Correggere la miopia con il laser

PUBBLICATO IL 08 OTTOBRE 2019

È allarme miopia: circa 10 milioni di individui in Italia sono portatori di vizi di refrazione che vengono compensati con occhiali o lenti a contatto e tra quelli più comuni c’è sicuramente la miopia, favorita anche dall'utilizzo eccessivo dei dispositivi digitali

Come spiega il Dott. Renato Valeri, Responsabile dell’U.O. di Oculistica dell’Istituto Clinico San Rocco di Ome: «Studi recenti evidenziano come ci sia una vera e propria epidemia di persone affette da miopia: secondo questi studi, entro il 2050, assisteremo al raddoppiamento delle persone miopi nel mondo. Un dato allarmante secondo il quale si passerà dal 22% dei pazienti affetti oggi da questo disturbo al 48%».

 

L’operazione con il laser

«Per correggere la miopia sotto le 8/9 diottrie – spiega lo specialista -, perché oltre si procede con un intervento chirurgico che prevede l’inserimento nell'occhio di lenti correttive ICL posizionate sopra il cristallino e dietro l’iride, la tecnica principalmente praticata è quella laser che utilizza prevalentemente il laser ad eccimeri», spiega lo specialista.

«Il laser ad eccimeri – approfondisce il dottore - può essere impiegato con due diverse metodiche: la prima, più di superficie, chiamata PRK, e la seconda, più profonda, conosciuta con il termine Lasik o Femtolasik quando associata ad un altro tipo di laser, quello a femtosecondi. Ognuna delle due tecniche, la prima introdotta negli anni ’80 mentre la seconda una decina d’anni più tardi, sono valide e presentano vantaggi e svantaggi».

 

Non solo miopia: correggere con il laser anche astigmatismo, ipermetropia e presbiopia 

L’operazione con il laser può correggere anche astigmatismo, ipermetropia e presbiopia: «Esattamente. Riguardo all’ipermetropia, però, va detto che l’intervento, per come viene lavorata la cornea, assicura una qualità visiva e dei risultati non sovrapponibili a quelli ottenibili per la correzione della miopia”.

Per questo motivo il paziente ipermetrope va selezionato con estrema attenzione, perché il risultato finale dipende molto dalla curvatura corneale, dalla centratura pupillare e da tanti altri parametri: “Il rischio altrimenti è di andare incontro ad aberrazioni ottiche tali da deludere le aspettative del paziente».

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