Sindrome dell'ovaio policistico: che cos'è e come si diagnostica

PUBBLICATO IL 09 OTTOBRE 2019

La sindrome dell’ovaio policistico secondo le stime più recenti colpisce circa il 8 -18% delle donne in età fertile. I sintomi tipici di questa patologia sono tanti e diversi e per questo motivo può capitare che chi ne soffre non se ne accorga con facilità.

La dottoressa Paola Rosaschino, responsabile del reparto di ostetricia e ginecologia del Policlinico San Pietro, ci spiega la malattia e dei criteri diagnostici utilizzati per scoprirla.

Sindrome dell’ovaio policistico: che cos’è 

La sindrome dell'ovaio policistico (PCOS) è uno dei disturbi endocrini (ormonali) più comuni delle donne in età fertile: “Si tratta di una complessa alterazione funzionale dell’apparato riproduttivo femminile che causa effetti sulla salute della donna di tipo estetico, metabolico e riproduttivo. La sindrome si manifesta con l’ingrossamento delle ovaie e la presenza di cisti ovariche multiple che provocano una iperproduzione di ormoni maschili (iperandrogenismo) e disfunzioni ovariche”, spiega la dottoressa Rosachino.

I sintomi: come capire se si soffre della sindrome dell’ovaio policistico

I campanelli di allarme che possono far sospettare la presenza della sindrome dell’ovaio policistico sono diversi, tra i sintomi più ricorrenti ci sono:

  • ciclo mestruale irregolare o assente anche per mesi
  • comparsa di peluria su viso e corpo
  • problemi di acne
  • perdita di capelli più o meno accentuata (alopecia)

Nelle donne affette da sindrome dell’ovaio policistico, infatti, si verifica spesso un ciclo mestruale irregolare o scarso e, in alcuni casi, anche assente per più mesi. Inoltre, la sovrapproduzione degli ormoni maschili comporta la comparsa di eccessiva peluria su viso e corpo (irsutismo) e problemi di acne e caduta dei capelli (alopecia androgenetica, ovvero calvizie di tipo maschile).

Ma non solo: lo squilibrio ormonale incide anche sul metabolismo e quindi può portare ad un aumento di peso. I sintomi possono comparire subito dopo la prima mestruazione (menarca) oppure svilupparsi nel corso degli anni e, generalmente, tendono a peggiorare nelle donne in sovrappeso o obese.

Ovaio policistico: cause e diagnosi

Le cause di questo disturbo non sono facile da individuare, perché esso è espressione di molteplici alterazioni dell’apparato riproduttivo e del sistema endocrino, responsabile della produzione degli ormoni. La diagnosi dell’ovaio policistico, data la multifattorialità, può così spesso risultare complicata.

 “Tuttavia, se non diagnosticato e trattato opportunamente – avverte la dottoressa Paola Rosachino -, può comportare diversi disturbi fino a patologie anche gravi e, in alcuni casi, arrivare anche a incidere sulla gravidanza e la possibilità di rimanere incinta”.

Dal 2003 il Rotterdam ESHRE (European Society of Human Reproduction and Embryology) e l’ASRM (American Society or Reproductive Medicine) hanno stabilito tre criteri per semplificare la procedura di diagnosi della sindrome:

  • disfunzioni ovariche
  • iperandrogenismo
  • presenza di cisti ovariche

Si può parlare di sindrome dell’ovaio policiclico se viene accertata la presenza di almeno due dei tre parametri indicati.

I criteri diagnostici dell’ovaio policistico

Il primo criterio diagnostico della sindrome riguarda l’irregolarità del ciclo mestruale (oligomenorrea).  In particolare, nella donna deve verificarsi la comparsa di non più di 1-2 mestruazioni negli ultimi 90 giorni o una totale assenza delle stesse (amennorea), sempre negli ultimi 90 giorni.  A questo aspetto si unisce anche l’anovulazione, ovvero il mancato rilascio dell’ovocita da parte dell’ovaio.

Il secondo criterio si basa invece sugli aspetti ormonali, ovvero sull’iperandrogenismo, le cui manifestazioni cliniche più caratteristiche sono irsutismo, acne, seborrea e cute grassa (anche se l’acne da sola non costituisce un elemento diagnostico).

Infine, l’ultimo criterio valuta l’ecostruttura policistica dell’ovaio, ovvero la presenza di 12 o più follicoli di 2-9 mm di diametro in ogni ovaio e/o ovaio > 10 ml.

Se volete conoscere quali sono le cure oggi più efficaci contro la sindrome dell’ovaio policistico, non perdetevi il prossimo post. 

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