Il glaucoma, ladro silenzioso della vista

PUBBLICATO IL 04 SETTEMBRE 2019

Il glaucoma è la malattia dell’occhio dovuta, di solito, ad un aumento della pressione all'interno dell'occhio. È una patologia molto diffusa e socialmente molto importante che colpisce circa 55 milioni di persone in tutto il mondo ed è una delle cause principali di perdita visiva, seconda solo alla cataratta.

In Italia si stima che circa un milione di persone ne siano colpite, ma vi sono evidenze che purtroppo solo la metà dei malati ne sia a conoscenza, quindi circa 500mila italiani corrono il rischio di diventare ciechi, ma non ne sono informati e/o non hanno alcun sintomo. La cecità o la riduzione anche importantissima della vista e del campo visivo si possono prevenire, purché la malattia sia curata tempestivamente. “All’interno del bulbo oculare - spiegano il dottor Salvatore Giglio, responsabile dell’U.O. di Oculistica all’Istituto Clinico San Siro e con il dottor Giovanni Bolzoni, oculista presso la stessa Unità - è presente un liquido, il cosiddetto umor acqueo, che ha varie funzioni per la salute dell’occhio. In un occhio normale, viene prodotto e riassorbito nella stessa quantità. Un semplice esempio è quello di paragonare l’occhio a un serbatoio con un rubinetto e un condotto di deflusso sempre aperti. Se il deflusso si riduce rispetto alla produzione, si creerà un aumento di pressione all'interno del serbatoio, esattamente come nell’occhio. Con il passare del tempo, la pressione elevata provoca sofferenza delle fibre nervose che conducono i segnali luminosi e danneggia il nervo ottico, compromettendo il campo visivo e successivamente anche l’acutezza visiva centrale.  Se il nervo ottico viene danneggiato dalla pressione elevata, che si genera all’interno del bulbo oculare, prima si perde la visione periferica e poi quella nitida centrale, perché le fibre che lo costituiscono non portano più al cervello le immagini generate dalla retina”. “Ciò che vediamo intorno a noi - continuano - viene chiamato campo visivo. La parte centrale è nitida mentre quella periferica è meno dettagliata e questo ci consente di orientarci senza problemi nello spazio. La macula, ovvero le cellule visive centrali, inviano attraverso il nervo ottico immagini ad alta risoluzione al cervello, mentre quelle periferiche inviano immagini più sfocate. Se all’interno del bulbo oculare la pressione elevata danneggia il nervo ottico, prima si danneggia la visione periferica e successivamente quella centrale, perché le fibre che lo costituiscono non trasmettono più al cervello le immagini generate dalla retina. Drammaticamente i danni provocati sono irreparabili: cominciano lentamente alla periferia del campo visivo, si avvicinano man mano al centro fino a lasciare una piccola visione nitida centrale, esattamente come quando percorriamo un tunnel e vediamo, da lontano, la sua fine. Questo tipo di visione è detta tubulare”. “Il glaucoma - concludono Giglio e Bolzoni - può colpire sia in forma acuta sia in forma cronica. Il glaucoma cronico ad angolo aperto è la forma più frequente di glaucoma che presenta un decorso lento e senza sintomi. Ci si rende conto della patologia quando questa è ormai avanzata e i danni sono irreversibili. Quando per vari motivi può accadere che le vie di deflusso si chiudano repentinamente e di conseguenza insorga un aumento rapido della pressione oculare, accompagnata da visione offuscata, dolore violento, nausea, vomito e cefalea, ecco che si verifica il glaucoma acuto ad angolo chiuso. È il quadro di un attacco acuto di glaucoma, che se non viene curato tempestivamente può provocare gravi danni, irreversibili, fino alla perdita della vista”.

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