Coronavirus, dermatite alle mani per i troppi lavaggi. Come prevenire

PUBBLICATO IL 06 LUGLIO 2020

I numerosi lavaggi possono proteggere dal coronavirus, ma hanno un impatto negativo sulla pelle delle nostre mani. Ecco come prevenire dermatiti e pruriti.

L’utilizzo di gel a base alcolica per disinfettare le mani, ripetuti lavaggi e l’uso prolungato di guanti di plastica monouso sono alcune delle indicazioni che ormai da mesi seguiamo fedelmente per diminuire il più possibile il rischio di contrarre il virus. Sono norme diventate ormai prassi, ma se da un lato è giusto continuare in questa direzione e non abbassare la guardia, dall’altro lato, sono evidenti i primi effetti negativi sulla nostra pelle. 

Dermatiti, pruriti, mani secche e palmi escoriati sono alcuni dei danni che iniziamo a “toccare con mano”. 

Come possiamo evitare di compromettere la salute della nostra pelle? Lo chiediamo al dott. Giovanni Orecchia, specialista in dermatologia dell’Istituto di Cura Città di Pavia.    

“Lavarsi più e più volte le mani con sapone e acqua tiepida nell’arco della giornata è un delle regole più semplici, ma efficaci per evitare la diffusione del COVID-19  - spiega il dott. Orecchia -. 

Il problema è la frequenza con cui ripetiamo questo gesto e i prodotti che usiamo per la detersione. La pelle ne risente, si screpola e anche l’utilizzo di gel disinfettati possono provocare vere e proprie dermatiti o la comparsa di eczemi in quanto alterano il film idrolipidico della pelle”.  

Dermatiti ed eczemi da contatto: i tipi più diffusi in questo periodo 

In questo periodo gli eczemi o dermatiti da contatto più diffuse sono di due tipi: DIC (dermatite da contatto) e DAC (dermatite allergica da contatto).

“La DIC in questo periodo si verifica a causa dell’utilizzo di gel e di lavaggi frequenti. La DAC si manifesta sulla pelle per via dell’uso prolungato di guanti in plastica che danno origine a intenso prurito e vescicolazione tra le dita - spiega il dottore -.  

Nel primo tipo di dermatite (DIC), la pelle si secca e si desquama dando origine a delle vere e proprie fissurazioni, dei tagli molto dolorosi al palmo della mano. 

Nel secondo tipo (DAC), la sensibilizzazione da allergeni, non meccanica, ma immunologica (dovuta alla gomma, nichel, resine, plastiche) causa vescicolazione ai lati delle dita e intenso prurito”.

Come curare la DIC e la DAC 

“I rimedi per la DIC consistono nell’utilizzo di pomate protettive, dette anche ‘pomate barriera’ in quanto contengono ossido di zinco e sostanze emollienti o grasse (es. vaseline, lanoline) che in dose equilibrate non ungono, ma apportano beneficio alla pelle, ricostruendo il giusto film idrolipidico. 

La cura per la DAC consiste nell’applicare pomate cortisoniche oltre all’uso di creme protettive  - approfondisce il dottore -. 

In entrambe le forme di dermatiti la parola d’ordine è reidratare”. 

La foto esposizione

Per evitare danni al derma è importante il lavaggio e una corretta asciugatura delle mani, ma anche la foto esposizione può essere un valido aiuto: “I raggi ultravioletti, infatti, disinfiammano la cute, rendono altresì lo strato corneo più spesso. 

Non solo abbronzano, ma desensibilizzano la pelle affetta da dermatite che diviene così più robusta e meno soggetta ad aggressioni esterne.” 

Dermatite e acne da mascherina: cosa fare

In cima ai DPI (dispositivi di protezione individuale, ndr) utilizzati in questo periodo c’è la mascherina che protegge da possibili contagi e limita il diffondersi del virus. Ma anche in questo caso potremmo aver visto qualche cambiamento sulla pelle del nostro viso. Come comportarci?  

“L’uso prolungato della mascherina può provocare fastidiosi brufoli sulla pelle del viso - spiega il dermatologo -. L’acne soprattutto in chi è già soggetto, può peggiorare a causa dei dispositivi utilizzati per evitare il contagio da COVID-19 . 

Nelle persone che hanno una cute seborroica che non lascia traspirare la pelle, la mascherina può favorire la comparsa sul volto di dermatiti seborroiche o di acne. Frequenti sono i casi di acne periorale che si manifesta con brufoli che si concentrano nella parte adiacente la bocca, proprio dove si poggia la mascherina”. 

Quali rimedi? “E’ fondamentale una buona detersione con prodotti specifici e trattare la zona come una normale dermatite seborroica, quindi con l’utilizzo di pomate lenitive o assorbenti a base di ossido di zinco, da applicare di notte. 

Nei casi più severi sarà necessario impostare una vera e propria terapia per l’acne che può implicare l’uso di antibiotici per brevi periodi o detergenti e creme che facciano seccare ed esfoliare le  pustole - conclude il dottor Orecchia - ”.  

Cura e Prevenzione