Un ambulatorio per l’Ozonoterapia contro il dolore.

PUBBLICATO IL 24 AGOSTO 2021

All’Istituto Clinico Beato Matteo di Vigevano, l’ambulatorio esegue trattamenti di ossigeno-ozonoterapia per il trattamento del dolore ‘difficile’.

 

L’ossigeno-ozonoterapia è un trattamento medico che ha molteplici applicazioni in più campi clinici. Due esperti dell’Istituto Clinico Beato Matteo di Vigevano ci raccontano di più su questo trattamento: il dott. Pietro Gallotti, Responsabile dell’U.O. di Medicina e Oncologia, spiega quali sono le proprietà dell’ozono e quando è indicata questa terapia; invece, il dott. Francesco Marino, Responsabile dell’U.O.  di Anestesia, Rianimazione e Terapia del Dolore ci racconta come funziona l’ambulatorio dell’Istituto Clinico Beato Matteo dedicato all’ozonoterapia e l’applicazione di quest’ultima per il trattamento del dolore ‘difficile’. 

 

Le proprietà dell’ozono

“Tra le proprietà principali dell’ozono ci sono: quella antibatterica, antivirale, antifungina (non esistono batteri che resistono alla sua azione) antidolorifica ed infine, antinfiammatoria - spiega il dott. Pietro Gallotti -.  L’azione antinfiammatoria avviene in quanto l’ozono ha il potere di ridurre le proteine della fase acuta della patologia trattata cosi come l’edema, se presente”. 

 

A cosa serve l’ozonoterapia

“Le patologie che vengono trattate con l’ozonoterapia sono principalmente quelle della colonna vertebrale: indicato per contrastare i dolori che coinvolgono la schiena, per via della presenza di ernie e protrusioni discali, cervicali o lombari - prosegue l’esperto -. 

Grandi risultati anche in chi è affetto da artrosi al ginocchio, epicondiliti e contratture muscolari.  Ha applicazione poi nella cura delle ulcerazioni arti inferiori, perché favorisce la mobilità dei globuli rossi che portano l’ossigeno in profondità ai tessuti”.

 

Come funziona l’ossigeno-ozonoterapia dell’ambulatorio dell’Istituto Clinico Beato Matteo 

“Dopo la prima visita, che serve per inquadrare il problema - interviene il dott. Francesco Marino - si propongono al paziente le varie opzioni terapeutiche disponibili e si scelgono insieme le più opportune.  

Si eseguono piccole iniezioni per almeno 6-10 sedute con la frequenza di 1-2 volte ogni settimana, di solito vengono effettuate micro-infiltrazioni, ma sono possibili anche altre vie di somministrazione (intramuscolari, insufflazioni, locali cutanee, etc).  

 

Il trattamento del ‘dolore difficile’

L’ossigeno-ozono è una miscela di gas, non è un farmaco vero e proprio e quindi non ha gli effetti collaterali e le controindicazioni delle ‘medicine’ classiche.  Questo ne permette l’uso anche in pazienti poliallergici o molto compromessi, o con in terapia con diversi farmaci.  

L’ossigeno-ozonoterapia funziona anche nel ‘dolore difficile’, cioè quando:

  • il dolore è severo, con importanti conseguenze negative sull’attività quotidiana; 
  • il dolore è cronico, resistente alle terapie farmacologiche e fisioterapiche convenzionali; 
  • il paziente presenta altre patologie, che controindichino o limitino le terapie farmacologiche;  
  • il paziente è anziano con 75-84 anni o ‘grande anziano’ con un’età maggiore di 85 anni.  

 

Il trattamento con ossigeno-ozono può anche essere integrato, se necessario, con altre tecniche di terapia del dolore (agopuntura, infiltrazioni, interventi mini-invasivi, etc).  

“L’ossigeno-ozono terapia – concludono i due specialisti -  come evidenziato dalla letteratura scientifica e confermato dalla nostra esperienza quotidiana, presenta una formidabile e sorprendente efficacia contro il dolore, pur non avendo un’azione tipicamente farmacologica

L’ossigeno-ozono terapia rappresenta quindi un’ulteriore arma terapeutica, con il vantaggio di essere efficace nel controllo del dolore anche quando le terapie farmacologiche sistemiche:

  • non lo sono più;
  • sono controindicate (politrattamenti, comorbidità);
  • sono gravate da effetti collaterali inaccettabili come sopore, disorientamento, stipsi, nausea, gastrite. 

 

È una pratica medica, che ha precise indicazioni e modalità di esecuzione, non è antitetica alle terapie farmacologiche, ma con queste può essere integrata per combattere insieme il ‘nemico dolore’.   

Per il paziente vincere il dolore, significa tornare ad un’esistenza normale, perdere vuol dire rassegnarsi ad una vita di sofferenza, con le conseguenti gravi limitazioni fisiche, psicologiche e sociali.”

Cura e Prevenzione