Tendinopatia calcifica della spalla e lavaggio percutaneo ecoguidato

PUBBLICATO IL 05 NOVEMBRE 2019

La tendinopatia calcifica è una patologia dolorosa che coinvolge la spalla e colpisce principalmente le donne tra i 30 e i 55 anni.

Si caratterizza dalla presenza di depositi di calcio all’interno dei tendini e ad esserne maggiormente colpito è il tendine sovraspinoso.

Oggi le calcificazioni si possono trattare con il lavaggio percutaneo ecoguidato. Scopriamo di cosa si tratta con il dott. Andrea Lisai dell’Istituto Clinico San Siro.

Che cos’è la tendinopatia calcifica della spalla

“La tendinopatia calcifica - spiega il dottor Andrea Lisai, responsabile dell’U.O. di Chirurgia della Spalla dell’Istituto Clinico San Siro - è una patologia che coinvolge la spalla ed è caratterizzata da una sintomatologia spesso molto intensa, che frequentemente porta il paziente a recarsi al Pronto Soccorso a causa di un dolore insopportabile”.

Come si manifesta e quando intervenire

“Insorge senza un motivo ben evidente, infatti non è detto che ci sia per forza un trauma o una patologia predisponente come, ad esempio, il diabete.

Quello che succede è che, a un certo punto, i tendini della cuffia dei rotatori, soprattutto il sovraspinato, vanno in sofferenza, e questa ipossia del tendine (cioè mancanza di ossigeno) genera la formazione di depositi di calcio all’interno dei tendini.

Ma è bene specificare che non tutte le calcificazioni sono dolenti e non tutte vanno trattate. Se si accusa un dolore persistente è una calcificazione da trattare, ma se si riscontra in maniera occasionale non va assolutamente trattata”.

Il lavaggio percutaneo ecoguidato

Il procedimento che ad oggi il medico propone per il trattamento delle calcificazioni è il lavaggio percutaneo ecoguidato. È una procedura ambulatoriale, della durata di 20-30 minuti, che si effettua in anestesia locale con il paziente sdraiato sul lettino.

All’Istituto Clinico San Siro questa procedura viene eseguita dall’équipe della Spalla in sinergia con l’équipe di radiologia; questa collaborazione nasce dall’importanza di avere un dato clinico della calcificazione per capire se c’è la necessità di trattarla con tale procedura.

“Il lavaggio – spiega il dott. Lisai - consiste nell’inserire degli aghi (di solito due) all’interno della calcificazione, sotto guida ecografica; dal primo ago si inietta la soluzione fisiologica (acqua) che scioglie il calcio e ciò che rimane viene aspirato, svuotando quindi il deposito calcifico.

Il risultato finale è la scomparsa quasi miracolosa della patologia. Questa cura funziona sia nei casi acuti, sia nei casi subacuti”.

“Il lavaggio percutaneo ecoguidato - conclude Lisai – è consigliato per il trattamento delle grosse calcificazioni; invece, per il trattamento delle piccole calcificazioni e di quelle di tipo inserzionale, sono più efficaci le onde d’urto”.

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