Afasia: cos’è e come si manifesta

PUBBLICATO IL 15 SETTEMBRE 2021

L’afasia è un disturbo acquisito del linguaggio che ne compromette l’uso quotidiano. Solo il trattamento logopedico è al momento in grado di curare questa patologia. 

“L’afasia è un disturbo che riguarda una delle funzioni più caratterizzanti dell’essere umano, cioè il linguaggio che, per definizione, è una delle più elevate capacità umane, perché permette di veicolare e scambiare informazioni, permettendo la creazione del pensiero, distinguendoci  dagli altri esseri Viventi”, dichiara la Prof.ssa Cecilia Perin, Responsabile dell’Unità Operativa Clinicizzata di Riabilitazione Specialistica delle Gravi Cerebrolesioni presso gli Istituti Clinici Zucchi di Carate Brianza.

 

Cos’è l’afasia

L’afasia viene definito un disturbo acquisito, vale a dire conseguente alla perdita di una funzione appresa che si caratterizza per l’incapacità di articolare e comprendere le parole.

 “Una persona affetta da afasia non capisce quello che viene detto e non riesce a produrre frasi di senso compiuto tali da permettere la comunicazione. Inoltre, non è capace di leggere, di scrivere e di fare i calcoli, in quanto la scrittura e le capacità aritmetiche sono connesse con la funzione del linguaggio”, continua l’esperto. 

In Italia è stato calcolato che sono circa 200.000 le persone che soffrono di afasia con un’incidenza annua di 2 nuovi casi per 1.000 abitanti per anno. 

 

Le cause

“Le cause sono variabili, in primis l’Ictus e il trauma cranico; in questi casi improvvisamente non si è più in grado di capire e di parlare; altre cause sono i tumori cerebrali e qui gli esordi sono subacuti. Infine, esistono gli episodi progressivi come nelle malattie degenerative”, aggiunge la specialista. 

L’afasia è stata studiata particolarmente alla fine dell’800 dal neurologo e chirurgo francese Paul Pierre Broca, il quale intuì la correlazione tra un danno del cervello e questo disturbo. Da lì si sono aggiunte osservazioni successive in grado di individuare, nel 90% dei casi, il danno nell’emisfero sinistro del cervello, specializzato nelle funzioni del linguaggio e, nello specifico, nel lobo frontale e temporale che sono le principali aree specifiche per questa funzione. 

 

I tipi di afasia

In base all’area cerebrale in cui è presente il danno è possibile capire di che tipo di afasia si tratta, che viene poi classificata da un esame definito Esame del Linguaggio. Ad esempio, seguendo una classificazione che si chiama  ‘sindromica’ possiamo individuare tra gli altri i seguenti tipi di afasia:

  • Afasia di Broca o Espressiva: principalmente è compromessa la capacità di produrre parole isolate e frasi, mentre la comprensione è più conservata. Si associa più frequentemente ad un danno nell’area frontale dell’emisfero sinistro;
  • Afasia di Wernicke o Recettiva: in questa tipologia è principalmente compromessa la comprensione del linguaggio, il paziente non riesce a comprendere le parole e le frasi e la produzione di parole è caratterizzata dai cosiddetti ‘neologismi’, e si verifica quando il danno è nell’area temporale dell’emisfero sinistro;
  • Afasia Globale: è la forma più grave dove viene compromessa la produzione della parola, l'elaborazione e la comprensione stessa. È causata da ampie lesioni dell'emisfero sinistro e delle strutture profonde sottostanti;
  • Afasie progressive: il disturbo esordisce lentamente e che costituiscono la prima manifestazione della demenza: “il paziente inizia a non trovare più le parole giuste da inserire nelle conversazioni, diventa anomico, e si inseriscono nelle frasi delle parole passepartout con riferimenti scarsi e poco incisivi fino a perdere piano piano la capacità di comunicare”, dichiara la Prof.ssa Perin. 

Purtroppo, non sempre il paziente è consapevole delle sue problematiche, per esempio nelle afasie ricettive e nelle fasi conclamate delle afasie progressive, la difficoltà di comunicazione può causare agitazione, reattività ed isolamento .

 

Come curare l’afasia

L’afasia è una malattia curabile soltanto tramite la riabilitazione logopedica.  “In Italia siamo all’avanguardia circa tali trattamenti grazie ad una delle maggiori esperte mondiali che ha creato una importante scuola di terapia dell’afasia che è la Prof.ssa Anna Basso”. 

Esistono delle tecniche di riabilitazione logopedica e diversi approcci che hanno lo scopo di:

  •  migliorare la capacità della persona afasica di usare il linguaggio;
  •  ridurre il danno.   

Il trattamento riabilitativo può iniziare fin dalle prime settimane dopo l’evento traumatico. Dopo poche settimane è possibile fare una valutazione approfondita e tipizzare il disturbo afasico , successivamente si avvierà l’intervento  riabilitativo volto a reimpostare la pronuncia e produzione delle parole, la comprensione e la ripetizione delle stesse. 

 “La terapia logopedica, può essere fatta in regime  di ricovero, in ambulatorio, a domicilio e recentemente grazie alla teleriabilitazione, anche per via telematica”. 

 

Il recupero

La terapia logopedica può durare diversi anni, perché il recupero del linguaggio non è mai completo a meno che non ci sia un danno lieve: “Se il soggetto ha avuto un danno importante, il recupero difficilmente è totale e in questi casi la riabilitazione e la logopedia mirano a portare  ad un livello sufficiente la  comunicazione”, continua il medico.

Nelle afasie progressive, invece, la cura è più problematica, perché si presenta in soggetti con forme di demenze che nel tempo vanno peggiorano e dove non esiste un protocollo di cura.

Occorre ricordare che un fattore determinante è la volontà e la determinazione del soggetto afasico e il supporto della famiglia. I sanitari, gli operatori della riabilitazione, i famigliari e gli amici dovranno avere un atteggiamento sereno e accogliente e di condivisione.

 

La cura dell’afasia presso gli Istituti Clinici Zucchi di Carate Brianza

Gli Istituti Clinici Zucchi di Carate Brianza sono tra i pochissimi centri che curano l’afasia: “Abbiamo:

  •  4 logopediste dedicate alla cura delle afasie acquisite;
  •  2 neuropiscologi che prendono in carico le afasie progressive”. 

 

Differenza tra afasico e disartrico

Spesso afasia e disartria vengono confuse. È quindi importante specificare che:

  • l’afasia è una perdita della capacità di produrre o comprendere un linguaggio, causata da un danno cerebrale;

la disartria è un disturbo di pronuncia delle parole, dovuto ad un deficit motorio causato da una qualsiasi lesione cerebrale. In questi casi è la componente muscolare che non funziona più, sono cioè soggetti che sanno cosa vogliono dire ma lo dicono male, impedendo a chi li ascolta di capire, ma non vi sono da parte loro problemi a capire cosa viene loro detto.

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