Disturbi del sonno: con la polisonnografia scopri se soffri di apnee ostruttive

PUBBLICATO IL 19 NOVEMBRE 2018

Un sonno disturbato può avere numerose ripercussioni. Ma come è possibile valutare la qualità del proprio sonno?

“Un esame specifico per approfondire i disturbi del sonno, ci ha spiegato il dott. Giorgio Dalla Volta, Responsabile dell’U.O. di Neurologia dell’Istituto Clinico Città di Brescia, è la polisonnografia che è in grado di rilevare anche il disturbo più serio tra quelli riscontrabili e cioè l’apnea ostruttiva del sonno (OSA)”.

Di che si tratta?

L’apnea ostruttiva del sonno è un’interruzione del flusso respiratorio della durata di almeno 10 secondi causato da una transitoria ostruzione delle vie aeree superiori tale da determinare una significativa desaturazione di ossigeno dell’emoglobina”.

A quali segnali è bene prestare attenzione?

“Se sono presenti sintomi quali sonnolenza diurna, russamento notturno riferito dal partner da oltre 6 mesi, risvegli improvvisi con soffocamento, sonno frammentato, nicturia e secchezze delle fauci, è facile essere alle prese con la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS)”.

Come avere la certezza di soffrire di apnee notturne?

“Con la polisonnografia, un’indagine che si effettua con un apparecchio che consente, grazie al monitoraggio del flusso aereo al naso e alla bocca, dei movimenti del torace e dell’addome e della rilevazione della fase di russamento e posizione del corpo, di individuare le apnee e le ipopnee, di differenziare le apnee periferiche ostruttive da quelle centrali ed, infine, di mostrare le eventuali desaturazioni consentendo di misurarne l'entità e le alterazioni del ritmo cardiaco”.

Un esame eseguibile anche a casa propria, è corretto?

“Esatto. Si consiglia di eseguire l’esame a casa del paziente in quanto a domicilio i risultati sono più fedeli alle normali condizioni di riposo del paziente”.

Chi fosse interessato cosa deve fare?

“Basta presentarsi presso il servizio specialistico (Neurofisiopatologia) il pomeriggio antecedente all’esame per far sì gli possano applicare un apparecchio che si attiverà automaticamente prima della notte e si fermerà al mattino quando il paziente si ripresenterà in reparto per restituirlo. La lettura e l’interpretazione dei parametri registrati durante la notte consentirà allo specialista di impostare il percorso di cura più corretto”.

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