Malattia Venosa Cronica: i consigli per l’estate

PUBBLICATO IL 07 AGOSTO 2019

La malattia varicosa degli arti inferiori è parte di un quadro clinico multiforme noto come insufficienza venosa cronica degli arti inferiori e la manifestazione delle varici rappresenta una delle espressioni più evidenti. Si tratta di una malattia che colpisce mediamente il 30% della popolazione generale e il sesso femminile viene più frequentemente coinvolto.

 

Come prevenire la comparsa di varici

“Il principale fattore della comparsa delle vene varicose è la predisposizione familiare – spiega il Dottor Guglielmo Emanuelli, responsabile dell’Unità Funzionale di Chirurgia Vascolare & Vein Unit degli Istituti Clinici Zucchi -, ma vi sono stili di vita che possono prevenire la comparsa di varici come, ad esempio:

  • non stare seduti o in piedi a lungo;
  • eseguire giornalmente un moderato esercizio fisico;
  • moderare il consumo di alcolici e cibi piccanti;
  • contrastare l’obesità;
  • evitare tacchi troppo alti o troppo bassi;
  • non indossare pantaloni e cinture troppo stretti.

 

Consigli utili per l'estate

“Durante l’estate, invece, il consiglio per chi già soffre di insufficienza venosa è quello di preferire i climi freschi e secchi come quelli di montagna - spiega il medico -. Nei periodi più caldi, inoltre, è opportuno bagnarsi e rinfrescarsi le gambe con acqua fredda o con frequenti docce.

Al mare, invece, è preferibile non esporre le gambe al sole nelle ore di punta e in caso di caldo intenso bagnarsele continuamente. Un’ottima ginnastica vascolare che migliora la circolazione venosa, determinando un beneficio prolungato, consiste nell’alternanza del caldo del sole e del fresco dell’acqua marina che determinano prima una vasodilatazione e successivamente una vasocostrizione. Con questi accorgimenti è possibile stare in spiaggia anche per diverse ore. Infine è importante non dimenticate di applicare creme con fattore di protezione alto e idratanti”.

 

Rischi tromboembolici in aereo: cosa fare

Per quanto riguarda, invece, i rischi tromboembolici connessi ai viaggi aerei, devono prestare attenzione i viaggiatori che hanno già avuto episodi di tromboembolia venosa, chi è affetto da trombofilia, gli obesi gravi e coloro che hanno subito da poco un intervento chirurgico.

“Per questi soggetti si consiglia di evitare la disidratazione e di eseguire in volo esercizi per le gambe anche se queste misure non sono state valutate in studi clinici – continua il Dottor Emanuelli -. Solo l’uso di calze a compressione graduata in soggetti a rischio è stato supportato da dati clinici certi. Comunque, l’incremento del rischio tromboembolico è direttamente correlato alla durata del viaggio e alla prolungata immobilità in posizione seduta”.

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