Ripresa in sicurezza per gli Istituti Ospedalieri Bergamaschi

PUBBLICATO IL 24 LUGLIO 2020

Riparte in sicurezza, ma senza abbassare la guardia e con il protocollo S.T.O.P, l’attività ambulatoriale e di ricovero degli Istituti Ospedalieri Bergamaschi. Ecco come si sono riorganizzati.

Il Policlinico San Marco e il Policlinico San Pietro sono Covid free da più di un mese e l’attività ambulatoriale e di ricovero è ripartita, con percorsi dedicati e protetti per garantire la sicurezza di tutti i pazienti.  Fa il punto della situazione il dottor Francesco Galli, amministratore delegato degli Istituti Ospedalieri Bergamaschi. 

Policlinico San Marco e Policlinico San Pietro ospedali Covid free

L’ultimo paziente dimesso dai reparti Covid nei nostri ospedali risale a più di un mese fa - dichiara il dottor Francesco Galli -. Da allora non abbiamo più ricoverato pazienti per COVID-19. Le terapie intensive sono Covid free già da metà maggio. La situazione del Pronto Soccorso offre segnali confortanti: i pochissimi pazienti che nelle ultime settimane si sono presentati con sintomi legati al Covid si contano davvero sulle dita di una mano e, per giunta, si sono poi rivelati con carica virale molto debole”. 

Dopo mesi di emergenza in cui i due Policlinici sono arrivati ad avere complessivamente 350 pazienti ricoverati tra reparti di degenza e terapia intensiva, ora i due Policlinici sono Covid free e hanno ripreso l’attività sia ambulatoriale, sia di ricovero, anche se sono ancora in atto tutte le misure necessarie per garantire ai pazienti una permanenza all’interno della struttura in totale sicurezza.

La ripresa dell’attività ambulatoriale e di ricovero

”Abbiamo con attenzione affrontato in giugno, dopo aver sanificato tutte le aree e i reparti dei due ospedali, un delicato processo di ripartenza definendo precisi percorsi protetti sia per i pazienti ambulatoriali, sia di ricovero. Oggi siamo ripartiti completamente in tutte le specialità mediche, sia al Policlinico San Marco sia al Policlinico San Pietro - osserva Galli -. Manteniamo comunque delle aree in ‘stand by’ pronte per gestire in sicurezza eventuali, ma sono convinto poco probabili, riacutizzazioni della pandemia. Stiamo anche cercando di recuperare l’attività posticipata a causa dell’epidemia ampliando, per quanto possibile, le fasce orarie di erogazione delle prestazioni”. 

Le precauzioni e le misure per la sicurezza dei pazienti

”Nonostante questa situazione di ‘calma’ e ‘normalità’ non bisogna abbassare la guardia - continua l’amministratore delegato -. Anche in questa fase è fondamentale mantenere tutti i protocolli di sicurezza che già da mesi abbiamo messo in atto all’interno degli ospedali, riorganizzando spazi e modalità di accesso per garantire ai pazienti una permanenza all’interno della struttura in totale sicurezza

  • percorsi interni ben definiti; 
  • check point all’ingresso con misurazione della temperatura; 
  • controllo degli accessi, sia ambulatoriali sia di ricoveri;  
  • rigidi protocolli di sanificazione”.  

All’interno degli ospedali, in particolare, vengono mantenuti percorsi dedicati e sicuri Covid e Covid free per garantire la massima sicurezza e tranquillità possibile e prevenire eventuali situazioni di rischio o contaminazione: innanzitutto in Pronto Soccorso, con pre-triage, sale d’attesa, sale di osservazioni e percorsi separati, ma anche nelle altre aree dell’ospedale comprese le sale di cardiologia interventistica, le terapie intensive e le sale operatorie.

La collaborazione con i Medici di Medicina Generale

Rafforzare l’alleanza tra ospedali e Medici di Medicina Generale del territorio al fine di identificare, sorvegliare e gestire i pazienti a rischio, attraverso la creazione di protocolli di prevenzione e cura condivisi, con l’obiettivo di “fermare” insieme un’eventuale seconda ondata di COVID-19: è questo il cuore del protocollo S.T.O.P. (acronimo di Sorveglianza, Tempestività, Organizzazione e Prudenza).  

Il protocollo è stato messo a punto dagli specialisti dei due Policlinici e  prevede una linea diretta (con telefono e mail dedicata) con la quale i Medici di Medicina Generale possano mettersi in contatto in tempi rapidi con gli specialisti dei due Policlinici, avere consulenze telefoniche per una prima valutazione o per la condivisione dell’approccio terapeutico del paziente a domicilio, fare webinar di formazione sulle nuove terapie ed evidenze che emergono sulla malattia da COVID-19, discutere casi clinici.
 

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