Il diabete in gravidanza: che cos’è e come si cura

PUBBLICATO IL 28 GENNAIO 2020

Il diabete gestazionale può comparire anche senza che vi sia familiarità. Vediamo di cosa si tratta e come curarlo.

Il diabete gestazionale è l’aumento dei livelli di zucchero nel sangue a digiuno o dopo i pasti che si osserva per la prima volta in gravidanza.

Si tratta di una condizione che viene diagnosticata nel 3/9% delle donne in dolce attesa e che può comportare dei rischi sia per la madre, sia per il bimbo che porta in grembo.

Il Dott. Carlo Gastaldi, Responsabile dell’U.O. di Ostetricia e Ginecologia dell’Istituto Clinico Città di Brescia, ci spiega che cos’è, come si diagnostica, come si tratta e quali sono i rischi per la mamma e il bambino.

Che cos’è e cosa provoca

Il diabete gestazionale si manifesta durante i nove mesi di gestazione e si risolve di solito in seguito al parto.

“Donne gravide precedentemente sane possono andare incontro ad una diagnosi di diabete gestazionale”, spiega il Dott. Carlo Gastaldi, Responsabile dell’U.O. di Ostetricia e Ginecologia dell’Istituto Clinico Città di Brescia.

“Già nella gravidanza fisiologica gli ormoni antagonisti dell'insulina, prodotti da placenta e corteccia surrenale, riducono l'ingresso del glucosio nei tessuti materni con iperglicemia più duratura dopo i pasti.

Questo meccanismo, associato all'attività placentare, è finalizzato a rifornire il feto in via di sviluppo dell'energia necessaria per la propria crescita, una reale deviazione delle risorse che privilegia gli interessi del nascituro.

In caso di diabete gestazionale questo meccanismo di resistenza all'insulina trova la sua espressione massima e quindi si ha uno stato di iperglicemia”. 

I sintomi

Si manifesta con sintomi poco evidenti che passano spesso inosservati, tra i più frequenti ci sono:

  • aumento ingiustificato della sete
  • frequente bisogno di urinare
  • perdita di peso corporeo nonostante l’aumento della fame
  • nausea e vomito
  • alcuni disturbi della vista
  • infezioni frequenti come cistiti e candidosi.

L’alterazione del metabolismo durante i trimestri della gravidanza

L'alterazione del metabolismo del glucosio è il problema centrale del diabete non controllato. Essa si associa a:

  • ridotta tolleranza ai carboidrati
  • aumento della richiesta di insulina
  • instabilità generale del metabolismo.

Inoltre, si è rilevata una fluttuazione dei parametri nelle diverse fasi della gravidanza:

  • nel primo trimestre in genere il metabolismo è instabile o peggiora
  • nel secondo trimestre c'è una stabilizzazione terapeutica con miglioramento della tolleranza ai carboidrati
  • dal terzo trimestre c'è un nuovo peggioramento della tolleranza glucidica. 

Come si scopre il diabete in gravidanza 

“L’ideale sarebbe sapere quali donne sono a rischio, prima di vederne gli effetti materni e soprattutto fetali”, prosegue il Dott. Gastaldi.

“L'accurata anamnesi familiare e personale e l'attenzione a fattori predisponenti nell'attuale gravidanza sono essenziali per identificare le donne a rischio.

La diagnosi è comunque solo biochimica ed è basata sul comportamento della glicemia dopo un carico di glucosio.

Peraltro sono state elaborate diverse strategie con medici sostenitori dello screening universale (a tutte le gestanti) e altrettanti che raccomandano l'esecuzione dello screening alle sole donne a rischio.

In caso di diabete gestazionale non controllato, le complicazioni ostetriche sono sovrapponibili a quelle delle donne con diabete pregravidico.

Come si cura

Anche l'assistenza prenatale è simile ed è basata sugli stessi trattamenti:

  • attività fisica (aumentare il consumo calorico)
  • dieta (ridurre l'apporto non necessario)
  • sorveglianza della glicemia a digiuno e dopo i pasti
  • monitoraggio dello sviluppo fetale per evitare la macrosomia ed i problemi ad essa associati.

“Dopo il parto e l'eliminazione quindi della placenta,”, spiega il dottore, “l'insulina non risulta più antagonizzata dalle sostanze ormonali: pertanto il metabolismo materno può tornare alla modalità precedente, con ripristino dei corretti livelli glicemici.

È comunque consigliabile rivalutare il metabolismo a qualche distanza dal parto, dato che una percentuale di donne con diabete gestazionale svilupperà nel tempo un diabete clinicamente evidente”.

I rischi del diabete gestazionale

L'iperglicemia tipica del diabete può rappresentare un fattore di rischio per alcune patologie della gravidanza: “Donne con diabete non compensato”, conclude il medico, “possono avere un aumento della frequenza di anomalie fetali congenite, soprattutto a livello del cuore e del circolo, del sistema nervoso, dell'apparato renale-urinario.

Non vanno dimenticati anche l'aumento dell'abortività spontanea del primo e del secondo trimestre e l'incremento delle morti fetali nella gravidanza avanzata.

Inoltre i figli nati da donne affette da diabete sono spesso più pesanti dei figli di donne non diabetiche di pari età gestazionale: quello della macrosomia fetale è un problema di non poco interesse, dato che al momento del parto si può andare incontro alla cosiddetta sproporzione feto-pelvica, che rende difficile o anche impossibile portare a termine un parto normale”.

 

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