Fibromi uterini: cosa sono e quando operarli
PUBBLICATO IL 14 NOVEMBRE 2019
1 donna su 4, tra i 30 e i 60 anni, soffre di fibromi uterini, una forma di tumore benigno che a volte non dà segni di sé, altre volte invece può manifestarsi con anemia per forte perdita di sangue, dolore pelvico e infertilità.
È sempre fondamentale non sottovalutare il problema e prestare attenzione già dai primi campanelli d’allarme, come sanguinamenti uterini anomali o cicli mestruali frequenti o troppo abbondanti rispetto alla norma.
I tipi
I miomi o fibromi uterini rappresentano un’anomala crescita del muscolo uterino e della sua componente fibro-connettivale. A seconda della loro posizione si distinguono in
- fibromi sottosierosi: si formano all’esterno dell’utero e generalmente non provocano fastidi;
- fibromi intramurali: si trovano nello spessore della parete uterina e anch’essi sono spesso asintomatici;
- fibromi sottomucosi: sporgono all’interno dell’utero, considerati come quelli più problematici.
I sintomi
Se in molti casi i fibromi uterini non sono accompagnati da fastidi, in altri invece possono arrivare a causare disagi importanti.
A provocare i disturbi maggiori sono i fibromi sottomucosi che, in particolare, provocano mestruazioni molto abbondanti e metrorragie (sanguinamenti importanti non dovuti alle mestruazioni).
Inoltre, possono causare anche dolore pelvico, determinando un peggioramento della qualità di vita di chi ne soffre e possono influire sulla fertilità, se presenti già in età fertile.
La presenza del fibroma, infatti, altera la regolare anatomia e funzionalità dell’utero.
Esami, diagnosi, cura
La certezza diagnostica sulla presenza e soprattutto sulla sede del fibroma si può avere con una visita ginecologica e una ecografia transvaginale.
Sulla base dei risultati ottenuti con queste due indagini (le dimensioni, il numero e la sede dei miomi) e dopo un colloquio approfondito con la paziente, il ginecologo sceglierà la terapia più indicata.
Fibroma uterino: quando operare
Lo specialista in particolare potrà consigliare una terapia medica e, in caso questa non desse risultati, valutare se intervenire chirurgicamente esportando il singolo fibroma o i fibromi e, nei casi più problematici, l’intero utero.
L’opzione chirurgica viene sempre preceduta da un’attenta valutazione clinica in base alla sintomatologia presente, all’età della donna, al suo desiderio di gravidanza o alla sua volontà di conservare l’utero.
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