Parkinson: terapie, riabilitazione e trattamenti farmacologici del Centro di San Raffaele

PUBBLICATO IL 24 NOVEMBRE 2023

Le terapie farmacologiche e neurochirurgiche attualmente disponibili per la malattia di Parkinson  mirano al controllo dei sintomi, ma non modificano la storia naturale della malattia. 

Invece, attività fisica e fisioterapia hanno un dimostrato effetto in termini di neuroprotezione (rallentamento della degenerazione neuronale) e neuroplasticità (miglioramento della connettività inter-neuronale), con effetti positivi sull’andamento della patologia.

Ne parliamo con il Professor Massimo Filippi, direttore dell’Unità di Neurologia, del servizio di Neurofisiologia e dell'Unità di Neuroriabilitazione dell’IRCCS Ospedale San Raffaele.

 

Terapie oggi disponibili e novità per la malattia di Parkinson

Al momento, sono disponibili diverse terapie farmacologiche per la malattia di Parkinson che, soprattutto nelle prime fasi della malattia, garantiscono un buon controllo dei sintomi: i farmaci disponibili sono molti, la scelta della migliore combinazione dei farmaci viene presa dal neurologo specialista, in considerazione delle caratteristiche del paziente. 

Esistono poi trattamenti non farmacologici, mirati al trattamento di sintomi specifici, ad esempio: 

  • la logopedia; 
  • la terapia psicologica; 
  • la riabilitazione motoria e cognitiva. 

Infine, per un sottogruppo di pazienti in cui la terapia farmacologica e riabilitativa non è sufficiente a controllare i sintomi in modo ottimale, è possibile ricorrere a terapie di fase avanzata, come, ad esempio, l’intervento di stimolazione cerebrale profonda

 

Come scegliere la tipologia di cura

È importante ricordare che la terapia per la malattia di Parkinson è altamente personalizzata e deve essere ritagliata su:

  • paziente;
  • quadro clinico; 
  • esigenze quotidiane.

Ogni persona con malattia di Parkinson è diversa. Sono elementi fondamentali della corretta gestione della malattia:

  • la presa in carico da parte di una équipe multidisciplinare altamente specializzata;
  • controlli costanti e regolari
  • un buon rapporto medico-paziente

 

I benefici della riabilitazione motoria per i malati di Parkinson

La fisioterapia svolge un ruolo fondamentale nella gestione della malattia di Parkinson, aiutando a migliorare la funzionalità fisica, la qualità della vita e la capacità di svolgere le attività quotidiane in modo più efficace. In particolare, la fisioterapia: 

  • permette un approccio mirato ai principali disturbi motori del paziente;
  • dimostra efficacia anche su sintomi tendenzialmente poco responsivi alla terapia farmacologica, quali i disturbi dell’equilibrio e della deambulazione

Questo aspetto è molto importante, in quanto questi sintomi hanno un importante impatto sulla qualità della vita del paziente e dei caregiver, sul mantenimento dell’autonomia e sul rischio di caduta e ospedalizzazione.  

La terapia riabilitativa può essere anche utile per massimizzare i risultati in caso di deficit specifici: ad esempio, in pazienti con richiesta di buona destrezza nei movimenti fini, un approccio mirato può ulteriormente migliorare i miglioramenti ottenuti con la terapia farmacologica. Diversi studi hanno dimostrato come la terapia riabilitativa riduca il deterioramento cognitivo, che può verificarsi nelle fasi avanzate di malattia, grazie alla sua azione neuroprotettiva e al miglioramento della neuroplasticità. 

 

Gli studi e i trattamenti farmacologici innovativi disponibili presso il San Raffaele 

“Oltre alle terapie farmacologiche convenzionali impiegate per il controllo dei sintomi motori e alcuni sintomi non-motori - dichiara il prof. Filippi -, presso il nostro centro stiamo conducendo: 

  • diverse sperimentazioni cliniche che si propongono di modificare la storia naturale della malattia mediante l’utilizzo di anticorpi anti-alfa sinucleina (la proteina patologica che si accumula nei neuroni delle persone affette da malattia di Parkinson) oppure attraverso la somministrazione di una molecola che agisce sulla funzionalità lisosomiale (mediante l’azione su una proteina chiamata LRRK2);
  • studi per terapie per il trattamento dei sintomi della malattia”.

 

I trattamenti riabilitativi innovativi disponibili presso l’ospedale 

“La nostra équipe è da sempre attiva nel campo delle terapie riabilitative avanzate per la malattia di Parkinson - spiega il professore -. Gli studi attualmente attivi presso il nostro centro sono 2:

  • uno per migliorare i movimenti dell’arto superiore;
  • uno per migliorare il cammino e l’equilibrio”.

Vediamoli di seguito.

Lo studio per migliorare i movimenti dell’arto superiore

“Il primo studio è rivolto a persone con difficoltà nella destrezza manuale e nei movimenti dell’arto superiore durante attività quotidiane come scrivere, utilizzare smartphone e vestirsi. 

Nell’ambito di questo studio, proponiamo un allenamento mirato per migliorare la velocità e l’ampiezza dei movimenti della mano e dell’arto superiore nelle attività quotidiane. Questo tipo di allenamento può essere integrato in un ambiente di realtà virtuale che fornisce un feedback obiettivo sulla performance, consentendo di correggere immediatamente il movimento per potenziare l’apprendimento motorio - prosegue il neurologo -. 

Oltre all’utilizzo di tecnologie avanzate per la valutazione motoria e l’allenamento, nello studio stiamo approfondendo l’effetto del training sulla plasticità cerebrale utilizzando tecniche di neuroimaging, come la risonanza magnetica avanzata. Grazie a queste tecnologie, siamo in grado di studiare i meccanismi neurali alla base della risposta ad un trattamento neuroriabilitativo specifico”.

Lo studio per migliorare il cammino e l’equilibrio

“Il secondo studio si rivolge alle persone con disturbi del cammino e dell’equilibrio di diversa gravità (dai soggetti con disturbi più lievi a coloro che sono a rischio di caduta). In questo studio viene proposto un allenamento del cammino e dell’equilibrio tramite esercizi specifici e sfidanti fino ad includere compiti di dual-task, ovvero la combinazione di compiti motori e cognitivi, che spesso sono considerate tra le condizioni più difficili da gestire. 

In questo studio possono essere inoltre utilizzate strategie mirate a potenziare l’apprendimento motorio e la ritenzione dell’effetto nel tempo come l’action observation training e la motor imagery. Inoltre, anche in questo studio viene utilizzata la risonanza magnetica per studiare i meccanismi alla base dell’efficacia dell’allenamento specifico. 

Considerato che la risposta al trattamento può differire da paziente a paziente, obiettivo ulteriore dello studio è quello di identificare biomarcatori multiparametrici (clinici, cognitivi, biologici, di risonanza magnetica, di analisi del cammino) per predire la risposta a diversi protocolli fisioterapici per i disturbi del cammino e dell’equilibrio”, conclude l’esperto. 

 

Come e perché partecipare ad uno studio clinico

Partecipare ad uno studio clinico permette di partecipare attivamente alla ricerca medica e all'avanzamento della scienza, aiutando a sviluppare nuovi trattamenti e terapie. 

La partecipazione a uno studio clinico può fornire accesso anticipato a trattamenti innovativi o a terapie sperimentali che potrebbero essere più efficaci delle opzioni standard disponibili. Durante la partecipazione ad uno studio clinico si è sottoposti ad attento monitoraggio medico per obiettivare eventuali miglioramenti e per identificare eventuali effetti collaterali o indesiderati della terapia in fase di studio. 

Oltre all’impatto sulla comunità, partecipare a uno studio clinico dà l'opportunità di giocare un ruolo attivo nel proprio processo di cura e di imparare di più sulla propria salute. Inoltre, molti studi offrono un ambiente di supporto e connessione con altri partecipanti che stanno affrontando sfide simili. 

In definitiva, partecipare a uno studio clinico è un modo prezioso per: 

  • fare la differenza nella ricerca medica; 
  • accedere a cure di alta qualità; 
  • contribuire al progresso della scienza medica.

Ogni studio clinico ha dei precisi criteri di inclusione/esclusione e la partecipazione è gratuita. 

Chi è interessato agli studi fisioterapici dell’Ospedale San Raffaele può mandare una mail a: fisioterapiaparkinson@hsr.it. 

Per valutare la possibilità di partecipare a uno studio clinico farmacologico presso l’ospedale è sufficiente fare una visita presso il nostro ambulatorio Parkinson e disturbi del movimento: durante la visita, il neurologo valuterà la possibilità di arruolamento in uno dei nostri studi.

Cura e Prevenzione