Al policlinico San Donato un progetto dedicato ai pazienti in trattamento anticoagulante orale (TAO)

PUBBLICATO IL 06 GENNAIO 2021

Al policlinico San Donato un progetto dedicato ai pazienti in trattamento anticoagulante orale (TAO)

PUBBLICATO IL 06 GENNAIO 2021

*(pagina aggiornata 2 dicembre 2021)

"Dare voce alla popolazione anticoagulata": è il progetto che attraverso un sondaggio on line ha l’obiettivo di monitorare i pazienti TAO, comprendere bisogni e difficoltà durante l’emergenza sanitaria.

L’impatto della pandemia Covid-19 non si misura solo nel numero di persone contagiate o di decessi causati dal virus SARS-CoV-2. Gli effetti riguardano anche tutti coloro che soffrono di altre patologie che non hanno potuto accedere ai tradizionali servizi di cura, screening o follow-up, a causa della sospensione dell’attività ambulatoriale, del timore del contagio o dell’isolamento in caso di positività al coronavirus. 

Tra di essi anche pazienti cronici che necessitano di continuità di cure e monitoraggio costante, come quelli in trattamento con anticoagulante orale (TAO). Un gruppo che rappresenta l’1% della popolazione italiana, al quale l’Area di Ricerca e Sviluppo delle Professioni Sanitarie dell’IRCCS Policlinico San Donato ha voluto dedicare uno studio per indagare i bisogni sanitari e le possibili difficoltà nel gestire la terapia durante i mesi di emergenza sanitaria.  

Attraverso la compilazione di un semplice questionario online, i pazienti, o chi presta loro assistenza, possono esprimere eventuali difficoltà nell’aderire alla terapia e segnalare particolari preoccupazioni per il proprio stato di salute. Si tratta di un’indagine che intende dare voce a una popolazione fragile e vulnerabile, spesso anziana, e contribuire a migliorare i sistemi di assistenza e cura a loro dedicati.

Dai dati raccolti a seguito della prima ondata dell’epidemia, da giugno a settembre 2020, è emerso per esempio che circa il 2% dei pazienti partecipanti al sondaggio avevano sospeso la terapia anticoagulante e/o adottato comportamenti disfunzionali (come l’assunzione di nuovi farmaci o modifiche alimentari), senza il consulto del medico. 

Possono presentarsi molte difficoltà nel seguire la terapia a causa dell’isolamento del paziente, o del familiare che lo aiuta nella gestione della terapia, per positività al coronavirus, con conseguente impossibilità di raggiungere gli ambulatori per i prelievi ematici di controllo; oppure problemi nel contattare il medico di base, paura nel sottoporsi ai controlli periodici, assenza di un servizio di assistenza domiciliare. 

I dati inizialmente raccolti e l’aggravarsi della situazione epidemica italiana, nella cosiddetta seconda ondata, hanno spinto il gruppo di ricerca dell’IRCCS Policlinico San Donato e rilanciare l’iniziativa e invitare più persone possibili a compilare il sondaggio

La terapia anticoagulante orale

La terapia anticoagulante orale, conosciuta anche come TAO, è un trattamento terapeutico cronico utilizzato per rallentare la coagulazione del sangue e prevenire quindi eventi tromboembolici. È usato principalmente per il trattamento e la profilassi del tromboembolismo venoso (TEV) e dell’ictus nei casi di fibrillazione atriale (FA), patologia che rappresenta circa il 44,5% di tutte le indicazioni cliniche al trattamento terapeutico.

Esistono due tipologie di anticoagulanti orali

  • ad azione indiretta (Vitamin K Antagonists – VKAs: Cumadin® e Sintrom®)
  • ad azione diretta (Direct Oral Anticoagulants – DOACs: Dabigatran®, Rivaroxaban®, Apixaban® e Edoxaban®). 

Per entrambe è di fondamentale importanza l’aderenza al piano terapeutico da parte del paziente e il monitoraggio costante a cura del Medico di Medicina Generale, dei Centri Emostasi e Trombosi (CET) e dei caregiver.   

Per i pazienti in trattamento con farmaci cumarinici sono necessari frequenti prelievi ematici (con cadenza settimanale o mensile, a seconda dei valori riscontrati) per monitorare il dosaggio dell’INR (International Normalized Ratio), parametro che valuta il tempo di protrombina, ovvero il tempo di coagulazione del sangue. Tuttavia, anche i pazienti in trattamento con anticoagulanti orali ad azione diretta necessitano di controlli periodici per il rinnovo del piano terapeutico.