Candida vaginale: come riconoscerla?

PUBBLICATO IL 21 MAGGIO 2021

La candida è un’infezione da funghi molto frequente nelle donne, ma che colpisce anche gli uomini. Il ginecologo ne spiega le cause, i sintomi e come curarla. 

La candidiasi è un’infezione causata da funghi (miceti in termini tecnici) molto frequentemente a carico di una mucosa. Sebbene ve ne siano di diversi tipi (come, ad esempio, quella orale, conosciuta come mughetto), la candidosi vaginale è sicuramente quella più conosciuta, perché almeno una volta nella vita si presenta, soprattutto nelle donne in età fertile (75%). 

Ma il sesso femminile non è l’unico colpito, perché esistono forme che interessano anche gli uomini

Come si manifestano? C’è la possibilità che, una volta trattate, queste possano ripresentarsi? Lo abbiamo chiesto al dottor Diego Riva, specialista in ginecologia e urologia all’Istituto Clinico Villa Aprica.

Chi colpisce

“La candida è una patologia molto comune che colpisce prevalentemente le donne in età fertile anche se questa non è l’unica categoria coinvolta - spiega il dottor Riva -. Tra i soggetti maggiormente interessati vi sono:

  • immunodepressi (con deficit nel sistema immunitario);
  • coloro che, per qualsiasi causa, sono in cura con terapia antibiotica;
  • pazienti oncologici sottoposti a trattamenti di chemioterapia o a radioterapia;
  • donne in menopausa;
  • donne in gravidanza (la variazione ormonale favorisce la replicazione della candida);
  • bambine/adolescenti che non hanno ancora avuto il menarca;
  • diabetici;
  • utilizzatrici di lavande vaginali a pH neutro o alcalino;
  • persone che presentano condizione di stress.

La cause della candida

La candida si sviluppa per un’infezione da germi endogeni. Infatti, spiega il dottor Riva: “Oggi è ampiamente dimostrato come la vagina possieda una propria flora batterica costituita, in grande prevalenza, da lattobacilli (i microrganismi ‘buoni’), che proliferano a un pH acido (4.5 o inferiore). 

Quando si utilizzano, ad esempio, gli antibiotici, questa flora viene minacciata, portando all’eliminazione del lattobacilli e allo sviluppo di colonie di germi e batteri diversi.

Questi germi e batteri portano alla comparsa di vaginiti o vulvo-vaginiti (nel caso interessasse anche i genitali esterni). Fortunatamente, la candida non si estende più internamente rispetto alla vagina, dunque non va a colpire né utero, né ovaie. 

Il normale equilibrio ormonale della donna fa in modo che la vagina accumuli glicogeno (zucchero complesso), che è il nutrimento del lattobacillo; se non c’è il glicogeno, il lattobacillo non cresce, la protezione è minore e quindi c’è più possibilità di proliferazione di altri germi e batteri”.

Altri fattori di rischio che potrebbero favorire l’insorgenza della candida sono:

  • il consumo di cibi troppo ricchi di zuccheri;
  • i rapporti sessuali con partner infetti (questo scambio di miceti, infatti, rappresenta la causa più frequente di sviluppo di candidosi negli uomini). 

Ad ogni modo, la candidiasi non deve essere considerata una malattia sessualmente correlata, in quanto, come spiegato, si sviluppa per un’infezione da germi endogeni. 

I sintomi della candida vaginale

“La candidosi - continua l’esperto -  solitamente si manifesta con:

  • l’arrossamento e l’irritazione dei genitali esterni;
  •  molto prurito;
  •  bruciore e perdite solitamente bianco-fioccose come il latte coagulato”. 

La candida maschile

La candidosi però può colpire, parimenti, anche soggetti di sesso maschile con un arrossamento localizzato sui genitali maschili, anche se è meno frequente. 

Sebbene meno frequente, la candida maschile non va sottovalutata. Se da un lato la partner femminile si sottopone a vari trattamenti per curarla, dall’altro il partner maschile la ignora, creando il cosiddetto ‘effetto ping pong’, per cui il disturbo tende a risolversi solo per un breve periodo. 

“Se lui è portatore di candida (e non si cura), sarà più probabile che, durante un rapporto, possa ritrasmetterla alla partner”, avverte il dottore. 

I sintomi della candida nell’uomo

Nell’uomo, questa patologia si manifesta di solito con:

  •  un arrossamento del glande (quindi la cima del pene);
  •  uretrite;
  •  qualche disturbo durante la minzione. 

Come si fa la diagnosi 

“Per diagnosticare correttamente la candida, è sufficiente una visita clinica (meglio se dallo specialista ginecologo) e l’anamnesi della paziente”, spiega Riva. 

Il tampone vaginale

Un altro approfondimento clinico è il tampone vaginale: “L’esame che dà la certezza della presenza di candidosi è sicuramente il tampone vaginale, dove già la ricerca di questo fungo viene effettuata di routine. 

Esso è indispensabile nei casi di recidiva in quanto richiedendo anche un antimicogramma. Il laboratorista è in grado di osservare se quel tipo di candida (generalmente diversa dalla albicans) è diventato resistente a un farmaco antimicotico standard, che risulterebbe perciò inefficace, e quale potrebbe essere invece una terapia efficace. 

L’utilità di questa indagine sta appunto nella possibilità di individuare sin da subito la terapia più valida per quel paziente”. 

Il tampone uretrale per la candida maschile

Nei maschi la diagnosi è sempre clinica, ma anche per loro si può richiedere un tampone uretrale.

 

Come curare la candida

Per curare la candida è necessario ripristinare l’equilibrio della flora batterica vaginale e, in caso di recidive, può essere utile ricorrere agli antimicotici. 

 

Come ripristinare la flora batterica vaginale

Come si fanno a ripristinare i lattobacilli nel caso vengano meno? A questo proposito, esistono dei preparati locali, soprattutto candelette vaginali, che contengono lattobacilli e che sono assolutamente in grado di aiutare l’organismo a ristabilire il corretto equilibrio. 

Solitamente, una terapia di 7/10 giorni, una candeletta al giorno, è sufficiente. Spesso è consigliabile ripetere il ciclo di terapia di una settimana per 3 mesi.

 

Come curare la recidiva 

Nel caso di recidive frequenti la terapia antimicotica va somministrata per via generale, così come anche la profilassi va attuata con preparati orali a cicli a basse dosi.

 

Come prevenire la candida: i consigli del ginecologo

La candida può essere prevenuta con qualche accorgimento. Ecco i consigli per prevenire questa infezione:

 

  • per preservare il pH vaginale, è sempre meglio preferire prodotti per l’igiene intima a pH acido. Meglio non utilizzare detergenti profumati perché potrebbero danneggiare le difese naturali. 
  • Evitare le lavande interne, che un tempo erano molto utilizzate: questo perché i disinfettanti anti-batterici che sono contenuti possono danneggiare la flora batterica ed esporre la persona a un rischio maggiore di contrarre infezioni e candidosi. Al momento danno sollievo ma, in realtà, l’effetto è l’opposto.
  • Al mare, soprattutto nelle donne, tenere il costume bagnato per troppo tempo può favorire l’insorgenza della candida. Meglio, dopo il bagno, cambiarlo con uno asciutto ed evitare il contatto diretto dei genitali con la sabbia.

 

Le categorie di persone più predisposte alla candida

Alcune categorie di persone sono maggiormente a rischio di sviluppare la candida. In particolare: 

  • le donne in menopausa, infatti, sono più predisposte alla candida perché il loro pH vaginale non è più acido. Non producendo più glicogeno in quantità adeguate a causa della carenza di estrogeni, i lattobacilli non vengono nutriti dal glicogeno e quindi il grado di protezione si abbassa, lasciando “campo libero” a germi e batteri;
  • diabetici sono una delle categorie più a rischio di sviluppare la candida a causa di un cattivo equilibrio glicemico.
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