Lavori manuali e infortuni domestici: cosa fare?

PUBBLICATO IL 20 GIUGNO 2020

Svolgere lavori o allenarsi in casa può provocare danni a mani, polsi o gomiti. Ecco i consigli degli esperti su cosa fare in caso di infortunio. 

Durante il lockdown in molti si sono occupati della propria casa svolgendo lavori più o meno complessi, come il fai-da-te, bricolage, ritinteggiatura delle pareti, cambi di stagione o ristrutturazioni. Con il ritorno alla normalità in tanti hanno mantenuto queste abitudini, ma è bene tenere a mente che queste attività richiedono un grande e intenso utilizzo delle mani, dei polsi e dei gomiti e, se non si è abituati, il rischio di farsi male è alto. 

Ce ne parlano il dottor Giuseppe Puliafito e il dottor Enzo Massimo Caruso, chirurghi ortopedici dell’Unità di Chirurgia della mano all’Istituto Clinico San Siro.

Le patologie più frequenti da lavori manuali 

Dedicandosi a questi nuovi tipi di attività, non è raro che insorgano o si riacutizzino patologie a livello di mano, polso e gomito. 

Piccola carpenteria, falegnameria, bricolage o giardinaggio (per chi ha la fortuna di possedere un giardino proprio) sono tutte attività non prive di rischi che ci possono esporre sia all’insorgenza di patologie legate a strutture tendinee o ossee, sia a traumi veri e propri (es. cadute, martellate sulle dita), anche se in percentuale inferiore. 

“In particolare, tra tutti i lavori che vengono svolti a casa - spiega il dottor Puliafito - quello che abbiamo osservato essere più frequente è sicuramente la ritinteggiatura delle pareti, un modo utile e divertente per rinfrescare l’ambiente, approfittando anche del clima estivo. 

Svolta in maniera intensiva per un breve periodo da persone non abituate o che non lo fanno di professione, purtroppo può favorire la comparsa di alcune patologie come l’epicondilite e le tendiniti a livello del polso

Anche il bricolage o il giardinaggio, che richiedono un massivo e intensivo utilizzo delle mani, possono scatenare tendiniti a livello di polso e gomito, ma è facile che provochino anche piccoli traumi (come corpi estranei, spine)”. 

Tunnel carpale o rizoartrosi sono altre patologie che possono emergere facendo lavori manuali intensi: questi movimenti, soprattutto in coloro che già soffrono di una problematica di tipo artrosico con conseguente dolore al pollice, non farebbero altro che peggiorare la situazione riacutizzandola. La sintomatologia scaturisce da un iper-utilizzo di alcune articolazioni che normalmente l’individuo non mette sottopressione. 

L’esempio dell’imbianchino ‘improvvisato’ è sicuramente quello più rappresentativo. Una gestualità così inusuale, come sistemare il giardino o fare “pulizie di primavera” con cambio di stagione, può mettere seriamente a dura prova le nostre articolazioni. Le strutture interessate, che siano scheletriche o tendinee, vanno in sovraccarico dando origine all’infiammazione. 

Come si manifestano e come affrontarle 

“Il campanello d’allarme per eccellenza è quasi sempre il dolore alla zona interessata - continua il dottor Caruso - e, difficilmente, a meno che non si verifichino lesioni importanti, la limitazione funzionale dell’articolazione, cioè una riduzione del movimento, con conseguente compromissione del polso e dei movimenti della mano. 

In questi casi, sarebbe ottimale (e per maggiore tranquillità del paziente) contattare telefonicamente il proprio medico o ortopedico di fiducia, che indagherà su tipo di dolore e origine, fornendo al paziente indicazioni più specifiche su come trattarle senza dover uscire di casa. 

Tra i rimedi ‘casalinghi’, molto utile può essere:

  • l’assunzione di antinfiammatori di supporto (sia per via generale sia per via topica);, 
  • ghiaccio sulla parte lesa (proprio perché si tratta di patologie di tipo infiammatorio); 
  • riduzione/interruzione momentanea di quelle attività e gestualità responsabili del disturbo; 
  • l’utilizzo di tutori, che possono mettere a riposo l’articolazione interessata e che in alcuni casi si è rivelato ottimale nell’incoraggiare la guarigione).  

Esistono, ad esempio, tutori del polso che mettono contemporaneamente a riposo quei tendini (flessori del polso e flessori delle dita), spesso oggetto di infiammazione; oppure tutori che, applicati all’avambraccio, possono aiutare nel caso di infiammazioni a carico del gomito, come l’epicondilite (gomito del tennista) o l’epitrocleite. 

Nella rizoartrosi e nel tunnel carpale, un valido aiuto è il tutore Rizosplint che va a tutelare l’articolazione nel caso di sforzi eccessivi. Questo tipo di traumi, nel giro di qualche giorno, regrediscono e si torna alla normalità”. 

Le patologie per chi pratica sport “casalingo”

Durante i giorni di isolamento sociale atleti e non hanno sentito l’esigenza di allenarsi in casa e in molti, ancora adesso, continuano a farlo. 

“Durante il lockdown c’è chi ha realizzato una piccola palestra casalinga multi-attrezzata con pesi, panche e bilancieri per tenersi in forma; ma non solo - continua il dottor Puliafito -. A questa categoria si aggiungono anche gli appassionati di attività come ginnastica dolce, circuiti total body, yoga e aerobica che seguono i numerosi video online che spopolano in rete. 

È opportuno però fare una distinzione tra coloro che hanno sempre praticato attività in maniera intensa e costante (e per i quali il rischio di insorgenza di patologie o traumatismi rimane invariato) e coloro che si improvvisano sportivi quando non lo si è mai stati (e per i quali il rischio aumenta).

Nel primo caso, sicuramente, abbiamo osservato che le patologie più frequenti negli atleti che sollevano pesi, sia a livello del gomito sia della spalla, è il sovraccarico in maniera cospicua dell’articolazione. 

Allo stesso modo, i plank, creavano problemi a tantissime persone soprattutto a livello del polso. Chi soffre già di una patologia al polso deve stare maggiormente attento: con la flessione, tutto il peso del corpo va a comprimere l’articolazione di polso e mano, andando a scatenare o a riacutizzare patologie magari già presenti”. 

Per quanto riguarda i giovani, patologie e infortuni sono quasi sempre generati da gesti atletici sbagliati o esagerando con carichi e ritmi di allenamento. I rischi maggiori in questi casi sono la comparsa di tendiniti o infortuni come strappi muscolari, rotture di tendini e distorsioni articolari». 

Cosa fare in caso di infortunio 

È chiaro che, dopo un incidente domestico con un traumatismo importante (es. trauma contusivo, distorsione, …) di routine, ci si rivolge per gli accertamenti e le cure presso un Pronto Soccorso, per un consulto specialistico ortopedico e se necessario per un'indagine radiografica, quindi diagnosi e trattamento. 

Di fronte a una grave distorsione o qualcosa di più importante come una frattura, è necessario un trattamento più specifico con immobilizzazione mediante tutore o apparecchio gessato o in casi di particolari al trattamento chirurgico. 

“È importante un’autovalutazione dell’infortunio - conclude il dottor Caruso - se a questo fa seguito uno tra i seguenti sintomi: 

  • dolore intenso; 
  • gonfiore imponente; 
  • sanguinamento importante;
  • perdita della funzione. 

In questi casi, è assolutamente necessario farsi visitare da uno specialista e quindi recarsi in un Pronto Soccorso. 

Diversamente se il traumatismo è lieve, la funzione è conservata, non c’è un grosso gonfiore o una tumefazione nella zona di lesione, si può tentare di autogestire il trattamento, consultando telefonicamente un medico di fiducia, mettendosi a riposo, utilizzando il ghiaccio sulla zona contusa, applicando un Fans per uso topico o assumendo un antidolorifico; tenendo poi monitorata l’evoluzione”.

Cura e Prevenzione