Lesioni del legamento: ad ognuna la propria cura

PUBBLICATO IL 30 OTTOBRE 2019

Ogni lesione del legamento (e ogni paziente) sono diversi: ognuna richiede una valutazione e uno specifico programma terapeutico.

Per esempio, un trauma al legamento collaterale mediale richiede di solito un trattamento conservativo; invece, una lesione legamentosa al collaterale esterno richiede spesso un’indicazione chirurgica urgente.

Tre sono gli aspetti che lo specialista ortopedico deve valutare per individuare il percorso terapeutico più corretto:

  • il tipo di legamento lesionato
  • l’entità di instabilità articolare
  • l’età e il tipo di attività che il paziente svolge normalmente.

 

Lesioni al collaterale medio, esterno e crociato anteriore

“La lesione al collaterale medio – spiega il Dott. Giovanni Battista Vinanti, Responsabile dell’U.O. di Ortopedia e Traumatologia sez. III dell’Istituto Clinico San Rocco - il più delle volte tende a guarire spontaneamente con un semplice trattamento conservativo”.

Discorso diverso per la lesione del legamento collaterale esterno: “Soprattutto se lesionato completamente – illustra lo specialista - con un altro legamento, impone molto spesso una indicazione chirurgica urgente.

Il legamento crociato anteriore non guarisce mai spontaneamente e tende progressivamente a “morire” ed atrofizzarsi.

Quindi in casi selezionati, a seconda dell’entità di instabilità, dell’età e delle richieste funzionali, può essere opportuno programmare una sua ricostruzione chirurgica”.

 

La lesione del collaterale esterno: l’importanza dell’instabilità articolare

Nel caso della lesione del legamento collaterale esterno, un'identica lesione legamentosa crea in pazienti diversi instabilità articolari di varia entità: “Ovvero in un paziente il ginocchio ‘balla’ di più ed in un altro ‘balla’ di meno.

Per questo può capitare che, nonostante la lesione legamentosa, il pazienta non senta il ginocchio cedere o mancare e quindi si può anche decidere di evitare un intervento”.

 

Lesione al legamento crociato anteriore: ad ognuno la sua terapia

I pazienti con una lesione del legamento crociato anteriore, con un'età inferiore ai 35 anni e che praticano di abitudine una attività sportiva o che svolgono un lavoro che richiede un impegno fisico, vengono trattati chirurgicamente.

“Al contrario, quando un paziente ha più di 50 anni – conclude il dottore - molto raramente trova un'indicazione chirurgica mirata alla ricostruzione del legamento lesionato”.

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