indagini di biologia molecolare per la ricerca DNA virale dell’HPV. 


Il legame tra HPV e tumori urogenitali maschili

Esistono alcune evidenze che suggerirebbero un legame tra la presenza del Papilloma Virus e lo sviluppo di tumori urogenitali negli uomini, tra cui il carcinoma penieno, il tumore dei testicoli e i carcinomi uroteliali.

HPV e carcinoma penieno

Il carcinoma penieno è una patologia relativamente rara nei paesi occidentali, con un'incidenza che si aggira tra 0,1 e 1,5 ogni 100.000 uomini. Tale tasso di incidenza aumenta nei paesi in via di sviluppo, arrivando fino al 3,7 ogni 100.000 uomini.

Il DNA del Papilloma virus è rilevabile in circa 1 caso su 2 di tumore al pene e risulta essere correlato ad una scarsa igiene intima o al non aver subito una circoncisione.

Anche il fumo di sigaretta e la fimosi (il restringimento dell'orifizio prepuziale) rappresentano dei fattori correlati allo sviluppo di carcinoma penieno, suggerendo il fatto che un quadro infiammatorio possa accrescere lo sviluppo tumorale.

L’effetto della circoncisione

Un aspetto controverso, ma altresì interessante riguarda proprio la circoncisione. Diversi studi scientifici evidenziano risultati contrastanti sull’effetto protettivo della circoncisione effettuata alla nascita sullo sviluppo del carcinoma penieno; tuttavia, ciò che emergerebbe dalla letteratura scientifica è che l’uomo adulto circonciso avrebbe all'incirca un rischio del 35% inferiore rispetto alla controparte non circoncisa, di sviluppare il tumore del pene.

Per tale ragione le linee guida europee suggeriscono di discutere con i pazienti l'eventuale circoncisione a scopo preventivo delle malattie legate al Papilloma virus. L'HPV non risulterebbe essere connesso solamente a tumori dei genitali esterni: il DNA virale, infatti, è stato riscontrato in un numero statisticamente significativo di biopsie prostatiche e sembrerebbe aumentare il rischio di tumore della prostata da un 1.85 fino a 7.7 volte in più.

HPV, tumore ai testicoli e carcinomi uroteliali

Infine, sembrerebbero esserci prove di una possibile associazione tra cancro ai testicoli e infezione virale da HPV ed anche carcinomi uroteliali e HPV sulla base dell’isolamento del virus in campioni biologici e tissutali, anche se ulteriori studi sarebbero necessari per comprovare questa associazione. 

HPV ed infertilità maschile 

Oltre alle aree epiteliali genitali maschili, un numero crescente di studi ha riportato la presenza di particelle virali dell'HPV a livello del liquido seminale.

Si pensa, infatti, che l'HPV possa aderire agli spermatozoi in due siti distinti lungo la regione equatoriale della testa dello spermatozoo, in modo simile ad altri virus che infettano lo sperma.

Dal momento che il segmento equatoriale è la sede dello spermatozoo che si lega e successivamente si fonde con la membrana plasmatica dell'ovocita, si può supporre che ci sia probabilmente un impatto negativo dell'HPV nella fecondazione sia naturale, sia assistita.

Un gran numero di studi ha inoltre evidenziato come l’infezione da HPV sia correlato con una cattiva qualità dello sperma (ridotta motilità degli spermatozoi, ridotto numero totale di spermatozoi, ridotto numero di spermatozoi con morfologia normale e ridotta vitalità) e ad una maggiore incidenza di anticorpi anti-sperma (ASA) rispetto agli uomini fertili, suggerendo un ruolo importante dell'infezione da HPV nell'infertilità maschile.

La vaccinazione nell’uomo

Le recenti linee guida europee suggeriscono due possibili approcci vaccinali:

  • a scopo profilattico: la vaccinazione andrebbe effettuata prima del contatto sessuale per prevenire condilomi e verruche genitali; tuttavia, è stata dimostrata l’efficacia del vaccino indipendentemente dal pregresso contatto con il virus. Per tale ragione le linee guida raccomandano la vaccinazione nei giovani adulti e suggeriscono ai medici di mettere in atto strategie comunicative volte ad aumentare la conoscenza della possibilità e l'efficacia della vaccinazione anche nell’uomo;
  • a scopo terapeutico: risulterebbe essere moderatamente efficace contro le infezioni persistenti da HPV 16 e le lesioni intraepiteliali di alto grado; pertanto, suggeriscono la vaccinazione ad uomini sottoposti a resezione di lesioni anali intraepiteliali di alto grado.

 

 

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