Intervento di protesi di anca e ginocchio: riabilitazione e tempi di recupero

PUBBLICATO IL 11 FEBBRAIO 2020

Percorso riabilitativo e post-operatorio dopo un intervento di protesi e di anca e ginocchio dipendono dalla tecnica utilizzata. L’esperta ci spiega cosa dobbiamo aspettarci. 

Dopo un intervento di protesi di anca e di ginocchio è necessario valutare bene le tempistiche della riabilitazione perché entrambi gli interventi possono comportare percorsi riabilitativi che possono essere più brevi o più lunghi, in base alla tipologia di protesi che viene impiantata. 

La dottoressa Cristina Beretta, fisiatra preso l’Unità operativa di Riabilitazione specialistica all’Istituto Clinico San Siro, ci spiega che esistono diversi percorsi riabilitativi a seconda della tecnica che viene utilizzata: 

  • tecniche che richiedono un’invasività chirurgica minore, per cui i tempi di recupero sono più veloci.
  • tecnica tradizionale, in cui non vengono risparmiati determinati muscoli, anzi vengono sezionati, e richiedono una tempistica di guarigione maggiore.

La riabilitazione post intervento: quando si incomincia

«All’Istituto Clinico San Siro – spiega la dottoressa - il paziente rimane ricoverato circa 3 giorni presso il reparto di Ortopedia, dopodiché viene trasferito in Riabilitazione in seconda/terza giornata. 

Per i pazienti operati di protesi monocompartimentale di ginocchio e anche quelli operati con protesi mininvasive all’anca, il trasferimento in Riabilitazione avviene in seconda giornata dall’intervento, altrimenti in terza giornata post-operatoria. 

La riabilitazione viene quindi cominciata il giorno dopo l’intervento con l’aiuto dei nostri fisioterapisti che vanno direttamente al letto del paziente, e procedono alla verticalizzazione sempre a partire dalla prima giornata post-operatoria». 

Protesi d’anca e di ginocchio: i tempi di recupero 

Sulle protesi d’anca, i tempi di recupero dipendono molto sia dall’approccio chirurgico (la via d’accesso utilizzata dal chirurgo che può essere anteriore o postero-laterale), sia dalla tecnica chirurgica nelle vie chirurgiche postero-laterali. 

Tra le tecniche di protesi d’anca con tecnica mininvasiva le tempistiche di recupero sono davvero molto brevi e il paziente può tornare a casa pochi giorni dopo l’intervento, in terza giornata.
Nel caso del ginocchio, le tempistiche si mantengono fondamentalmente uniformi (anche se nel caso di protesi monocompartimentale, il recupero può essere più rapido).  

La durata del ricovero post intervento

Le tempistiche di ricovero si stanno riducendo nettamente rispetto al passato. I pazienti rimangono ricoverati nel reparto di riabilitazione per periodi che vanno da un minimo di 5 giorni (con eventuale prosecuzione nei regimi che poi verranno valutati insieme all’ortopedico), a un massimo di 12.

Il trattamento di riabilitazione viene eseguito quotidianamente, per cui il paziente avrà sempre un terapista di riferimento che manterrà durante tutto il ricovero. 

“Ciò è importante - sottolinea la dott.ssa Beretta - perché permette al soggetto di instaurare, con il terapista della riabilitazione e lo specialista, un rapporto di reciproca intesa”. 

Dopo il ricovero: il trattamento riabilitativo ambulatoriale o in regime M.A.C.

Dal punto di vista della gestione del post ricovero, esistono due possibilità di regimi riabilitativi: 

  1. proseguire in regime ambulatoriale al termine del periodo di riabilitazione in ospedale;  
  2. proseguire il trattamento in quello che oggi si chiama regime M.A.C. (Macroattività Ambulatoriale Complessa). 

Il regime M.A.C. riduce considerevolmente i tempi di ricovero riabilitativo e permette una completa gestione del paziente rientrato al domicilio, proprio come se fosse in ricovero ospedaliero. 
Per questi motivi, questa modalità risulta utile per i pazienti sia regionali, sia fuori regione.

Primo approccio al percorso riabilitativo

Durante i primi giorni di riabilitazione ci si concentra prevalentemente sulla gestione dell’immediato post-operatorio, cioè sulla situazione clinica del paziente, in particolare sulla ferita chirurgica e sulla gestione delle complicanze. 

Il paziente viene verticalizzato subito dopo i primi giorni di post-operatorio e progressivamente portato a diventare autonomo nei passaggi posturali e nel cammino con gli ausili: l’uso di due bastoni canadesi (stampelle) che possono essere mantenuti per tempi diversi in base al tipo di intervento eseguito. 

“Talvolta sulle tecniche mininvasive - conclude la dottoressa - il paziente abbandona addirittura una stampella già dalla prima/seconda settimana post-operatoria, mentre per quanto riguarda la riabilitazione tradizionale, si mantengono due stampelle per circa un mese dal post operatorio. 

Dopodiché se ne può rimuovere una alla volta”.

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