Endometriosi ed infertilità: diagnosi e trattamenti

PUBBLICATO IL 07 OTTOBRE 2019

L'endometriosi può ridurre la fertilità, ma avere un figlio è comunque possibile?

Abbiamo chiesto al Dott. Claudio Paganotti, specialista ginecologo dell’Istituto Clinico Città di Brescia, tutto ciò che c’è da sapere riguardo alle possibilità terapeutiche, farmacologiche e chirurgiche.

Secondo il Ministero della Salute, il 30-40% delle donne affette da endometriosi è infertile a causa della malattia. Al contempo circa il 30-50% delle donne infertili è affetta da endometriosi. Possiamo quindi considerare la malattia come una delle prime cause d’infertilità femminile.

Come si diagnostica l’endometriosi: visite ed esami

 «La limitata consapevolezza della patologia è causa del ritardo diagnostico, valutato intorno ai sette anni. Inoltre il 20-25% dei casi di endometriosi è asintomatico. La diagnosi è sospettata nelle donne con dolore pelvico cronico in particolare durante il ciclo mestruale. La visita ginecologica può individuare noduli vaginali. L’ecografia trans vaginale è fondamentale per verificare e identificare le cisti endometriosiche delle ovaie. Utile la risonanza magnetica per valutare l’estensione dell’endometriosi peritoneale.

L'endometriosi è inserita nell'elenco delle patologie croniche e invalidanti: negli stadi clinici più avanzati è stato riconosciuto alle donne che ne sono affette il diritto ad usufruire dell’esenzione per alcune prestazioni specialistiche di controllo».

Quali trattamenti possono essere adottati?

«Ad oggi non esiste un trattamento definitivo. Essendo una condizione cronica e progressiva, richiede una gestione a lungo termine. Per questo è importante che la donna sia coinvolta nelle decisioni cliniche e sia in grado di compiere una scelta informata e consapevole. Le possibilità terapeutiche, farmacologiche e/o chirurgiche devono consentire di convivere con l’endometriosi ma, al tempo stesso, di migliorare la qualità di vita e di prevenire l’infertilità».

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