
Condilomi anali: cause, sintomi e possibili approcci
PUBBLICATO IL 18 DICEMBRE 2025
I condilomi anali (o verruche anali) sono escrescenze di natura benigna che si sviluppano intorno o all'interno della zona perianale. Rappresentano una condizione molto diffusa, ma spesso taciuta a causa del disagio emotivo che vive chi ne è affetto. Sebbene non siano pericolosi per la vita, è fondamentale capire di cosa si tratta per affrontarli con consapevolezza, riducendone lo stigma per favorire una diagnosi precoce.
Approfondiamo con il dott. Roberto Picheo, chirurgo proctologo dell’Istituto di Cura Città di Pavia, che cosa sono i condilomi anali, quali sono le cause principali, come si presentano, quali sono i fattori di rischio e gli approcci disponibili per affrontare la condizione.
Cosa sono i condilomi anali
I condilomi anali, conosciuti anche come verruche anali, si presentano come piccole lesioni rilevate, color carne o più scure, dalla consistenza morbida, che possono aumentare di numero e dimensioni nel tempo nella zona anale o perianale. La forma, la dimensione e la localizzazione dei condilomi possono variare da persona a persona.
Sono causati da alcuni ceppi del Papillomavirus umano (HPV), un virus a trasmissione prevalentemente sessuale molto comune in tutto il mondo. Contrariamente a quanto si pensa, l’HPV non riguarda solo l’apparato genitale femminile: può colpire persone di qualsiasi sesso e interessare anche la zona anale.
Le cause dei condilomi anali
La causa principale dei condilomi anali è l'infezione da HPV. I ceppi più frequentemente coinvolti sono l’HPV di tipo 6 e 11, che sono responsabili di oltre il 90% dei casi. Questi ceppi non sono considerati ad alto rischio, ma sono comunque molto contagiosi.
Il virus si trasmette attraverso il contatto diretto della pelle o delle mucose, in particolare durante rapporti intimi non protetti, ma anche tramite contatto pelle-a-pelle. L’uso del preservativo riduce il rischio di contagio, ma non lo elimina completamente.
I principali fattori di rischio
Diversi fattori possono aumentare la probabilità di contrarre condilomi anali. Tra i principali troviamo:
- attività sessuale non protetta;
- presenza di più partner sessuali;
- sistema immunitario indebolito;
- fumo;
- precedenti infezioni da HPV o condilomi in altre aree del corpo;
- scarsa igiene intima o microtraumi locali.
Non tutte le persone infettate dal virus sviluppano i condilomi: spesso il sistema immunitario riesce a eliminare il virus spontaneamente. Tuttavia, in alcune persone il virus persiste e può causare la comparsa delle lesioni.
Sintomi e segni riconoscibili dei condilomi anali
Molti soggetti affetti da condilomi anali non avvertono sintomi evidenti nelle fasi iniziali. Tuttavia, nel tempo, possono manifestarsi segni riconoscibili come:
- piccole escrescenze nell’area perianale;
- sensazione di fastidio o prurito;
- sensazione di “corpi estranei” o di ingombro;
- irritazioni locali o alterazioni della normale funzionalità.
In presenza di lesioni interne, i condilomi possono passare inosservati e venire scoperti solo durante una visita specialistica.
Come vengono diagnosticati i condilomi anali
La diagnosi dei condilomi anali si basa essenzialmente su una valutazione clinica diretta da parte di un medico, generalmente un proctologo o un dermatologo. Nella maggior parte dei casi, l’aspetto caratteristico delle lesioni permette una diagnosi immediata.
In alcuni casi, può essere utile:
- eseguire una anoscopia per individuare eventuali condilomi interni;
- ricorrere a esami specifici per identificare la presenza del virus HPV.
L’importanza della diagnosi differenziale
Non tutte le lesioni anali sono condilomi. È importante differenziare queste formazioni da altre patologie, che possono interessare la zona perianale, come:
- emorroidi esterne;
- papille anali ipertrofiche;
- lesioni da attrito o dermatiti;
- cheratosi seborroiche o molluschi contagiosi.
Una corretta diagnosi differenziale è fondamentale per impostare un percorso adeguato.
Come si possono prevenire i condilomi anali?
La prevenzione dei condilomi anali si basa su comportamenti responsabili e sull’adozione di misure che riducono il rischio di trasmissione del virus. Le più efficaci sono:
- utilizzo del preservativo durante ogni tipo di rapporto;
- vaccinazione anti-HPV, raccomandata per entrambi i sessi a partire dalla pre-adolescenza;
- controlli periodici, soprattutto in presenza di sintomi o se si ha un partner con condilomi;
- educazione sessuale e consapevolezza del rischio.
La vaccinazione si è dimostrata estremamente utile per prevenire non solo i condilomi, ma anche altre complicanze associate all’HPV.
L’impatto psicologico causato dai condilomi anali
Oltre al disagio fisico, i condilomi anali possono generare ansia, imbarazzo e isolamento sociale. Chi ne soffre spesso prova difficoltà nel parlare del problema con il medico o addirittura con il partner.
Un approccio empatico e riservato da parte del professionista sanitario può aiutare la persona a sentirsi ascoltata e supportata.
Quando consultare uno specialista
È consigliabile rivolgersi a un medico in presenza di:
- cambiamenti nella zona anale;
- escrescenze;
- prurito persistente;
- altri sintomi anomali.
Solo una visita specialistica può confermare o escludere la presenza dei condilomi e avviare il giusto percorso di gestione.
Convivere con i condilomi: è possibile?
Sì, molte persone riescono a convivere serenamente con i condilomi, specialmente se identificati precocemente e gestiti correttamente. Con il tempo e le giuste attenzioni, è possibile ridurre la carica virale e, in molti casi, ottenere la regressione spontanea delle lesioni. È importante:
- mantenere uno stile di vita sano;
- rafforzare il sistema immunitario;
- non interrompere i controlli medici;
- rispettare le indicazioni del professionista di riferimento.
I condilomi anali sono una condizione comune e gestibile, che non deve essere motivo di vergogna. Informarsi, riconoscere i segnali e rivolgersi con fiducia a un medico sono i primi passi per affrontare il problema in modo efficace e consapevole.
Domande Frequenti
1. I condilomi anali si trasmettono solo con rapporti intimi?
La trasmissione avviene prevalentemente attraverso rapporti intimi ma è possibile anche tramite semplice contatto pelle-a-pelle con una zona infetta.
2. Una persona può avere il virus HPV senza avere condilomi?
Sì. Molti portatori del virus HPV non sviluppano condilomi visibili, ma possono comunque trasmettere l’infezione.
3. I condilomi anali si possono prevenire?
Sì, attraverso la vaccinazione anti-HPV, l’uso corretto del preservativo e la riduzione dei fattori di rischio.
4. Quanto tempo passa dal contagio alla comparsa dei condilomi?
Il periodo di incubazione può variare da alcune settimane a diversi mesi. In alcuni casi, i condilomi possono comparire anche dopo anni.
5. I condilomi scompaiono da soli?
In alcuni casi sì, soprattutto se il sistema immunitario è efficiente. Tuttavia, è sempre bene rivolgersi a uno specialista per una valutazione.

