Mastoplastica additiva: che cos’è e come si fa l’intervento per aumentare il seno

PUBBLICATO IL 09 FEBBRAIO 2022

Un seno troppo piccolo oppure svuotato in seguito a una gravidanza o un forte dimagrimento. Un décolleté rilassato per via dell'età o una accentuata asimmetria tra i due seni. Sono questi alcuni dei più comuni inestetismi, spesso tali da condizionare fortemente la qualità della vita soprattutto da un punto di vista psicologico, che più frequentemente spingono a sottoporsi a un intervento di aumento del seno, in termine tecnici mastoplastica additiva

Obiettivo: ripristinare la naturale armonia e sentirsi più a proprio agio e più belle. Ma in cosa consiste l’intervento? Come scegliere la dimensione e la forma migliore? Lo abbiamo chiesto al dottor Matteo Marino, responsabile dell’unità di chirurgia plastica e ricostruttiva del Policlinico San Pietro.

La forma del seno: armonia e proporzione

L’obiettivo della chirurgia estetica mammaria è correggere l’estetica del seno o rimodellarlo, mantenendo però l’armonia e la proporzione con il resto del corpo. 

“Un buon intervento chirurgico deve avere come risultato finale un aspetto naturale. In questo è fondamentale il ruolo del chirurgo plastico, che aiuta la donna a trovare la soluzione più adatta al proprio corpo tenendo in considerazione i suoi desideri e le sue aspettative”, sottolinea il dottor Marino. 

Durante la prima visita, quindi, il chirurgo cerca di capire i desideri, le sue aspettative e le motivazioni che la spingono all’intervento e fa un’analisi accurata di: 

  • condizione anatomica;
  • dimensioni del torace;
  • qualità della ghiandola mammaria;
  • elasticità dei tessuti. 

Sulla base di tutti questi aspetti, vengono quindi valutate le diverse opzioni: dalla tipologia di intervento al tipo di protesi che è meglio utilizzare, anche grazie all’ausilio di sistemi computerizzati interattivi.

A ciascuna la sua protesi

La mastoplastica additiva è un intervento con il quale si può aumentare il volume del seno, migliorandone la forma e le proporzioni. “Consiste nell’inserimento e posizionamento di protesi mammarie di ultima generazione che permettono di ottenere un aspetto del seno naturale e morbido al tatto. Le protesi, in particolare, sono dotate di un involucro di silicone tesaurizzato e riempite con un gel di silicone ad alta coesività. 

In base alla conformazione anatomica della paziente e alle sue aspettative - aggiunge il chirurgo plastico - è possibile scegliere tra protesi diverse per:

  •  altezza, larghezza, proiezione e consistenza del gel;
  •  forma (protesi a goccia o anatomiche e protesi semisferiche o rotonde)”.

 

Come si svolge l’intervento di mastoplastica additiva

L’operazione di mastoplastica additiva viene eseguita generalmente in anestesia generale o in locale con sedazione e ha una durata di circa 1 ora e mezza

“Il chirurgo, a seconda della tecnica scelta in base alle caratteristiche del seno della paziente, effettua una piccola incisione nella parte inferiore del contorno (tecnica periareolare), cioè la zona di cute che si trova tutto intorno al capezzolo, oppure nell’area sottomammaria. Questa incisione sarà la via d’accesso attraverso la quale verrà inserita e posizionata la protesi”. 

Le tecniche di posizionamento della protesi

Anche per quanto riguarda il posizionamento della protesi esistono tecniche diverse tra le quali il chirurgo può scegliere, valutandone attentamente pregi e difetti per ciascuna donna.

  • Posizionamento sottoghiandolare: questa tecnica, che prevede l’inserimento della protesi direttamente dietro la ghiandola, può essere utilizzata nei casi in cui il tessuto ghiandolare abbia uno spessore sufficiente. Pur permettendo un maggior controllo del riempimento e della forma del seno ed essendo meno dolorosa, con questa tecnica ci può essere il rischio che le protesi possano vedersi o sentirsi al tatto.
  • Posizionamento sottomuscolare: se lo spessore del tessuto sottocutaneo e della ghiandola mammaria sono ridotti, la protesi viene inserita dietro al muscolo grande pettorale. In questo caso, il risultato è molto naturale e i margini della protesi non risultano visibili. Inoltre, consente una maggiore facilità nell’esecuzione di visite mammografiche rispetto alle protesi inserite con la tecnica sottoghiandolare.
  • Posizionamento retromuscolare secondo Tecnica Dual Plane: diffusa negli USA e nell’Europa del Nord la tecnica Dual Plane, in cui la protesi viene posizionata solo in parte dietro il muscolo pettorale, associa i vantaggi della tecnica retroghiandolare con quelli dell’intervento retromuscolare. Il décolleté risulta valorizzato in modo naturale, la zona inferiore del seno arrotondata e la mammella sollevata.

 

Il post operatorio

Dopo l’intervento è normale accusare un po’ di dolore al petto, ma la ripresa è veloce e la convalescenza breve. 

Al secondo giorno normalmente vengono rimossi i drenaggi e viene fatto indossare un reggiseno sportivo. Un po’ di gonfiore e qualche livido possono rimanere anche per una decina di giorni, ma già dopo 4 la donna può riprendere le normali attività quotidiane. 

Per le attività sportive invece si deve aspettare 1 mese.

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