Coronavirus e bambini a casa: come affrontare la nuova routine?
PUBBLICATO IL 10 MARZO 2020
Con lo stop alle scuole, Covid-19 ha cambiato la quotidianità di genitori e figli. Le psicologhe del San Raffaele spiegano come riorganizzarla al meglio.
Con lo stop alle scuole protratto fino al 3 aprile a causa di COVID-19, quella che inizialmente poteva sembrare una breve vacanza agli occhi di bambini e ragazzi inizia a diventare un periodo di tempo più prolungato che, pertanto, va riorganizzato al meglio. Come affrontare la nuova routine con i bambini a casa?
Ecco i consigli di Valentina Di Mattei - professoressa associata di Psicologia all’Università Vita-Salute San Raffaele e psicologa clinica dell’IRCCS Ospedale San Raffaele - e Anna Ogliari, professoressa associata di Psicologia presso il medesimo Ateneo, medico Psicologo Clinico ed esperta in Età Evolutiva.
Una nuova quotidianità come occasione di crescita
Cercare di accompagnare i figli in questo percorso di riconfigurazione del quotidiano può essere un’occasione di confronto e crescita anche per gli stessi genitori.
“La circostanza in cui ci troviamo, senza dubbio insolita soprattutto per i più piccoli, può tradursi in nuove opportunità e esiti positivi” affermano le professoresse Di Mattei e Ogliari.
Covid-19: le domande di bambini e ragazzi
L’assenza prolungata da scuola può suscitare domande diverse nei bambini, in base alla fascia anagrafica, e non sempre di facile risposta.
I più piccoli, ad esempio, faticano a identificare il pericolo in un virus “invisibile”, e si chiedono se sia la scuola a essere considerata un luogo pericoloso in sé e per sé oppure se sia la situazione generale ad esserlo.
“Chiudere le scuole per contenere il rischio causato da un’entità che non si può vedere ma c’è è un concetto difficile da cogliere per i più piccoli, perché il fatto reale su cui si basa questa cautela non è visibile.
Per i ragazzi più grandi, invece, lo scenario complessivo è più chiaro. Ma vedendo gli adulti di riferimento smarriti – come tutti in questa peculiare circostanza – entrano anche loro in uno stato di allerta”, spiega la Prof.ssa Ogliari.
Per dirimere i dubbi dei figli, il suggerimento delle esperte è di instaurare un confronto con loro e di fare chiarezza, veicolando le informazioni a vari livelli di profondità conformemente alle loro richieste e alla loro età.
I consigli pratici per organizzare il tempo
Con la chiusura di scuole e palestre, il ritmo della settimana normalmente scandita da impegni scolastici e sportivi viene meno.
“In questa situazione di impasse, occorre costruire una nuova scansione del tempo e una nuova routine.
La ricerca della routine, ovvero dell’abitudine, è un’attività che impegna il cervello e che comporta un dispendio di energie fisiche, psichiche ed emotive sia per gli adulti sia per i bambini, ma è essenziale per affrontare l’emergenza nel modo giusto” afferma Anna Ogliari.
La professoressa Valentina Di Mattei propone i seguenti consigli pratici per riorganizzare la quotidianità, validi per genitori e insegnanti.
- Stabilire degli orari: programmare l’inizio e la fine delle attività didattiche, capitalizzando la mattina, che è il momento della giornata in cui il cervello è più attivo;
- prevedere dei momenti di pausa: ad esempio a metà mattinata;
- vestirsi: in abbigliamento diurno;
- definire il setting: identificare uno spazio dedicato allo studio in casa;
- pianificare le attività didattiche: stimolare la programmazione anche tramite la condivisione con gli insegnanti;
- rinforzare l’uso corretto della tecnologia: rendere produttivi, con un giusto equilibrio, smartphone, tablet, computer ecc. per l’attività didattica e sociale;
- sensibilizzare bambini e ragazzi sull’importanza delle norme igieniche: nella relazione con l’altro è sempre importante ricordare gli accorgimenti igienici sia ai bambini sia ai ragazzi. La corporeità è usata per distinguere le relazioni reali da quelle virtuali e il rischio, a volte, è di dimenticarsi di queste semplici norme;
- minimizzare potenziali situazioni di conflitto: la convivenza tra genitori in smart working e ragazzi a casa potrebbe essere difficile. Soprattutto con gli adolescenti, è consigliato minimizzare le dinamiche fisiologiche che potrebbero portare allo scontro.
Dopo Covid-19: nuove consapevolezze
Come in tutte le situazioni di emergenza, i livelli d’ansia che adesso stiamo esperendo si normalizzeranno.
“Tuttavia - continua la professoressa Ogliari - una leggera allerta psichica proseguirà oltre la situazione di quarantena forzata in cui ci troviamo.
Se facciamo della buona informazione, però, avremo una nuova consapevolezza di cui potremo avvalerci in situazioni come queste nel futuro, a partire dall’importanza delle norme igieniche”.
“Coloro che non sono stati colpiti direttamente dal virus potranno cogliere anche gli aspetti positivi di questa situazione, come lo smartworking, non sempre disponibile per tutti, e la formazione didattica a distanza” conclude la professoressa Di Mattei.
Secondo le esperte, se riusciremo a trasformare questa circostanza di difficoltà in opportunità, potremo imparare a ragionare in termini collettivi e a sviluppare meglio il nostro senso civico.