Ferritina alta: quando è il caso di preoccuparsi?
PUBBLICATO IL 21 FEBBRAIO 2022
A volte, dopo aver eseguito degli esami del sangue di routine prescritti per valutare il nostro stato di salute, ci si può imbattere in un valore, quello del ferro, più alto rispetto agli standard indicati. In caso di ferritina alta o di iperferritinemia, questo il termine medico che sta ad indicare un sovraccarico di ferro nel sangue, però, non occorre allarmarsi ma è bene effettuare ulteriori accertamenti per capirne la causa.
Ne parliamo con il Prof. Fouad Kanso, Responsabile del laboratorio analisi dell’Istituto Clinico S. Anna.
Che cos’è la ferritina e a cosa serve
La ferritina è la proteina preposta ad immagazzinare la giusta quantità di ferro costituendo un vero e proprio deposito di questo minerale nel nostro organismo: la valutazione del suo dosaggio è un parametro importante per conoscere quanto ferro di riserva abbiamo a disposizione.
La quantità totale di ferritina nell'organismo è di circa 6 grammi, di cui:
- 5 grammi è ferritina tissutale, ed è presente in particolare, nel fegato, nella milza, nel midollo osseo e nei muscoli scheletrici;
- circa 1 grammo sono rilevabili nel plasma.
La concentrazione della ferritina sierica è in rapporto ai depositi di ferro nell'organismo e costituisce un marker tumorale.
I sintomi spia a cui prestare attenzione
I sintomi generalmente associati ad un iperferritinemia possono essere vaghi ed aspecifici, perché spesso si manifesta senza una vera e propria sintomatologia. Tuttavia, in alcuni casi, si possono riscontrare astenia e debolezza, spesso associati a dolori sia addominali, sia di natura articolare.
Come interpretare un aumento dei valori di ferritina nel sangue
Prima di spiegare cosa possa rappresentare un aumento della ferritina nel sangue, è utile premettere quali sono i valori considerati normali:
- per le donne: fino a 250 nanogrammi per millilitro;
- per gli uomini: fino a 340 ng/mL.
Aumenti contenuti della ferritina rispetto ai valori considerati normali possono essere la spia di stati infiammatori acuti o cronici o dismetabolici.
Invece, rialzi più significativi, che attestano quindi un sovraccarico di ferro nel sangue, sono generalmente riconducibili a:
- alcuni disturbi del fegato;
- emocromatosi (una malattia originata da alcuni difetti nei meccanismi di relazione del ferro che ne producono un accumulo);
- infezioni acute e croniche;
- patologie di natura autoimmune come Lupus eritematoso, Artrite reumatoide;
- post trasfusione;
- etilismo;
- alcuni tumori.
Variazioni fisiologiche
Esistono dei fattori, però, che influenzano i valori della ferritina nel sangue come:
- l’età: si riscontrano livelli più elevati alla nascita e nei primi mesi di vita fino a 600 ng/mL);
- il sesso: la ferritina è più alta nell’uomo e più bassa nella donna almeno sino alla menopausa);
- gravidanza;
- la pratica di una regolare ed intensa attività fisica.
Cosa succede se si ha la ferritina alta
Un deposito eccessivo di ferro nel nostro organismo può rappresentare un rischio dal momento che potrebbe depositarsi negli organi (cuore, fegato, testicoli) e nelle articolazioni determinando problemi ben più seri. Ma non solo: alti livelli di ferritina sono associati ad un maggior rischio di diabete mellito di tipo 2.
Cosa mangiare e accorgimenti terapeutici
Curare la causa esatta che determina il rialzo del ferro nel sangue è clinicamente difficile ma, in generale, si tende a monitorare e a curare il relativo sovraccarico epatico che ne consegue.
Certamente una dieta a basso contenuto di ferro e una totale astensione dal consumo di alcol, unitamente al ricorso alla flebotomia terapeutica (l’antico salasso di sangue) o ad una terapia a base di farmaci ferrochelanti, sono indicazioni sempre utili in questi casi.