Artrite reumatoide: sintomi, diagnosi e cura
PUBBLICATO IL 15 FEBBRAIO 2019
(*pagina aggiornata il 26 ottobre 2022)
L'artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica autoimmune che agisce sulle articolazioni del corpo e si manifesta soprattutto nelle donne tra i 40 e i 60 anni. La malattia ha un esordio improvviso con una sintomatologia che potrebbe aggravarsi con il tempo fino a deformare le articolazioni del paziente che ne è affetto.
Chiediamo al dott. Pietro Gallotti reumatologo, medico internista ed oncologo dell’Istituto Clinico Beato Matteo di Vigevano in cosa consiste questa patologia e quali cure abbiamo a disposizione per tenerla sotto controllo
I sintomi dell'artrite reumatoide
“La malattia inizia in modo subdolo. Il soggetto accusa:
- stanchezza,
- febbricola,
- dolore spesso notturno o durante tutta la giornata.
Il dolore, caratteristica fondamentale della malattia, si manifesta a riposo e colpisce più frequentemente mani, polsi, spalle, ginocchia e piedi.
La rigidità articolare mattutina con impaccio ai movimenti e la comparsa di gonfiore articolare sono elementi fondamentali per la diagnosi.”
La diagnosi
“Lo specialista reumatologo riesce a diagnosticare la malattia dopo aver ascoltato i disturbi del paziente e dopo averlo visitato. Semplici esami ematici, radiografici ed ecografie articolari servono a confermare la diagnosi.
È importante che dalla manifestazione dei primi sintomi alla diagnosi vera e propria non passi troppo tempo: questo consentirà di trattare precocemente la malattia e di ritardare ed impedire la comparsa di deformità articolari permanenti, consentendo al paziente di condurre una vita il più normale possibile”.
Come si cura
“Le terapie proposte mirano al controllo del dolore e a prevenire la comparsa di erosioni articolari, consentendo al paziente di condurre una vita il più normale possibile.
I farmaci di comune impiego comprendono:
- antinfiammatori,
- cortisonici a basse dosi,
- idrossiclorochina,
- sulfasalazina,
- methotrexate,
- fino ai farmaci biologici per le forme più aggressive della malattia”.