Vaginiti in estate: i consigli della ginecologa per curarle e prevenirle

PUBBLICATO IL 08 LUGLIO 2021

Le infiammazioni vaginali sono molto frequenti in estate. La ginecologa spiega che, a seconda della causa, hanno sintomi e cure differenti. Ecco come trattarle e prevenirle. 

 

In estate, sono molte le donne che soffrono di prurito, bruciore, dolore e perdite vaginali, sintomi delle cosiddette vaginiti. 

Questi spiacevoli e imbarazzanti disturbi infatti sono molto più frequenti in questa stagione per via del clima caldo-umido e di alcune abitudini igieniche ‘scorrette, come tenere a lungo il costume bagnato o indossare biancheria intima sintetica

Ma ci sono molti altri fattori che possono portare all’insorgenza di questi disturbi. Per questo è fondamentale richiedere sin dai primi fastidi un consulto ginecologico, per individuare le cause del problema, trattare tempestivamente i sintomi, evitare che peggiorino e prevenirne la ricomparsa. 

Come ci spiega la dottoressa Silvia Bertini, ginecologo di Smart Clinic, struttura sanitaria del Gruppo San Donato all’interno del centro commerciale Cantù2000. 

 

Cosa sono le vaginiti 

“Per vaginiti - spiega la dottoressa Bertini - s’intendono tutte le infiammazioni che riguardano le pareti della vagina e possono estendersi  anche:

  •  alla vulva (vulvo-vaginite);
  •  alla cervice (cervico-vaginite);
  •  all’uretra (meno spesso). 

All’origine di questo disturbo c’è un’alterazione della normale flora batterica presente nella vagina, la cosiddetta flora saprofita, che protegge la mucosa della vagina dalle aggressioni esterne. 

In condizioni normali, infatti, i batteri ‘buoni’ presenti in vagina, chiamati Lactobacilli, riescono a mantenere l’ambiente leggermente acido, con un pH di circa 3.8-4.5

Questa condizione permette di tenere alla larga gli agenti patogeni e quindi aiuta a non contrarre infezioni. Ci sono però dei fattori che possono contribuire ad alterare questo equilibrio e favorire l’insorgenza del disturbo”. 

 

Le cause delle vaginiti

Come specifica la ginecologa: “A sfruttare il disequilibrio della flora vaginale e l’alterazione del pH per attaccare la vagina possono essere diversi agenti patogeni, in particolare:

  • batteri;
  • funghi;
  • parassiti. 

A seconda della tipologia di microrganismo ‘cattivo’ che provoca l’infiammazione, quindi, le vaginiti assumono caratteristiche differenti”, continua ancora l’esperta. 

 

Le tipologie di vaginiti

A questo proposito la ginecologa approfondisce: “Le principali vaginiti di tipo infettivo possono essere principalmente distinte in: 

  • vaginite o vaginosi batterica: l’alterazione del pH vaginale provoca la diminuzione dei lactobacilli, e favorisce invece la crescita dei batteri dannosi, come la Gardnerella vaginalis, che provocano l’infezione.
  • Vaginite da funghi: l'equilibrio vaginale subisce dei cambiamenti e questo permette a specifici funghi più frequentemente la Candida albicans, di attecchire. 
  • Vaginite da parassiti: l’infiammazione è causata nello specifico dal protozoo Trichomonas vaginalis, che viene generalmente trasmesso tramite il rapporto sessuale”.

 

Altri fattori responsabili delle vaginiti 

“Non sono solo batteri, funghi o parassiti a scatenare il disturbo. Ci sono infatti anche altri fattori che contribuiscono alla sua insorgenza. Il disequilibrio della flora vaginale può dipendere infatti anche da:

  • alterazione ormonale: piuttosto frequente dopo la menopausa. In questo caso, la vaginite viene definita ‘atrofica’;
  • abbassamento delle difese immunitarie: per l’assunzione di contraccettivi orali o intrauterini oppure stress intenso;
  • utilizzo di antibiotici;
  • rapporti sessuali: soprattutto se non protetti, poiché comportano un maggiore contatto con potenziali germi patogeni.

Inoltre - sottolinea la dottoressa -  responsabili dell’irritazione delle mucose vaginali e quindi dell’insorgenza del disturbo possono essere anche prodotti irritanti, come:

  •  detergenti intimi;
  •  detersivi per lavatrice;
  •  assorbenti;
  •  tamponi interni;
  •  spray vaginali;
  •  lavande;
  •  prodotti spermicidi”. 

 

Perché le vaginiti sono più frequenti in estate

“Sono molte di più le donne che soffrono di vaginite in estate. A favorire la comparsa del disturbo sono in particolare:

  •  l’aumento delle temperature;
  •  il sudore, unito all’utilizzo di biancheria intima sintetica e non traspirante;
  •  l’indossare a lungo costumi da bagno umidi. 

Tutti questi fattori favoriscono infatti il ristagno delle secrezioni vaginali, creando un microambiente ideale per la proliferazione di batteri, funghi e parassiti”, continua la specialista. 

 

I sintomi

“Anche se può succedere che le vaginiti siano asintomatiche, generalmente sono accompagnate da fastidi anche piuttosto intensi quali: 

  • cambiamento di colore, odore e/o quantità di secrezioni vaginali;
  • prurito e/o bruciore;
  • dolori o irritazione durante i rapporti sessuali;
  • dolore mentre si urina; 
  • leggeri sanguinamenti.

 

I sintomi tendono inoltre ad assumere delle caratteristiche specifiche, a seconda che si tratti di vaginiti di tipo batterico, causata da funghi o parassiti. Questo aspetto rende in molti casi più facile riconoscerne la tipologia e quindi anche la causa del disturbo”,  chiarisce la dott.ssa Bertini. 

 

I sintomi delle vaginiti batteriche

Le vaginiti batteriche generalmente si manifestano con secrezioni vaginali o perdite maleodoranti bianco-grigiastre. L'odore può essere simile a quello del pesce e può risultare più forte dopo il ciclo mestruale o in seguito a un rapporto sessuale. 

 

I sintomi delle vaginiti da funghi

Nelle vaginiti da funghi come la candida, invece, il sintomo principale è il prurito vulvo/vaginale, accompagnato da secrezioni bianche e consistenti, simili alla ricotta. 

 

I sintomi delle vaginiti da parassita

Le  infezioni da parassiti si manifestano generalmente con bruciori vulvo-vaginali e secrezioni che possono andare dal giallognolo al verdastro ed essere schiumose

 

La diagnosi 

“Il disturbo può essere accertato con una visita ginecologica, durante la quale lo specialista si basa generalmente sulla sintomatologia riferita dalla donna. Per poter confermare il tipo di vaginite, però, il ginecologo potrà decidere di prelevare un campione di secrezioni da far analizzare”, spiega ancora la specialista. 

 

La cura a seconda delle cause

“Così come differenti sono le cause del disturbo - aggiunge l’esperta -  allo stesso modo diverse sono anche le terapie:

  • per le forme batteriche e da parassiti: il trattamento prevede l’utilizzo di antibiotici, da assumere per bocca o localmente con ovuli, creme, gel;
  • per le infezioni da funghi come la candida: la cura  si basa sull’assunzione di antimicotici, farmaci capaci di inibire la crescita degli organismi fungini. Anche in questo caso la somministrazione può essere effettuata per via orale o locale con creme, ovuli, tavolette o capsule vaginali

Le vaginiti atrofiche possono essere trattate mediante l'utilizzo di estrogeni sotto varie forme (compresse, gel, creme, cerotti). 

Benché non si tratti di malattie sessualmente trasmissibili, con i rapporti sessuali è possibile che il partner entri in contatto con gli agenti patogeni responsabili del disturbo. Per evitare il cosiddetto effetto ‘ping-pong’, ossia il passaggio dell’infezione, è opportuno quindi che vengano trattati entrambi i partner sessuali. 

A prescindere dalla tipologia di vaginite, fondamentale sia per la cura sia come misura preventiva è rispristinare la flora vaginale, assumendo probiotici o fermenti lattici sotto indicazione medica”, continua la specialista. 

 

I consigli di prevenzione 

“La prevenzione delle vaginiti si basa su alcune semplici regole che possono aiutare a:

  •  mantenere in equilibrio la flora batterica;
  •  preservare l’acidità dell’ambiente vaginale, così da proteggerlo dagli attacchi esterni. 

In particolare, è consigliabile:

  • evitare le irrigazioni vaginali se non necessarie, poiché possono sconvolgere l'equilibrio dei batteri e aumentare il rischio d'infezioni; 
  • dopo essere andate in bagno, è molto importante pulirsi dal davanti verso il dietro e non il contrario. In questo modo si evita che i batteri fecali vengano a contatto con la vagina;
  • per l’igiene quotidiana, è opportuno utilizzare un detergente intimo delicato che rispetti il ph della vagina (ph 3,5-4,5), da usare non solo per il bidet ma anche mentre si fa la doccia o il bagno;
  • indossare sempre il preservativo durante i rapporti sessuali. 

 

La prevenzione della candida

Contro l’insorgenza della candida, poiché il fungo si nutre degli zuccheri, bisognerebbe inoltre cercare di: 

 

Infine - conclude la dottoressa - per prevenire le vaginiti ora che fa caldo e si suda di più, bisognerebbe cercare di mantenere sempre fresca e asciutta la pelle. È consigliabile quindi:

  •  non tenere il costume umido addosso troppo a lungo, dopo aver fatto il bagno;
  • indossare abiti larghi e traspiranti;
  • utilizzare biancheria intima in cotone, meglio se di colore bianco”. 
Cura e Prevenzione