Covid e bambini: quali sono i sintomi e come distinguerli dall’influenza

PUBBLICATO IL 07 OTTOBRE 2020

*(pagina aggiornata il 1 febbraio 2022)

Quali sono i sintomi del Covid-19 nei bambini? E come riconoscerli e distinguerli da quelli dell'influenza o di un raffreddamento? Con l'inverno e, soprattutto, con l'avvenuta riapertura delle scuole, è comprensibile che tantissimi genitori vivano nel timore che i propri figli, tornati alla loro quotidianità scolastica, possano ammalarsi di Covid-19. In questo particolare momento di piena diffusione dell'infezione, infatti, sono tante le perplessità e le incertezze dei genitori per lo più legate alle difficoltà di saper riconoscere il virus da una banale influenza. Le risposte del pediatra. 

Covid e bambini: cosa sapere

Come ci spiega il Dott. Hagi Abdulkadir IbrahimResponsabile dell'unità Operativa di Neonatologia dell’Istituto Clinico Sant’Anna

“Non è facile distinguere i sintomi del coronavirus da quelli influenzali, soprattutto nei più piccoli

In generale, i bambini infetti da SARS-CoV-2 possono presentare sintomi più lievi della malattia Covid-19 rispetto alla popolazione adulta, sebbene le nuove varianti - inclusa la Omicron che presenta un sostanziale vantaggio di trasmissibilità rispetto alla Delta ma comporta fortunatamente un rischio minore di ospedalizzazione - richiedano ulteriori indagini per determinare se questo dato persiste.

Proprio in relazione al decorso meno grave e ai sintomi lievi che questa infezione determina nei più piccoli, si effettuano meno test di controllo e ciò porta inevitabilmente a scoprire un numero di casi inferiore rispetto a quelli che realmente potrebbero essere. Diversi studi scientifici, però, hanno dimostrato che, sia pur in assenza di sintomi, i più piccoli hanno nelle loro cavità nasofaringea un carico virale uguale o superiore e possono quindi diffondere il virus tranquillamente nelle famiglie o nelle comunità.

Un aspetto decisamente poco rassicurante soprattutto ora che hanno riaperto le scuole, perché la rapida diffusione del virus nella comunità e il rapido aumento dei casi porterà inevitabilmente ad un aumento dei ricoveri che potrà mettere sotto pressione significativa i sistemi sanitari”.

Vaccino Covid nei bambini

È stata recentemente estesa la vaccinazione Covid-19 anche per i bambini nella fascia di età 5-11 anni, dopo il via libera dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e dell’Agenzia Europea per i medicinali (EMA), e sono già prenotabili in Italia le prime somministrazioni del vaccino. 

Cosa c'è da sapere in merito al Vaccino nei i bambini in età pediatrica? A questo interrogartivo abbiamo dedicato l'approfondimento linkato con la dott.ssa Roberta Levi, specialista in pediatria della Casa di Cura La Madonnina.

 

Covid o influenza: come riconoscere e distinguere i sintomi nei bambini

Date le caratteristiche comuni tra l’influenza e Covid, come la modalità e la facilità di trasmissione da persona a persona, nonché le presentazioni cliniche simili, è fondamentale saper riconoscere e poter distinguere se siamo di fronte ad un bambino affetto da una banale influenza o da Covid-19. 

“Le due malattie - ha proseguito il Dott. Ibrahim -  presentano delle sottili differenze cliniche nella sintomatologia da saper valutare con particolare attenzione. 

I sintomi comuni ad entrambe le malattie sono: 

  • disturbi gastrointestinali 
  • mal di testa 
  • congestione nasale 
  • rinorrea 
  • mal di gola. 

Nel Covid-19 si riscontrano in maniera molto più evidente: 

  • febbre alta 
  • affaticamento (dolori muscolari) 
  • tosse secca particolarmente aggressiva

Mentre, invece, i segni più distintivi del coronavirus sono: 

  • la perdita di olfatto e gusto (l’anosmia e ageusia);
  • la presenza di sintomatologia respiratoria come il respiro corto”.

 

Variante Omicron e bambini

“È scientificamente confermato che la variante Omicron moltiplica i contagi e la categoria più esposta alle infezioni è quella con la minore copertura vaccinale, ossia i bambini, del tutto privi di immunizzazione contro il Covid-19” - ci ha spiegato il pediatra. Non a caso salgono vertiginosamente i contagi, si moltiplicano i ricoveri tra i bambini e il Covid-19 sta diventando una malattia pediatrica. “Il sospetto è che questa situazione sia dovuta a quest’ultima variante che, fortunatamente, non aggredisce i polmoni ma infetta (come dimostrato da alcuni studi realizzati negli Stati Uniti) con maggior facilità i più piccoli. Sulla base di questi dati, i pediatri ribadiscono dunque l'importanza della vaccinazione anche per i più piccoli.

 

I vaccini, un'arma fondamentale sia contro l’influenza, sia contro il Covid-19 

“Riconoscendo che la prevenzione del Covid-19 potrebbe essere ulteriormente complicata durante le stagioni autunnale ed invernale, quando l'influenza e gli altri virus respiratori circolano con maggior incidenza nelle comunità, si raccomanda che almeno i bambini affetti da malattie croniche si sottopongano al vaccino antinfluenzale per prevenire gravi decorsi di malattia che potrebbero portare al ricovero”, conclude lo specialista. Anche i vaccini anti Covid-19, come ampiamente dimostrato, abbassano notevolmente la carica virale delle infezioni da SARS-CoV-2 e, conseguentemente, anche il rischio di trasmissione. La vaccinazione è importante anche per le donne in dolce attesa (al secondo e terzo trimestre di gravidanza) e durante l’allattamento. Per coloro che allattano si segnala che la vaccinazione non espone il lattante ad alcun rischio: gli consente, al contrario, di assumere tramite il latte materno gli anticorpi contro SARS-CoV-2”.

 

Buone pratiche, comportamenti e raccomandazioni sempre valide

È fondamentale il rafforzamento delle misure di sanità pubblica e sociali per la prevenzione e il contenimento della diffusione dell'infezione Covid-19. “L’utilizzo della mascherina, il lavaggio delle mani e il distanziamento sociale - ha concluso lo specialista - restano i tre punti ineluttabili per evitare la diffusione del virus. L’auspicio per il futuro è che si proceda il più velocemente possibile all'immunizzazione dei bambini con un'età compresa tra i 5 e gli 11 anni così da contenere questa nuova ondata”.

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