Epilazione laser di ultima generazione: cosa sapere

PUBBLICATO IL 04 GENNAIO 2022

Indossare abiti corti e scollati senza il pensiero dei peli è il desiderio di molte donne e non solo d’estate. Anche durante l’anno, infatti, si vuole essere ‘in ordine’, ad esempio quando si va in piscina o in palestra. E per essere sempre ‘a posto’ ed evitare i fastidi e il dolore dei metodi più classici di depilazione (rasoio, creme depilatorie, ceretta), oggi esistono tecniche di epilazione laser di ultima generazione.

Se eseguito da personale esperto e con macchinari certificati, l’epilazione laser consente infatti di avere una pelle liscia a lungo. Come spiega il professor Antonino di Pietro, direttore scientifico dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis all’interno di Palazzo della Salute – Wellness Clinic.

 

Epilazione laser di nuova generazione

“Oggi il desiderio di avere una pelle sempre libera dai peli e ‘in ordine’ può essere realizzato grazie alle tecniche di epilazione di ultima generazione, come quella con il laser - spiega il prof. Di Pietro -.

Metodo all’avanguardia e in costante perfezionamento, il laser permette di risolvere il problema dei peli superflui in modo indolore e permanente, purché il trattamento venga eseguito da personale esperto e con macchinari certificati e tecnologie di ultima generazione come, ad esempio, il laser alessandrite”.

 

Il laser alessandrite: come funziona

“Il laser ad alessandrite è dotato di un sistema di raffreddamento che attenua la sensazione di bruciore e dolore.

Nello specifico, questa tecnologia agisce emettendo un fascio di luce molto concentrata che colpisce selettivamente il pigmento e la melanina presente nel bulbo pilifero (cavità all’interno del derma da cui si origina il pelo), senza danneggiare il tessuto circostante. Questa luce è in grado di penetrare per qualche millimetro nella pelle e raggiungere anche i follicoli più profondi che si scaldano fino a distruggersi.

Fondamentale per far sì che non ricrescano più è che il laser li colpisca nel momento della crescita, detta anagen, cioè quando i bulbi piliferi sono ancora saldamente attaccati alla coppa germinativa (la zona che li alimenta). I peli però possono trovarsi anche in fasi diverse della loro vita, come quello di catagen, a metà del loro ciclo vitale, o telogen, ovvero di caduta.

Affinché il trattamento sia efficace e dia i risultati sperati, quindi, è necessario che sottoporsi a più sedute, in modo tale da colpire quanti più peli possibile in fase di crescita. Ma i vantaggi dell’epilazione non si esauriscono qui.

Questa tecnologia è anche molto versatile. Grazie a particolari manipoli, può essere infatti utilizzata per trattare qualsiasi zona del corpo: gambe, braccia, inguine, ascelle, addome, schiena (nel caso degli uomini) etc. ma anche zone molto piccole e delicate come le sopracciglia e i baffetti. Infine, è un trattamento ben tollerato e non doloroso. Si può avvertire un po’ di fastidio, ma dipende molto dalla sensibilità della persona e dalle zone”, chiarisce lo specialista.

 

Per chi è indicato e per chi no                                      

“Poiché il bersaglio del laser è la melanina (pigmento che dà il colore alla pelle e ai peli), i risultati migliori si ottengono quanto più il pelo è pigmentato, quindi con i peli scuri.

In caso di pelle molto sensibile o di peli troppo chiari e sottili, il trattamento può essere infatti sconsigliato, in quanto potrebbe generare irritazioni o non garantire i risultati sperati”, spiega il prof. Di Pietro.

 

La preparazione: cosa fare prima di iniziare

“Prima di cominciare le sedute, è fondamentale fare una visita specialistica, durante la quale il dermatologo:

  • valuta il tipo di pelle (fototipo) e di pelo;
  • chiarisce le possibili controindicazioni (peli troppo chiari e pelle molto sensibile).

Importante prima dell’epilazione è inoltre evitare l’esposizione solare e a lampade UV. Il rischio potrebbe essere la formazione di antiestetiche macchie cutanee  (discromie) di colore scuro. La colpa è dell’effetto riscaldante del laser, che va a stimolare e danneggiare la melanina nelle zone vicine ai peli da togliere.

Infine, nelle 4-6 settimane antecedenti il trattamento è necessario non toccare i peli e depilarsi con il rasoio 1 giorno prima del trattamento”, continua ancora.

 

Precauzioni dopo la seduta

“Il normale arrossamento nell’area trattata generalmente si risolve da solo nel giro di qualche giorno. Nel caso in cui tardasse a passare, è possibile chiedere allo specialista una crema antibiotica da applicare localmente”, sottolinea lo specialista.

 

Le sedute: quanto durano e quante farne

“La durata della singola seduta varia a seconda dell’estensione delle zone da trattare, per cui può andare da 5 minuti a 1 ora.

Per ottenere risultati duraturi, come detto in precedenza, poiché non è possibile colpire tutti i peli in fase anagen, è necessario sottoporsi ad almeno 7-8 sedute,  con cadenza regolare e per alcuni mesi”, conclude lo specialista.

 

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