Parkinson: al via il nuovo centro VAMP del Policlinico San Marco

PUBBLICATO IL 13 MAGGIO 2021

Il nuovo centro si occupa di diagnosi e cura del Parkinson con un approccio multidisciplinare e trattamenti di riabilitazione neuromotoria all’avanguardia. 

Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa ad andamento progressivo e invalidante che nella sola provincia di Bergamo riguarda quasi 5.000 persone. Ancora oggi non se ne conoscono le cause e non esistono cure risolutive. 

Una diagnosi precoce, un approccio multidisciplinare e un’assistenza al paziente a 360 gradi, però, possono in molti casi ridurre significativamente l’impatto della malattia sulla qualità di vita di chi ne soffre, e dei cosiddetti caregiver, cioè di coloro, famigliari e non, che si prendono cura dei malati. 

È importante quindi che sul territorio ci siano punti di riferimento qualificati nella cura e diagnosi per dare risposte mirate ed efficaci alle esigenze dei pazienti malati di Parkinson.

Da queste premesse nasce il Centro VAMP (Valutazione e Assistenza Multispecialistica Parkinson) del Policlinico San Marco, centro di diagnosi e cura della malattia di Parkinson, diretto dal dottor Fabrizio Pisano

Il centro offre, grazie a un team multidisciplinare e trattamenti riabilitativi all’avanguardia, una presa in carico globale del paziente con interventi adeguati e differenziati a seconda dello stadio di malattia, in sinergia con i medici di medicina generale. 

Spiega il dottor Pisano: “Abbiamo voluto impostare un modello di gestione che fosse davvero centrato sui bisogni reali del paziente basato sulla stretta integrazione tra le diverse componenti sanitarie (medico di medicina generale, ASST, Ospedale) e socio-assistenziali (famigliare e care giver, Associazioni dei malati).

Orientato all’informazione, educazione e autogestione del paziente e dei famigliari così da migliorare la self-efficacy del paziente, la sua qualità di vita e quella del caregiver” .

Che cos’è il Parkinson

Per malattia di Parkinson si intende una malattia degenerativa cronica e progressiva a carico del sistema del nervo centrale che si manifesta quando sono persi oltre il 60% dei neuroni dopaminergici, ovvero le cellule che producono la dopamina, neurotrasmettitore che ha, tra le sue tante funzioni, anche il controllo del movimento.  

L’età media di esordio è intorno ai 55-60 anni, ma in circa il 5% dei casi può manifestarsi anche al di sotto dei 40 anni.

I sintomi

I principali sintomi motori della malattia sono:

  •  il tremore a riposo;
  •  la rigidità;
  •  la lentezza dei movimenti;
  • in una fase più avanzata, la perdita di equilibrio. 

All'esordio della malattia, i sintomi si manifestano in maniera subdola così da essere spesso misconosciuti. Lo confermano i dati della letteratura scientifica internazionale dai quali risulta che almeno il 20% dei pazienti non riceve una diagnosi corretta. 

I sintomi motori inoltre possono essere preceduti da disturbi dovuti a un malfunzionamento del sistema nervoso vegetativo

  • alterazioni della deglutizione;
  • stipsi;
  • problemi urinari;
  • eccessiva salivazione;
  • crisi di profusa sudorazione. 

Una diagnosi precoce supportata da evidenze strumentali, aiuta a differenziare tra Parkinson e Parkinsonismi e a impostare il corretto trattamento. 

Le cause del Parkinson

Non si sa quali siano le cause della malattia. È certo però che la familiarità rappresenta un fattore di rischio e sono note alcune forme geneticamente determinate (< 5%), ad esordio in genere giovanile. 

Anche l’uso di pesticidi fra gli agricoltori e altre attività lavorative che comportano esposizione a solventi e a metalli pesanti, sembrano associarsi a un maggiore rischio. 

L’ approccio multispecialistico del Centro VAMP

Dalla diagnosi alle visite di follow up, al Centro VAMP il paziente viene seguito passo dopo passo dall’equipe multispecialistica che, organizzata con corsie di accesso preferenziale, si rende particolarmente preziosa nella risoluzione di: 

  • problemi organizzativi (lunghi tempi di attesa e difficoltà di accesso ai servizi riabilitativi);
  • problemi sanitari, grazie a una presa in carico nei confronti di eventuali problematiche cliniche sovrapposte (cardiologiche, urologiche, respiratorie, nutrizionali).

Oltre al neurologo cui spetta la diagnosi e l’impostazione della strategia terapeutica, l’équipe comprende:

  • fisiatra, per l’impostazione del progetto riabilitativo
  • fisioterapista per l’attuazione del programma riabilitativo
  • internista, per il trattamento delle eventuali patologie concomitanti;
  • cardiologo, per le problematiche correlate alla disfunzione neurovegetativa come, ipotensione ortostatica, aritmie etc.;
  • pneumologo, per la valutazione ed il trattamento dei disturbi respiratori e comportamentali nel sonno;
  • neuropsicologo nel caso si presentino disfunzioni della sfera cognitiva;
  • otorinolaringoiatra per la valutazione strumentale (fibroscopica) dei disturbi della deglutizione;
  • logopedista, in caso di disturbi dell’articolazione della parola (disartria/ipofonia) e/o della deglutizione.
  • nutrizionista, per intervenire sulle modificazioni della dieta, per le interazioni tra alimenti e farmaci e per le correzioni di apporto calorico da attuare in caso di dimagramento o eccesso ponderale (non infrequenti nel corso della malattia).

Programmi riabilitativi personalizzati a seconda del grado della malattia

Nel Centro VAMP i pazienti sono seguiti da fisioterapisti in un programma riabilitativo neuromotorio individuale e personalizzato

Illustra il responsabile del centro, dottor Pisano: “Vengono effettuati:

  • esercizi con o senza pedana mobile stabilometrica (PROKIN 252, TECNOBODY) per i deficit di equilibrio e dei riflessi posturali;
  • training del cammino (anche attraverso l’impiego di stimoli acustici e visivi) con tapis roulant (treadmill C-MILL VR PLUS, MOTEK) supportato da programmi di realtà virtuale aumentativa e da immagini proiettate sul tappeto che simulano ostacoli;
  • esercizi di stretching per ridurre le retrazioni muscolo-tendinee, di rinforzo muscolare;
  • esercizi di frammentazione del compito in sottocompiti.

In caso di “freezing” (termine che identifica quel particolare fenomeno in cui il paziente è letteralmente bloccato al pavimento all’inizio della marcia o durante la deambulazione, più frequentemente nell’attraversamento di porte o di spazi ristretti), i pazienti possono essere sottoposti a cicli di stimolazione elettrica transcranica (tDCS) associata al trattamento su treadmill

Vengono infine eseguite sedute di attività aerobica, sviluppata con impiego di cicloergometri. 

Per i pazienti in fase avanzata di malattia, può rendersi opportuno il ricovero, soprattutto qualora si debbano gestire patologie concomitanti e non vi siano alternative valide per migliorare l’autonomia del paziente attraverso la gestione ambulatoriale. Qualora il trattamento farmacologico convenzionale non sia più in grado di controllare adeguatamente il complesso quadro clinico della fase avanzata, si può ricorrere a procedure terapeutiche che, seppur invasive, possono rappresentare valide opzioni, tra cui l’infusione intraduodenale di levodopa (duodopa) tramite PEG o l’intervento neurochirurgico di stimolazione cerebrale profonda (DBS).”

Non solo cure: l’importanza del sostegno al paziente e alla sua famiglia

 “In considerazione dell’alto impatto epidemiologico, oltre a proporsi insieme ad alcune realtà già esistenti sul territorio al servizio dei pazienti, il Centro VAMP si prefigge anche altri obiettivi, tra cui l’organizzazione di forme di sostegno psicologico e iniziative di ricerca clinica: tutto questo per essere il più vicino possibile al paziente e ai famigliari nella lunga battaglia contro la malattia” conclude il dottor Pisano.

Cura e Prevenzione