Piscina sì, piscina no: è via libera al divertimento?
PUBBLICATO IL 19 GIUGNO 2020
In piscina, con attenzione: ecco le precauzioni per frequentare le piscine all’aperto e i parchi acquatici durante l’emergenza coronavirus. Ce ne parla il Prof. Fabrizio Pregliasco.
Con l’avvio della fase 3, e in concomitanza con l’esplosione della tanto attesa bella stagione, il caldo tepore estivo e l’alzarsi della temperatura hanno portato in grandi e piccini il desiderio di godersi un po’ di fresco e tempo libero nelle piscine all’aperto, sia pubbliche, sia private.
Tuttavia, non senza qualche scrupolo: è inevitabile, oramai, chiedersi: “Come comportarsi? E’ sicuro frequentare le piscine all’aperto con il coronavirus”?
Quali sono le precauzioni da seguire per le piscine all’aperto, pubbliche, condominiali e private? Lo abbiamo chiesto al professor Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi e virologo presso l’Università degli Studi di Milano.
“Durante l’estate, le piscine all’aperto diventano tappa obbligata e meta preferita soprattutto dai ragazzi, perché segna il periodo di fine scuola e l’inizio del tanto agognato arrivo delle vacanze, quindi spensieratezza e divertimento - spiega il virologo -. Anche se quest’anno le cose sono andate un po’ diversamente, lo spirito è rimasto lo stesso.
Raccomandando sempre la massima precauzione, ci saranno anche in questo caso, alcune importanti indicazioni da seguire, con doveri sia da parte dei fruitori, sia da parte delle strutture stesse”.
Accesso alla piscina e norme di comportamento
All’ingresso, rimarrà invariata l’indicazione di rilevazione della temperatura corporea da parte dello staff con controllo di limitazione di file e assembramenti.
Se la temperatura sarà >37.5°C, alla persona verrà vietato l’accesso in struttura e sarà temporaneamente posto in isolamento fino all’arrivo delle autorità sanitarie.
Spiega il professor Pregliasco: “Sarà vietato l’accesso del pubblico alle tribune, dove presenti, e sarà privilegiato l’ingresso tramite prenotazione: in questo modo, si faciliterà l’organizzazione degli spazi e dei flussi delle persone all’interno dell’area, nell’ottica di favorire sempre un adeguato distanziamento interpersonale di almeno 1 metro.
Molto importante, da parte della struttura, è mettere a disposizione degli avventori dispenser di gel igienizzante per le mani in vari punti della struttura e assicurare in più momenti della giornata pulizia e disinfezione delle aree utilizzate (postazioni di lavoro, servizi igienici, docce e attrezzature come sdraio, lettini, gonfiabili)”.
Utilizzo della mascherina anche in piscina
In molti si saranno domandati se anche in questi luoghi, dove per lo più si prende il sole e ci si bagna, sia necessario l’utilizzo della mascherina e in che modalità.
“La mascherina ovviamente dovrà essere indossata al momento dell’accesso, all’interno degli spazi chiusi (bar, reception, ecc.) - prosegue l’esperto - e, talvolta, anche all’aperto, nel momento in cui non può essere garantita una distanza di sicurezza sufficiente.
Il bagno si potrà fare in totale libertà, pur sempre rispettando il distanziamento. Obbligatorio è l’utilizzo per il personale della piscina, soprattutto in locali chiusi”.
Utilizzo di sdraio, lettini, ombrelloni e accesso in vasca
Il pubblico potrà usufruire di sdraio e lettini, sempre posizionati a una distanza sicurezza di almeno 1,5 metri dalle altre persone (senza ombrellone) e un’occupazione di 10 metri quadrati a ombrellone.
La distanza interpersonale dovrà essere sempre garantita, fatta eccezione per i componenti di uno stesso nucleo familiare o i conviventi.
“Tutte le attrezzature, al termine dell’utilizzo da parte di ciascun cliente, verranno puntualmente pulite e disinfettate dal personale – sottolinea il virologo -.”
Accesso in vasca: cloro e coronavirus
L'acqua clorata e i disinfettanti utilizzati di norma nelle piscine sono in grado di uccidere il virus.
“Quando ci verrà voglia di tuffarci e sguazzare nella vasca della piscina, potremo farlo in ben 7 metri quadrati.
Non scordatevi di indossare la cuffia e di fare un’accurata doccia su tutto il corpo”.
Come comportarsi nelle docce e negli spogliatoi
L’ideale sarebbe predisporre questi servizi a distanza di sicurezza (almeno 1 metro), con cicli di pulizia continua da parte dello staff, più volte al giorno.
Al pubblico, che dovrà riporre con accuratezza i propri effetti personali in una borsa, sarà garantito, oltre al gel igienizzante, anche l’occorrente usa e getta per la pulizia personale in modo da evitare qualsiasi contatto con materiale utilizzato da altre persone.
“Lo staff dovrà inoltre assicurare, in diversi momenti della giornata, un ricambio di aria adeguato in tutti gli ambienti interni, per questo è importante effettuare accurati controlli agli impianti (soprattutto ai filtri) evitando la funzione di riciclo dell’aria - avverte Pregliasco -. In ogni caso, un ricambio con aria naturale rappresenterebbe senz’altro la migliore soluzione”.
Coronavirus e parchi acquatici e di divertimento
Cosa succederà ai parchi acquatici e alle piscine con scivoli?
Le piscine finalizzate al gioco acquatico in virtù della necessità di contrastare la diffusione del virus, saranno convertite in vasche per la balneazione.
Qualora le strutture siano in grado di assicurare la sanificazione, il giusto distanziamento sociale, i limiti dei parametri nell’acqua, evitando l’affollamento in vasca e le file e gli assembramenti per accedere a giochi e scivoli, sono consentite le vasche torrente, toboga e gli scivoli morbidi.