Cos'è la broncopneumopatia ostruttiva

PUBBLICATO IL 10 SETTEMBRE 2020

La pneumologa dell’Istituto Clinico S.Anna ci spiega che cos’è la BPCO, importante malattia dell’apparato respiratorio la cui causa principale è il fumo di sigaretta.  

La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è una malattia degenerativa ed irreversibile dell'apparato respiratorio caratterizzata da una persistente ostruzione delle vie aeree. Insieme alla Dott.ssa Piera Ranieri, specialista pneumologa dell’Istituto Clinico S. Anna, scopriamo di cosa si tratta e come è possibile curarla.

I  sintomi e le cause

“La BPCO - spiega la Dott.ssa Ranieri - si manifesta principalmente con persistenti sintomi respiratori e limitazione al flusso aereo (cioè, respiro affannoso). Una conseguenza, quest’ultima, dovuta ad un’infiammazione cronica e persistente delle vie aeree, causata soprattutto dai danni del fumo di sigaretta e/o da una prolungata esposizione a particelle nocive ambientali o lavorative”.

I principali fattori di rischio

Il fattore che più predispone all'insorgenza di questa patologia è, infatti, il fumo di tabacco, ma non solo: “Anche altri tipi di fumo diversi dalla sigaretta (come per esempio la pipa, il sigaro) o dal tabacco (come la marijuana) sono fattori di rischio per la BPCO, anche se - avverte la specialista - pure i non fumatori possono sviluppare questa malattia”. 

Un altro aspetto da non trascurare è la prolungata esposizione a fonti di inquinamento derivante dall’utilizzo di combustibili da biomassa. La BPCO infatti, è il risultato di una complessa interazione di esposizione a lungo termine a gas nocivi e particelle, combinata con una varietà di fattori genetici del paziente tra cui l’iperreattività delle vie aeree ed il minor sviluppo del polmone durante l’infanzia.

L’esame per diagnosticarla: la spirometria

L’esame con cui si scopre la BPCO è la spirometria: un test diagnostico di semplice esecuzione che misura la funzione polmonare e che evidenzia la presenza e la severità dell'ostruzione bronchiale irreversibile tipica della BPCO. 

Una volta posta la diagnosi di broncopneumopatia ostruttiva è necessario valutarne la gravità,  il suo impatto sullo stato di salute del paziente e il rischio di future riacutizzazioni allo scopo di impostare un adeguato trattamento.

Quando andrebbe fatta l’indagine diagnostica? “Chi presenta dispnea (respiro affannoso), tosse cronica o espettorazione e una storia di esposizione ai fattori di rischio per questa malattia - chiarisce la Dottoressa - dovrebbero pensare di sottoporsi ad una visita medica per escludere il sospetto di BPCO”. 

Come si cura

Una valutazione personalizzata per ridurre sia i sintomi attuali, sia i futuri rischi di esacerbazioni rappresenta il trattamento d’elezione: “La terapia farmacologica per la BPCO, quasi esclusivamente inalatoria, viene utilizzata per:

  • ridurre i sintomi;
  • ridurre la frequenza e la gravità delle riacutizzazioni: 

  • migliorare la tolleranza allo sforzo e lo stato di salute”. 

In aggiunta ai farmaci, la riabilitazione respiratoria ha dimostrato di essere una strategia terapeutica molto efficace per migliorare la sensazione di fame d’aria, lo stato di salute e la tolleranza all’esercizio fisico. Ad essa va aggiunto il grado in cui il paziente segue le raccomandazioni del medico riguardanti le dosi, i tempi e la frequenza dell'assunzione del farmaco per l'intera durata della terapia. 

Sconfiggere, inoltre, il vizio del fumo può influenzare positivamente il decorso della malattia con un conseguente miglioramento dei risultati ottenibili tanto dalla terapia farmacologica, quanto dalla riabilitazione respiratoria.

Monitoraggio e controlli periodici

Nei pazienti con broncopneumopatia ostruttiva è fondamentale un monitoraggio periodico: “La funzionalità polmonare - conclude la Dott.ssa Ranieri - può peggiorare nel tempo, anche in corso di una terapia adeguatamente calibrata. I sintomi e le riacutizzazioni di ostruzione bronchiale dovrebbero essere monitorati periodicamente per determinare quando il trattamento va modificato e per identificare eventuali complicanze (come l'insufficienza respiratoria) e/o la coesistenza di altre patologie”.

Cura e Prevenzione