Il primo intervento TAVI con valvole MyVal all’Istituto Clinico Sant’Ambrogio
PUBBLICATO IL 30 SETTEMBRE 2019
*(pagina aggiornata il 19 aprile 2024)
All’Istituto Clinico Sant’Ambrogio (ora parte dell'IRCCS Ospedale Galeazzi - Sant'Ambrogio), sono stati eseguiti 2 interventi di sostituzione valvolare aortica percutanea (TAVI) con l’impianto di 2 valvole di ultima generazione, le MyVal, frutto di una joint venture tecnologica tra India e USA.
Gli interventi, eseguiti dal dottor Maurizio Tespili, responsabile dell’Unità Operativa di Cardiologia Ospedaliera e dalla sua équipe (dottori Alfonso Ielasi, Massimo Medda, Francesco Casilli, Marta Bande), sono stati realizzati su 2 pazienti anziani, di 82 e 88 anni, affetti da stenosi valvolare aortica severa e sintomatica.
Le operazioni sono durate all’incirca 2 ore e i risultati, per entrambi i pazienti, sono stati estremamente soddisfacenti, non solo per l’ottima riuscita dell’intervento nell’immediato, ma anche per la durata della degenza che, a differenza degli interventi tradizionali, ha previsto meno giorni di permanenza in struttura.
Le valvole MyVal per la stenosi valvolare aortica
L’impianto della MyVal all'Istituto Clinico Sant’Ambrogio è stato uno dei primissimi in Italia, nonché in Europa. Quest’importante traguardo testimonia il valore della Cardiologia Interventistica della Sant’Ambrogio che si colloca tra le migliori a livello non solo nazionale, ma anche internazionale.
“Tutto ciò va solo a vantaggio dei pazienti afferenti alla nostra struttura - spiega il dottor Tespili -. Per il futuro, l’idea sarebbe quella di riuscire a impiantare questo tipo di valvola per curare altre valvulopatie cardiache. Gli ottimi risultati della procedura sulla valvola aortica, ci lasciano ben sperare per possibili utilizzi anche sulla valvola tricuspide e mitrale soprattutto in caso di degenerazione di bioprotesi chirurgiche già impiantate”.
I benefici delle valvole di nuova generazione
Numerosi sono, inoltre, i benefici associati all’utilizzo di questa nuova bioprotesi valvolare trans-catetere:
- le dimensioni ridotte delle cannule tramite cui si fa avanzare la bioprotesi;
- la maggiore precisione dell’impianto determinato dal fatto che la valvola è pre-montata su un palloncino (più simile a quello degli stent coronarici) con minor rischio di provocare disturbi del ritmo cardiaco richiedenti impianto di pacemaker;
- l’estrema versatilità nell’attraversare arterie periferiche di calibro ridotto (estendendo la quantità di pazienti che possono beneficiare di questa cura).
Questi aspetti rendono la MyVal una bioprotesi all’avanguardia e rappresentano un importante punto di svolta nell’ambito della cardiologia interventistica e, soprattutto, nel trattamento della stenosi valvolare aortica.